00 03/07/2010 00:14
Arcietero, domani in piazza per difendere il diritto all'amore



di Francesca Fornario
VIDEO Nasce L'Arcietero: eterogenei dalla parte degli omosessuali
Cari LGBTE (dove la «L» sta per lesbiche, la «G» per gay, la «B» per bisessuali, la «T» per transessuali e la «E» per eterosessuali-che-pensano-che-l'omosessualità-e-la-bisessualità-e-la-transessualità- siano-cose-bellissime), domani a Roma è la nostra festa.
Avviso ai sedicenti ipertolleranti, quelli così tolleranti che pensano che in un paese normale non ci dovrebbe essere nemmeno bisogno del Pride: non siamo in un paese normale.
Siamo in un paese che nega i diritti degli omosessuali sulla base di una caratteristica naturale e innata, che è come negare ai biondi gli stessi diritti dei castani. Siamo in un paese dove non per niente la destra avanza, ma anche in quello dove non per niente c'è chi si ribella e chi resiste.
A chi resiste non basta restarsene a casa e dire: «Ma sì, ma certo, ma è ovvio che non bisogna fare distinzioni di genere, ma è così ovvio che non c'è nemmeno bisogno di ribadirlo e di scendere in piazza». Non basta perché le distinzioni di genere ci sono e sono bellissime, ma ci sono anche le distinzioni nel riconoscimento dei diritti.
Una società basata sulla negazione dei diritti è una società poco accogliente, infantile e soprattutto infelice.
Il mancato riconoscimento dei diritti influenza il costume sociale e legittima l'omofobia («Ehi, se lo Stato non riconosce alle lesbiche i miei stessi diritti significa che in loro c'è qualcosa che non va, o no?». E vai a spiegare). Nei paesi avanzati chi governa dà il buon esempio: se vogliamo che questo paese avanzi dobbiamo dare il buon esempio a chi governa e a chi aspira a governarci.
Se ci viene spontaneo scendere in piazza per difendere il diritto al lavoro alla casa e alla scuola ancor più ci verrà naturale scendere in piazza per difendere il diritto all'amore.
Per un motivo semplice, che mette d'accordo psicologi, economisti, massaie, adulti e bambini: l'amore e l'affettività sono benzina, benzina per andare avanti nella vita e godersi il viaggio.
Una società che nega ad alcune persone il diritto a manifestare l'affettività e coronare l'amore è una macchina con il serbatoio bucato. L'Italia è una macchina con il serbatoio bucato, è il paese dove anche chi si spende, ogni tanto, viene preso dallo sconforto: «Ma come: avevo messo benzina stamattina, possibile che siamo di nuovo fermi?!».
È ora di scendere in piazza per tappare qual buco. Andiamo al Pride. Appuntamento a Roma, alle 16.30 alla Piramide Cestia. Tutti insieme, Lgbte: perchè le differenze di genere ci sono, ma l'amore non fa differenza. E perché i gay non potranno emanciparsi se prima non si emancipano gli etero.

Arcietero - Eterogenei dalla parte degli omosessuali
02 luglio 2010

Fornario,l'U


[Modificato da g 03/07/2010 00:15]