Escluso, ma non deluso. E ora tifa L'Aura
Difficile definire Ivan Segreto un artista classificabile nel gruppo dei Giovani (due album alle spalle e una grande esperienza live), ma la commissione di Sanremo ha deciso così. La sua esclusione ha lasciato perplessi molti. Ma lui rimane tranquillo.
Come è stata questa tua esperienza a Sanremo?
È stata un'esperienza che andava fatta, soprattutto in questo momento difficile per la discografia italiana. E Sanremo è un palcoscenico importantissimo anche e soprattutto come promozione.
Ma dal punto di vista musicale?
Per quanto riguarda la valutazione del carattere musicale del Festival le cose sono diverse perché si scende nella soggettività e non si può dare un giudizio.
Com'è stato il dietro le quinte di voi giovani?
Il clima è stato molto bello, disteso. Diciamo che ognuno andava per la sua strada, perché ognuno aveva le idee molto chiare sul da farsi. Certo, si fiutava la tensione, ma anche e soprattutto da quei musicisti che avevano maggior piglio televisivo. Perché, diciamolo, il Festival ha questa forte connotazione televisiva, popolare, nel senso buono del termine.
Per esempio chi?
Ma L'Aura ha sicuramente le carte per fare molto bene.
E chi altro ti è piaciuto?
Ma i Deasonika mi piacevano e poi anche gli Ameba 4, anche se a volte erano un po' troppo lentucci.
Ma quanto è importante veramente il Festival nella carriera di un artista?
Sai, dipende da cosa uno si aspetta. Ci sono alcuni che si creano tantissime aspettative e altri che lo considerano per quello che è.
E immagino che tu appartenga alla seconda categoria
Ovviamente.
Cosa farai ora?
Riprenderò subito le performance dal vivo perché il live per un artista è la prima cosa.
In che senso?
Beh, lo studio viene dopo ed è il frutto di quello che viene andando in giro a suonare in pubblico.
Ma in Italia non è proprio come all'estero, dove la gente va ai concerti per conoscere cose nuove, qui in genere si va ad ascoltare chi si conosce già, no?
All'inizio in effetti è stato difficile, ma poi la gente ha iniziato a venire ed è andato tutto bene, eccezionalmente bene. Al di là della pubblicità. E questo capita soprattutto quando la musica che fai non è legata alla pubblicità, alla televisione, ma solo alla musica stessa.
Tu cosa racconti attraverso al tua musica?
Racconto me, come vedo e vivo la vita. Sono occhi introspettivi che però guardano anche all'esterno. Dal punto di vista meramente creativo però le canzoni possono nascere da un frammento melodico oppure da una semplice frase.
Quando inizi i live?
A metà marzo.