Palermo

(Francesco Guidolin)

La sconfitta con l'Atalanta non lascia dubbi in Francesco Guidolin:'Abbiamo meritato di perdere, complimenti a loro'. L'allenatore del Palermo e' sereno mentre evidenzia: 'E' stata una giornata negativa che speriamo che non si ripeta. Non eravamo noi. Che le voci sullo scudetto non ci facciano bene e' sicuro: prima di questa partita si respirava l'aria della pura formalita'. Comunque, se nel finale avessimo pareggiato non avremmo certamente rubato'. Analizzando la partita persa per 3-2 il tecnico rosanero prosegue: 'Quello che di questa domenica si puo' dire e' che l'Atalanta ha fatto meglio di noi. Spiace, perche' abbiamo giocato un buon quarto d'ora finale, pero' loro sono oggettivamente stati migliori di noi: sono venuto qui per fare una partita cattiva, sportivamente parlando, ben giocata, di grande intensita''. I complimenti all'Atalanta, in ogni caso, si traducono in altrettante critiche alla propria squadra, e in autocritica: 'Io da allenatore ne ho vinte tante di partite contro squadre con stato d'animo simile: Colantuono e' stato piu' bravo di me nel preparare la partita, la sua squadra ha dimostrato di essere pimpante e preparata'.

Il Palermo, quindi, non era pronto. Ma anche tutto l'ambiente siciliano si merita una stilettata: 'Qui e' cosi', non si riesce a tenere a bada un certo modo di pensare. C'era un andazzo del tipo 'la prossima settimana giochiamo a Milano', come se questa partita non la si dovesse nemmeno giocare - ribadisce il tecnico dell'ex formazione capolista - Parlare di grandi obiettivi fa male a tutti, alla citta', alla squadra e a una societa' che non ha le risorse per puntare allo scudetto. Anzi, questa e' una parola improponibile. Possiamo fare bene, ma solo a patto di scendere in campo con l'atteggiamento che ci compete'.

Un ultima battuta va dedicata alla polemica che il presidente del Palermo Maurizio Zamparini ha scatenato contro il ct Roberto Donadoni, 'colpevole' di aver convocato Di Michele, Barzagli e Zaccardo per i due impegni della scorsa settimana senza nemmeno schierarli: 'Il discorso ha una certa logica, ma forse non ce n'erano i motivi. Certo, quando due o tre ragazzi vanno in Nazionale e non giocano e' indiscutibile che si allenano poco, e che poter lavorare per tutta la settimana e' un'altra cosa. Pero' c'e' anche il fatto che bisogna essere contenti dei nostri elementi convocati'.