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Nasce L'Arcietero: eterogenei dalla parte degli omosessuali

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    00 26/06/2010 00:11
    Nasce L'Arcietero: eterogenei dalla parte degli omosessuali

    di Francesca Fornario
    Un mese fa, a Roma, un ragazzo gay è stato pesato di botte perché era gay. È come dire che un ragazzo carino è stato pestato di botte perché era carino. Abbiamo organizzato una fiaccolata di protesta. Nonostante il tam-tam, eravamo pochi, quasi tutti omosessuali. Tra loro Paola Concia, sconsolata perché nessun dirigente del Pd aveva risposto al suo appello. Non c'erano i dirigenti dei partiti di sinistra, solo qualche iscritto: Pd, Idv, Sel.

    Ormai ci conosciamo e ci riconosciamo tutti. Un ragazzo mi ha chiesto: «Ma secondo te, in questo paese, gli omosessuali riusciranno mai a emanciparsi?». Gli ho risposto: «Solo quando riusciranno a emanciparsi gli eterosessuali». Siamo noi eterosessuali a non essere abbastanza emancipati da capire che spetta a noi chiedere più diritti per gli omosessuali. Così come gli uomini si sono battuti per dare il diritto di voto alle donne e chi ha un lavoro manifesta al fianco di chi non ce l'ha e chi ha una casa sfila in corteo accanto ai terremotati dell'Aquila.

    All'epoca dei Pacs poi diventati Dico poi Cus poi niente, ricordo la tristezza che provavo quando sentivo alcuni politici di sinistra spiegare che una legge per le unioni civili serviva alla zia e alla nipote che vivevano insieme. A quei politici e a noi tutti suggerisco un esercizio. Piantiamola di dire che non c'è niente di male a essere omosessuali. Cominciamo a dire che l'omosessualità è una cosa bellissima. Bellissima, emozionante, piena d'amore: come tutta la sessualità.

    Cominciamo a dirlo e finiremo per pensarlo. Per questo, con un gruppo di amici, abbiamo dato vita all'Arcietero: associazione di eterogenei dalla parte degli omosessuali. Cercatela su FaceBook, guardate sul sito dell'Unità lo spot con Francesco De Carlo, Filippo Giardina e Simone Salis e fatelo girare. Teniamoci in contatto, attiviamoci per difendere i diritti degli omosessuali e aiutiamoli ad emanciparsi, emancipandoci.
    25 giugno 2010

    Francesca Fornario,l'U


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    00 26/06/2010 00:12
    Re:
    g, 26/06/2010 0.11:

    Nasce L'Arcietero: eterogenei dalla parte degli omosessuali

    Un ragazzo mi ha chiesto: «Ma secondo te, in questo paese, gli omosessuali riusciranno mai a emanciparsi?». Gli ho risposto: «Solo quando riusciranno a emanciparsi gli eterosessuali».

    Ma finké la kiesa resta tnt potente sono sinceramente pessimista [SM=x432737]


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    00 03/07/2010 00:14
    Arcietero, domani in piazza per difendere il diritto all'amore



    di Francesca Fornario
    VIDEO Nasce L'Arcietero: eterogenei dalla parte degli omosessuali
    Cari LGBTE (dove la «L» sta per lesbiche, la «G» per gay, la «B» per bisessuali, la «T» per transessuali e la «E» per eterosessuali-che-pensano-che-l'omosessualità-e-la-bisessualità-e-la-transessualità- siano-cose-bellissime), domani a Roma è la nostra festa.
    Avviso ai sedicenti ipertolleranti, quelli così tolleranti che pensano che in un paese normale non ci dovrebbe essere nemmeno bisogno del Pride: non siamo in un paese normale.
    Siamo in un paese che nega i diritti degli omosessuali sulla base di una caratteristica naturale e innata, che è come negare ai biondi gli stessi diritti dei castani. Siamo in un paese dove non per niente la destra avanza, ma anche in quello dove non per niente c'è chi si ribella e chi resiste.
    A chi resiste non basta restarsene a casa e dire: «Ma sì, ma certo, ma è ovvio che non bisogna fare distinzioni di genere, ma è così ovvio che non c'è nemmeno bisogno di ribadirlo e di scendere in piazza». Non basta perché le distinzioni di genere ci sono e sono bellissime, ma ci sono anche le distinzioni nel riconoscimento dei diritti.
    Una società basata sulla negazione dei diritti è una società poco accogliente, infantile e soprattutto infelice.
    Il mancato riconoscimento dei diritti influenza il costume sociale e legittima l'omofobia («Ehi, se lo Stato non riconosce alle lesbiche i miei stessi diritti significa che in loro c'è qualcosa che non va, o no?». E vai a spiegare). Nei paesi avanzati chi governa dà il buon esempio: se vogliamo che questo paese avanzi dobbiamo dare il buon esempio a chi governa e a chi aspira a governarci.
    Se ci viene spontaneo scendere in piazza per difendere il diritto al lavoro alla casa e alla scuola ancor più ci verrà naturale scendere in piazza per difendere il diritto all'amore.
    Per un motivo semplice, che mette d'accordo psicologi, economisti, massaie, adulti e bambini: l'amore e l'affettività sono benzina, benzina per andare avanti nella vita e godersi il viaggio.
    Una società che nega ad alcune persone il diritto a manifestare l'affettività e coronare l'amore è una macchina con il serbatoio bucato. L'Italia è una macchina con il serbatoio bucato, è il paese dove anche chi si spende, ogni tanto, viene preso dallo sconforto: «Ma come: avevo messo benzina stamattina, possibile che siamo di nuovo fermi?!».
    È ora di scendere in piazza per tappare qual buco. Andiamo al Pride. Appuntamento a Roma, alle 16.30 alla Piramide Cestia. Tutti insieme, Lgbte: perchè le differenze di genere ci sono, ma l'amore non fa differenza. E perché i gay non potranno emanciparsi se prima non si emancipano gli etero.

    Arcietero - Eterogenei dalla parte degli omosessuali
    02 luglio 2010

    Fornario,l'U


    [Modificato da g 03/07/2010 00:15]