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Roberto Vecchioni

Ultimo Aggiornamento: 24/04/2006 13:14
13/11/2005 03:06
 
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VECCHIONI, LA MUSICA E LE FAVOLE

Dopo Bennato, anche Vecchioni si accosta al mondo delle favole, ma lo fa in modo diverso, con un nuovo album che raccoglie molti dei suoi successi eseguiti dal vivo solo voce, piano e contrabbasso, in versione jazzata, quasi unplugged.

“Il contastorie” contiene due CD: nel primo sono presenti sedici brani che Vecchioni ha interpretato durante alcuni suoi concerti nei piccoli teatri e club d’Italia. Nel secondo sono state invece registrate cinque favole scritte e recitate dallo stesso Roberto: “Ho voluto inserire nel mio spettacolo delle fiabe che avessero un senso, e dato che facevano da cornice alle mie canzoni durante il tour, ho deciso di accompagnare l'album con un altro disco che contenesse solamente quelle. Durante i miei concerti sono spesso intervenuti grandi amici del mondo dello spettacolo come Ottavia Piccolo, Gioele Dix ed Enzo Iacchetti a recitarne alcune. Sono storie che noi tutti conosciamo, come ‘Cappuccetto rosso’ e ‘Giovanninno e la pianta di fagioli’, ma reinterpretate da me con un finale tutto personale, creato da un punto di vista diverso da quello comune”.

“Sono stanco di arrangiamenti perfetti e mille strumenti sul palco” ha inoltre detto Roberto Vecchioni presentando l’album che verrà pubblicato il prossimo 11 novembre. “Terminata la tournée del 2004 mi sono reso conto che avevo bisogno di qualcosa di nuovo”, ha spiegato, “e così, piano piano, ho cominciato ad eliminare tutto ciò che mi dava fastidio: sono rimasto senza alcun problema da solo sul palco ed ho ottenuto il silenzio. Quello stesso silenzio è stato riempito poi da due strumenti per me fondamentali, il pianoforte e il contrabbasso”.

E in questo cammino ha incontrato due musicisti incredibili: Patrizio Fariselli, storico pianista degli Area, e Paolino Dalla Porta, forse il miglior contrabbassisti jazz italiano. “La collaborazione con Fariselli e Dalla Porta”, ha spiegato Roberto, “è nata quasi per gioco. Dal gioco si è passati poi ad un piccolo tour e poi le richieste si sono moltiplicate”.

15/11/2005 02:32
 
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Vecchioni, Contastorie in un'Italia avanspettacolo
Un CD con incluso volumetto documenta una tournée dal sapore di jazz. Dove il finale della favola spesso cambia...


Un Vecchioni musicalmente scarnificato fino a un pianoforte e un contrabbasso è il protagonista di Il contastorie, album live che riprende il recente tour con Patrizio Fariselli (Area) e Paolino Dalla Porta, piano e contrabbasso appunto. Insieme al CD c'è un volumetto molto curato che contiene quattro favole riviste da Vecchioni, anticipazione di un libro per Einaudi previsto per aprile. Titolo: Diario di un gatto con gli stivali. E da metà novembre la tournée riparte, con l'ausilio della fondazione Gaber e con le favole che si alternano alle canzoni. Tutto questo è stato presentato (con conferenza stampa ed esibizione dal vivo immortalate in un "Instant DVD") in un posto di Milano a caso, per Vecchioni: San Siro. "E se qualcuno dice che è banale, retorico, io dico che a me va bene così. Stasera poi c'è anche la nebbia, che a San Siro da un po' non si vedeva".

Il trio con Fariselli e Dalla Porta
Alla fine della tournée del 2004 ho capito che non ne potevo più di arrangiamenti perfetti e di mille strumenti. Ho deciso di tornare all'essenziale. Sono ripartito dal silenzio, per avere interpretazioni più libere. E poi la musica leggera - anche se a me questo termine non piace e preferisco dire "lieve" - può ricevere moltissimo dal jazz. Fariselli e Dalla Porta sono dei grandissimi musicisti, con loro sono a posto.

Il tour e il disco
Passo un bel periodo, sono contento. Ai concerti abbiamo sempre avuto un bel pubblico, anche se non c'erano dischi in promozione. Il corpo dello spettacolo era fatto da favole e canzoni e il disco non poteva essere diverso.

Il CD e il volumetto allegato
Oggi il CD ha bisogno di valori aggiunti. Sapete quanto sia copiabile, "fregabile". Bisogna fare del CD un oggetto, trovare un modo non raffazzonato per dargli valore. Per me tutti gli oggetti di cultura sono importanti, non mi piace mescolare, scaricare. E' tipico di quelli della mia generazione.

La favola
La favola è un archetipo, è alla base dei sogni, delle paure. Ma è un archetipo che ha sempre un finale rassicurante, che però si può cambiare. Questo mi sono divertito a fare. La favola è qualcosa di popolare e in quanto popolare è variabile, anche perché spesso non è scritto. Con altri tipi di opere non si può fare, a meno che non siano parodie. Ma queste non sono parodie.

Canzoni "mediali" e non
Nelle canzoni ho sempre sentito l'esigenza, magari per scontentezza, di cercare il contrario del contrario, una controprovocazione. Questo per quanto riguarda i temi sociali, ma anche in quelli d'amore preferisco cercare l'eccezione, giocarci, anche se spesso eccezione non è. La canzone spesso è "mediale", né a destra né a sinistra, né in alto né in basso. Poi, certo, ci sono canzoni mediali bellissime. Anche Samarcanda e Luci a San Siro sono mediali. Ma io godo quando scrivo una canzone su Dio come La stazione di Zima.

L'unico inedito del disco
E' un brano di Jacques Brel che ho tradotto come Le stagioni del sole. Il titolo era Le moribond. Parla dell'addio ma è un inno alla vita, perché la vita sconfigge sempre la morte. Ho sempre adorato quella canzone, che fra l'altro ha venduto un milione di copie ma in Italia non è mai arrivata. Da tempo volevo tradurla, ho cambiato molte cose ma ho lasciato il cuore della canzone. Un po' la stessa cosa che ho fatto con Vincent.

Il sindaco di Milano
Io desidererei una donna. La sindacalista Susanna Camusso, Lella Costa, anche Milly Moratti. Dario Fo invece è troppo ideale, è troppo "lassù", non lo mescolerei con le cose pratiche. Ferrante credo che abbia abbastanza il polso e io poi non capisco perché la sinistra non debba avere la legalità come valore. Purché non sia sopraffazione, certo.

I disordini in Francia
In Francia tutto sembra sempre come un film d'autore, un film di Malle. In Italia invece qualunque cosa sembra sempre avanspettacolo.
15/11/2005 11:08
 
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14/02/2006 19:05
 
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Musica: calabria, vecchioni il primo marzo al teatro la pace
A qualche settimana dalla pubblicazione del suo album live ''Il Contastorie'', Roberto Vecchioni sara' al Teatro La Pace di Drapia, alle porte di Tropea, dove il prossimo 1° marzo si esibira' in occasione dell'unica tappa calabrese della sua nuova tourne'e ''Luci a San Siro… di questa sera'', che ha preso il via il 24 novembre scorso. Uno spettacolo carico di suggestioni, dal sapore sperimentale, che offrira' un Vecchioni inedito, che ha completamente rimodulato il suo approccio agli spettacoli live.
06/03/2006 17:59
 
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Roberto Vecchioni al Teatro degli Animosi di Carrara



Roberto Vecchioni quest’inverno sarà protagonista di una tournée che lo vedrà esibirsi nei più importanti teatri italiani. Il professore arriva a Carrara, al Teatro degli Animosi, Domenica 5 Marzo.

In questo nuovo viaggio, che proseguirà fino ai primi mesi del prossimo anno, il cantautore si presenterà al pubblico accompagnato da due grandi maestri del jazz italiano, Patrizio Fariselli al pianoforte e Paolino Dalla Porta al contrabbasso, proponendo dal vivo una sofisticata ed elegante rivisitazione di alcuni dei suoi brani più celebri.

Nel suo ultimo album Il Contastorie, l’artista non propone solo una rilettura in chiave jazzistica di alcuni dei suoi brani più significativi, ma crea nuove e finora inesplorate suggestioni anche attraverso composizioni che da tempo non facevano parte del suo repertorio come "Parabola"(1971), o "Alighieri"(1975) o canzoni la cui liricità viene esaltata dall'impostazione musicale scelta per la circostanza ("La bellezza", "Viola d'inverno", "La stazione di Zima").

Il "Contastorie" comprende anche un brano di Jacques Brel, "Le moribond", tradotto ed elaborato da Roberto Vecchioni con il titolo "Stagioni nel sole" operazione che, seppur compiuta nel rispetto del grande autore belga, trasforma la disperazione del capolavoro originale in un inestimabile inno alla vita. Queste favole sono presenti anche nei concerti della nuova tournée. In forma di citazioni brevi fungono infatti da cornice e completamento alle canzoni e, nella loro essenzialità letteraria, ben si accoppiano alla voluta povertà dell'impianto e degli arrangiamenti musicali.

Prevendite presso il Teatro degli Animosi dal 27 febbraio. Prezzi: platea e palchi centrali EUR 20,00; palchi laterali e loggione EUR 15,00. Riduzione del 20% per i possessori della Carta Cultura Giovani.

La biglietteria è aperta con orario 10.00/12.30 - 17.00/18.30
24/04/2006 13:14
 
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Vecchioni: «Così reinvento le favole»
ROBERTO Vecchioni, «Diario di un gatto con gli stivali» il suo nuovo libro è...? «Una raccolta di favole rivedute e corrette attraverso uno stravolgimento dei punti di vista, dei ruoli, degli esiti». Cioè? «Il risultato di un percorso cominciato quasi un anno fa con un disco "Il cantastorie".» Cosa racconta Vecchioni in questo libro? «Racconto a modo mio le fiabe tradizionali, il sentimento del contrario che si usa in tante canzoni, cerco di far vibrare di una energia nuova i miei temi di sempre». I temi delle sue canzoni? «Sì. Nelle mie canzoni parlo d’amore, di cose perdute e ritrovate, di occasioni non colte, di affetti lontani e vicini. Nelle mie canzoni ho sempre cercato di scrivere storie al contrario, a volte laterali, a volte oblique». Quando ha cominciato nel mondo musicale? «Erano gli anni Sessanta, sono stato autore di canzoni cantate da Mina la Iva Zanicchi da Gigliola Cinquetti da Anna Oxa da Patty Bravo da Ornella Vanoni». Quante canzoni ha composto? «Ho composto più di venticinque album. Più di duecentocinquanta canzoni. Fin da bambino la musica mi appassionava». Ma è anche un professore? «Sono un cantautore un docente e uno scrittore». Ma chi è Roberto Vecchioni? «Un vero nemico dell’ovvio, dello scontato. Una cosa è fare il cantautore un altra il professore. Sono due forme espressive diverse ma a volte complementari. Si tratta sempre di creatività. Si tenta di liberare se stessi, la propria anima per provare a far scaturire negli altri la fantasia, anche a volte la fantasia degli studenti». Una donna importante della sua vita? «Mi sono sposato due volte. Mia moglie attuale è la donna più importante della mia vita. Una figura femminile capace, forte, impegnata. Nei momenti di crisi mi ha sempre salvato». E i suoi figli? «Ho avuto una figlia Francesca dal primo matrimonio. E poi altri tre figli. Nel rapporto con i figli ho cominciato a maturare dai cinquant’anni in poi. Ho cercato di educarli senza porre loro dei limiti ma dimostrando sempre fermezza». Le parole e le note cambiano la vita di ognuno di noi? «Sì. A volte hanno cambiato anche la mia».
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