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Pay per view (e parlamento) uniti contro il calcio libero

Ultimo Aggiornamento: 22/02/2006 15:19
22/02/2006 15:19
 
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Tutto era iniziato con il sequestro dei siti web italiani "Calcio Libero" e "Cool streaming".

Per i pochi che si fossero persi la soap sin dall'inzio, Calcio libero e Cool Streaming sono due siti web che offrono la possibilità di guardare con una connessione broadband, in Streaming (ovvero: senza download ed in tempo reale), partite di calcio e più in generale avvenimenti sportivi di vario genere.

Ovviamente questo non sta bene a chi, dal commercio di partite di calcio, ci fa' lucro. Partendo da questo Sky, nel dicembre dell'anno passato, denunciava i siti web sovraccitati che risultavano, fino a qualche giono fa, sotto sequestro preventivo.

Il GIP di Milano in data 8 febbraio ha ordinato il dissequestro dei due siti web in quanto garantita la libertà di manifestazione del pensiero dall’articolo 21 della nostra Costituzione.

E fin qui tutto bene. Finalmente una sentenza che non sta dalla parte del più forte. Ma poteva, la favola, finire con il lieto fine?

La risposta, ovviamente, è negativa. Con il patrocinio di quel purgatorio/inferno che porta il nome di copertura di Parlamento, si è ritenuto giusto pensare che se un giudice ha espresso una sentenza tale, ciò si potrebbe ripetere in futuro. E a Sky, La7, Mediaset non sta bene. Dunque, per evitare il ripetersi di una tale sentenza, si sta discutendo per una modifica del già penoso decreto Urbani.

Leggo e ripropongo dal sito web de "La Stampa"


La Stampa Web
Un intervento del Parlamento, come quello che ha colpito gli scambi di file musicali su Internet (peer to peer): il calcio si accoda all’industria discografica e chiede una modifica del decreto Urbani in tema di immissione nella rete di materiale coperto da diritto d’autore. Tutela che non riguarderebbe le partite del campionato italiano, secondo l’interpretazione del gip di Milano che ha dissequestrato i siti del calcio gratis. Il decreto emesso dal giudice Nicola Clivio apre una voragine, nella quale rischiano di perdersi gli investimenti delle emittenti televisive. Se le partite possono essere trasmesse sul web e scambiate liberamente, attraverso un ponte con i server cinesi, nessuno avrà più interesse a comprare le schede di Sky, Mediaset e La7. Le conseguenze sono state immediatamente percepite dalla Frt, la Federazione delle radio e delle televisioni private, nel cui comunicato si sottolinea il «precedente gravissimo», e finalmente dalle stesse società calcistiche. Il timor panico che una delle principali entrate finanziarie venga frustrata dalla lacuna legislativa si è già tradotto in iniziative presso Galliani, presidente di Lega. Telefonate preoccupate e carteggi annunciati



Questo per quanto riguarda l'Italia, questa vicenda di IPTV e P2PTV sta scuotendo un pò i sistemi giuridici e le labili menti politiche di tutto il Mondo occidentale, di quello, cioè, che vive di consumismo.

Pongo all'attenzione delle vostre agiate menti questa vicenda non perché mi interessi qualcosa di calcio, ma perché ne colgo diverse sfaccettature che, nella mia arrogante opionione, sono molto interessanti ed esplicative.

La tutela del Copyright sta scalando le vette del patetismo. Vette sfiorate dal sequestro, in tempi recenti, di un sito web che forniva gratuitamente i testi delle canzoni: violazione del diritto d'autore, si disse.

In quell'occasione pensare al futuro e a come si sarebbe evoluta la legge riguardo il Copyright mi aveva fatto sorridere: immaginavo una persona che canticchiando liberamente per strada, veniva fermata e multata per Violazione di copyright. Uno scenario apocalittico, ma non completamente inverosimile.

Storicamente all'estremizzazione di un regime politico, alla privazione dei diritti dell'uomo e alla limitazione della libertà individuale è corrisposta un'insurrezione. Fisica insegna, ad effetto corrisponde causa, a stimolo corrisponde risposta.

Il consumismo rischia di ripiegarsi su se stesso e sopravvive solo mediante provvedimenti legislativi sempre più aspri e limitativi. La politica dei Paesi capitalisti, di qualunque direzione sia (destra, centro o sinistra, poco importa) favorisce banche, multinazionali, società per azioni e grandi proprietari.

Ma la gente inizia ad interrogarsi riguardo il futuro e come si vorrebbe che esso sia. Seguendo una linea immaginaria temporale degli avvenimenti, non si può che ipotizzare una sempre maggiore privazione delle libertà individuali, giustificate qua e là con menzogne e guerre ove possibile.

Per adesso la situazione non è preoccupante, ma sicuramente neanche statica. E le mie considerazioni finiscono qui, semplicemente perché vorrei vedere se c'è ancora gente in grado di discutere ed avere proprie opinioni, qui
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