00 21/12/2006 00:29
Allora... ho bisogno di un consiglio (ma chi l'avrebbe detto? :P).
Non so bene come porre la domanda, quindi spero di non girarci troppo attorno (ma non sperateci... :P).
Spero di non essere un ritardatario, ma ho più di vent'anni e a giugno è successa una cosa che non mi era mai capitata e che sta cambiando pesantemente la mia vita.
In passato ho avuto lunghe storie, la maggior parte serie, con ragazze, forse poche, non lo so, so solo che è nel mio carattere legare con pochi, ma creare legami profondi. Ad ogni modo a volte mi capitava di provare attrazione per persone del mio stesso sesso.
Ho sempre nascosto a me stesso la cosa, o meglio, ci convivevo, ma sono sempre stato molto introspettivo e ho sempre accettato quelle reazioni come parte della crescita (sembrerà strano, ma in realtà non ho dovuto crescere molto velocemente... niente di traumatico eh, magari un po' di nostalgia).
Tra l'altro in generale ho sempre avuto preferenze per le ragazze e i pochi "colpi di fulmine" erano indirizzati al pubblico femminile.
In realtà però l'attrazione per altri ragazzi c'è sempre stata, più come teoria però, cioè... non c'è mai stato un ragazzo che mi avesse fatto preferire lui rispetto ad una ragazza che mi piaceva.
E fin qui beh, niente di che, andavo avanti e non ho avuto problemi.

Pochi mesi fa però, precisamente a giugno, ero da un mio amico (grado di attrazione -100, cioè proprio non è il mio tipo) a studiare per gli esami.
Una sera siamo andati in pizzeria ed eccolo.
Un colpo, come un fulmine a ciel sereno.
Appena arriva il cameriere ho provato lo stesso colpo di fulmine che in passato avevo sperimentato con le ragazze. Non era lo "strafigo" di turno, cioè, non era come l'attore famoso o il palestrato dal corpo perfetto che avrebbe magari più facilmente solleticato un'omosessualità latente, no... era un tipo normale...
Mi ha lasciato spiazzato.
Non per la cosa in sè, ma per l'intensità e la forza con cui la provavo.
Ero sotto stress perchè dovevo fare molti esami, avrei dovuto dare il massimo, avevo studiato tutto il giorno pesantemente ed ero da molto sotto pressione...
A quel punto cerco di rifletterci su, ma di non farmi distrarre.
Ok... passa giugno, passa luglio, dò tutti gli esami, vado in vacanza e qui scopro che qualcosa era cambiato a un livello più profondo. Ho un'amico, un grandissimo amico, chiamiamolo G., e ci sono state volte durante la vacanza (abbiamo passato tre settimane con gruppi diversi in cui c'erano, insieme ad altre due persone anche lui) in cui provavo attrazione per lui. Avete presente quell'amicizia che sembra voler diventare prepotentemente qualcosa di più? Ecco...
Ho continuato a non pensarci troppo, non perchè mi dispiacesse o mi vergognassi, solo perchè nn volevo fare ca**ate solo perchè era un periodo pesante (oltre ai molti esami c'erano ache molti casini in casa).
A distanza di quasi quattro mesi la tensione per gli esami è finita, ho fatto la laurea, è iniziato un altro periodo molto pesante, e per fortuna da un lato, purtroppo dall'altro, le cose si sono stabilizzate.
Mi piacciono ancora le donne, ma di più uomini... adesso sarà tipo 40% - 60%, ma ci sono periodi in cui le le percentuali si invertono. Non essendo un tipo superficiale non significa che vado a banderuola, però comunque salto da una parte all'altra.
Ok, mettiamo che sia bisessuale, oppure gay, ma non ancora in grado di accettarlo (perchè per quanto consciamente lo possa accettare, magari inconsciamente non è così)... cosa faccio adesso?

Non posso in questo momento parlarne con nessuno della mia famiglia (e da come stanno ora le cose non saprei neanche cosa dirgli e nemmeno se mai potrò farlo). Ormai è da anni che le cose vanno maluccio (non tra me e loro, anzi, al massimo vanno troppo bene... ma in generale) e una cosa del genere avrebbe ripercussioni terrificanti.
I miei non credo la prenderebbero male per il fatto in sè, ma si incolperebbero per sempre e dato lo stato di salute di entrambi (problemi di pressione e alta familiarità di infarti e ictus) potrebbe essere un colpo troppo forte (e comunque non voglio rischiare).
Pace, ai miei non lo dirò almeno per ora e comunque finita l'università (forse anche prima, incrociamo le dita) esco di casa, ma nel frattempo a chi posso confidarmi?
La mia migliore amica, la conosco da 9 anni, ci siamo detti praticamente tutto, da un anno a questa parte non è in grado di tenere un segreto neanche a una settimana di distanza (e mettiamo "questo" segreto) e soprattutto conosce benissimo fratelli e genitori.
E l'unica altra alternativa è questo mio amico, G., con cui ho un ottimo rapporto di amicizia fraterna che mi spiacerebbe davvero rovinare. Non è il tipo che non lo accetterebbe di per sè, ma ho paura (non lo so con sicurezza) che si potrebbe allontanare, e tra una probabilità ignota di avere una persona che mi conosce a cui confidarmi, e la certezza di continuare ad avere un amico come questo, preferirei la seconda.
C'è poi un altro elemento, questo mio amico, chiamiamolo G., a maggio di quest'anno, durante un viaggio in treno, mi aveva lasciato perplesso perchè faceva fatica a tenere lo sguardo fermo sugli occhi che invece continuavano a correre verso il mento o il collo e in generale altre espressioni, esitazioni e comportamenti mi hanno lasciato perplesso.
E' successo un numero significativo di volte (solitamente sto molto attento a queste cose), e solo in quella e in altre occasioni (sempre e comunque recentemente, al massimo risalenti a marzo...). Era un comportamento ambiguo, che non riuscivo a comprendere e varie volte mi sembrava che si comportasse in modo strano (a volte passa da momenti di tranquillità a voler fare la lotta, ma non so se è parte del suo carattere o cosa), però non ci metterei la mano sul fuoco e non mi dà elementi sicuri. A volte sembra che ricambi il mio interesse, a volte si fa distante ed essendo una persona un po' incostante nel comportamento non so cosa pensare.

Tutto questo mi mette in crisi. Non sono una persona granitica e piena di certezze, il mio punto di forza è la flessibilità e con questa ho sempre superato le difficoltà.
Ho sempre avuto moltissime responsabilità e raramente non sono stato all'altezza.
Ho sempre fatto una vita pesante e carica, e l'ho sempre affrontata sapendo quando lottare e quando ritirarmi per lottare un'altra volta (oddio, "sempre" è una parola grossa, ma diciamo la maggior parte delle volte...), ma in questa occasione mi sento quasi in trappola.
Non so proprio cosa fare.
Anche perchè la cosa dura decisamente da troppo per essere passeggera (per i miei standard). Magari è acora poco definita, ma c'è, è inutile nasconderlo e forse ha semplicemente aspettato un periodo in cui avevo meno difese per emergere.

Cosa mi consigliereste di fare (e grazie per la pazienza e il coraggio di aver letto fino a qui... :P)?



"La verità vi renderà liberi". Quindi saremo sempre in catene...