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Paola Turci. Tra i fuochi in mezzo al cielo.

Ultimo Aggiornamento: 21/04/2006 16:02
15/03/2006 18:19
 
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Premio Amnesty Italia: vince Rwanda di Paola Turci
La 4ª edizione del Premio Amnesty Italia e’ stata vinta dalla canzone Rwanda di Paola Turci (nella foto). Il prestigioso premio indetto dalla Sezione Italiana di Amnesty International e Voci per la Liberta’ viene assegnato ogni anno al brano che ha meglio saputo affrontare il tema dei diritti umani.

A vincere le tre edizioni precedenti erano stati Il mio nemico di Daniele Silvestri (2003), Pane e coraggio di Ivano Fossati (2004) ed Ebano dei Modena City Ramblers.

Gli altri 9 brani in gara quest’anno erano Ora o mai piu’ di Giulio Casale, Gambadilegno a Parigi di Francesco De Gregori, Holyland di Eugenio Finardi, Mani in alto di Jovanotti, Sale dei Negrita, Gastarbeiter di Roy Paci & Aretuska, Corpo a corpo dei Subsonica, Bomba innescata dei Sud Sound System e Immi Ruah di Renato Zero.
15/03/2006 18:20
 
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PAOLA TURCI PREMIATA


Alla cantante romana il Premio Amnesty ItaliaSoddisfazione per Paola Turci.
La cantante romana ha vinto la quarta edizione del Premio Amnesty Italia con il brano, "Rwanda".
La giuria, composta da critici musicali e rappresentanti di Amnesty International, ha dovuto compiere un'annosa selezione, scegliendo fra artisti del calibro di "Daniele Silvestri, Subsonica, Jovanotti, Negrita, Roy Paci, Sud Sound System e Renato Zero.
"Sono particolarmente felice di aver ricevuto questo premio", ha dichiarato Paola Turci. "Mi gratifica profondamente ricevere un riconoscimento da un'associazione di grande serietà, impegno ed efficacia come Amnesty International."

Complimenti a Miss Turci, che verrà ufficialmente premiata durante la IX edizione del concorso Voci per la Libertà - Una canzone per Amnesty, in programma dal 19 al 24 luglio 2006 a Villadose.
15/03/2006 18:23
 
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Almeno nel Premio Amnesty 2006, Paola Turci supera Renato Zero e Jovanotti


Il prestigioso premio indetto dalla Sezione Italiana di Amnesty International e Voci per la Libertà viene assegnato ogni anno al brano che ha meglio saputo affrontare il tema dei diritti umani.

Il prestigioso premio indetto dalla Sezione Italiana di Amnesty International e Voci per la Libertà viene assegnato ogni anno al brano che ha meglio saputo affrontare il tema dei diritti umani.

IL PREMIO AMNESTY ITALIA 2006 LO VINCE RWANDA DI PAOLA TURCI

Gli altri 9 brani in gara quest’anno erano Ora o mai più di Giulio Casale, Gambadilegno a Parigi di Francesco De Gregori, Holyland di Eugenio Finardi, Mani in alto di Jovanotti, Sale dei Negrita, Gastarbeiter di Roy Paci & Aretuska, Corpo a corpo dei Subsonica, Bomba innescata dei Sud Sound System e Immi Ruah di Renato Zero.

La 4ª edizione del PREMIO AMNESTY ITALIA è stata vinta dalla canzone Rwanda di Paola Turci. A vincere le tre edizioni precedenti erano stati Il mio nemico di Daniele Silvestri (2003), Pane e coraggio di Ivano Fossati (2004) ed Ebano dei Modena City Ramblers.

La giuria, composta da critici musicali, rappresentanti di Amnesty International e di Voci per la Libertà, ha premiato Rwanda (tratto dall’album Tra i fuochi in mezzo al cielo - 2005) per il testo insieme suggestivo e di denuncia, che ricorda all’opinione pubblica il “genocidio dei 100 giorni” durante il quale, nel 1994, nel paese africano venne sterminato quasi un milione di persone.

Rwanda parla delle donne che hanno perso tutto, dei fiumi dalle acque rosse del sangue dei cadaveri, del traffico irresponsabile di armi che permise il genocidio, delle responsabilità della comunità internazionale, che non intervenne per fermarlo.

“Sono particolarmente felice del conferimento di questo premio”, ha dichiarato Paola Turci. “Da un punto di vista strettamente personale mi gratifica profondamente ricevere un riconoscimento da un’associazione di grande serietà, impegno ed efficacia come Amnesty International; da un punto di vista sociale e civile, sento l’importanza di continuare a tenere l’attenzione sulla strage in Rwanda; troppo poco se ne è parlato a suo tempo e ancora scottano il silenzio, la distrazione, forse l’indifferenza dentro le quali si è consumata quella tragedia”.

“Questo brano ricorda una delle più grandi tragedie che hanno insanguinato la fine del XX secolo”, ha commentato Paolo Pobbiati, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International. “Allora la comunità internazionale fu colpevolmente assente e ancora oggi ci interroghiamo sulle reali motivazioni e dinamiche di quell’abominio. Quanto accaduto successivamente in altri paesi africani dimostra quanto poco la lezione del Rwanda ci abbia insegnato a distanza di quasi dodici anni”.

Paola Turci riceverà il premio durante la IX edizione del concorso Voci per la Libertà - Una canzone per Amnesty che si terrà dal 19 al 24 luglio 2006 a Villadose (RO)
16/03/2006 22:12
 
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Incontro con Paola Turci: fra rock e impegno sociale
Sensibilità, apertura mentale e grinta: con questi tre elementi e tanta musica di qualità Paola Turci si appresta a tornare live nelle Marche il 18 Marzo al Barfly di Ancona. Sarà un’occasione unica (esclusiva regionale ) per apprezzare dal vivo i brani del suo disco “Tra i fuochi in mezzo al cielo”, uscito in settembre su etichetta On the road e apprezzatissimo dalla critica.

Dopo una stagione di concerti nei teatri il tuo tour arriva nei club; ovviamente c’è una differenza abissale fra le due location: per te è una necessità esibirti sia in versione soft che in versione aggressiva?
Si, è una mia necessità anche perché nel momento in cui chiudi una parentesi hai subito voglia di aprirne un’altra molto diversa. Per quanto mi riguarda nel disco ci sono brani molto intimi che in teatro andavano benissimo, ma ci sono anche altre canzoni che sono nate per essere urlate, e in un club trovano la loro naturale collocazione, possono “mostrare i muscoli”. Inoltre quest’alternanza fra teatro, club e piazze mi permette di variare la scaletta dei live in modo da non ripetere sempre gli stessi pezzi.

Hai definito “Tra i fuochi in mezzo al cielo” un disco “scritto oltre la paura di farsi male, liberato dal timore di sbagliare e di esprimersi”. E’ una frase importante, verrebbe da chiederti la ricetta non tanto per fare un disco del genere, quanto per imparare a vivere ed agire senza timore, senza paure.
Non ho alcuna formula magica, ma sono riuscita a liberarmi attraverso la composizione di questo disco di tante paure che erano dentro di me, di tanti timori che forse dovevo solo guardare in faccia. Viviamo in una società che ci frena, piena di problemi ed angosce: per comporre questo album non volevo mettere dei freni alla mia creatività.

Spesso la creatività si può trovare anche con dei viaggi: tu hai fatto un’esperienza molto interessante in Vietnam a fianco dell’ONG UCODEP, che opera nel Nord del paese a favore dell’infanzia. Cosa ti ha lasciato questo viaggio?
Non vorrei passare per quella che vive solo parlando delle proprie esperienze nel sociale anzi, spesso e volentieri sono scettica nei confronti di chi sbandiera ai quattro venti le azioni benefiche a cui partecipa. Questa volta però è stato diverso: ho trovato delle persone speciali che mi hanno invitato a partire con loro e mi hanno permesso di toccare con mano quale fosse il loro impegno, la loro passione e soprattutto dove andassero a finire i frutti di tale lavoro. Insomma, dopo aver fatto il San Tommaso della situazione ho deciso di sostenerli come possibile, e da questo viaggio sono tornata arricchita e consapevole dell’impegno umanitario che c’è nel mondo.

Ti facciamo inoltre i complimenti per il premio di cui sei fresca vincitrice: il premio “Amnesty Italia” per aver affrontato il tema dei diritti umani. In passato è stato vinto da Daniele Silvestri e Ivano Fossati e quest’anno l’hai spuntata su concorrenti come De Gregori, Giulio Casale, Jovanotti, Renato Zero e Subsonica con il brano “Rwanda”: è una bella soddisfazione vincere con pezzo così intenso che denuncia un episodio terribile della nostra storia moderna (ovviamente si fa riferimento al genocidio dei Tutsi nel ’94 ).Un’onorificenza fa sempre piacere, ma quando ti viene assegnata per aver saputo affrontare un tema delicato come quello dei diritti umani la cosa è ancora più stimolante. Sono contenta che la scelta di trattare il tema del Rwanda sia stata apprezzata: oggi si tende a dimenticare l’orrore che solo dodici anni fa si è scatenato in quei territori e il miglior modo per non insabbiare la vicenda è mettere i nostri strumenti al servizio della storia: che sia il cinema ( con l’intenso film “Hotel Rwanda” ) o la musica, è un dovere di tutti denunciare un genocidio di cui ancora oggi in pochi si sono assunti la responsabilità.
21/04/2006 16:02
 
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A Narni arriva Paola Turci


Un evento che rientra in un progetto di beneficenza a favore dei bambini nordvietnamiti

NARNI - Appuntamento domani sera al teatro di Narni con la cantautrice romana Paola Turci.

Si tratta di un evento che rientra in un progetto di beneficenza a favore della parrocchia di Calvi dell'Umbria. Il concerto, infatti, nasce dall'idea di alcuni cittadini del paesino del comprensorio narnese, dove però non esistono strutture in grado di contenere un tale tipo di evento e di gente.

L'appuntamento con Paola Turci è stato organizzato in occasione dei festeggiamenti di San Giorgio Martire, grazie all'impegno di Annalisa Matticari.

L'obiettivo è quello di raccogliere fondi da devolvere alla Ucodep, l'associazione onlus sostenuta dalla stessa cantautrice, in favore della campagna Acqua pulita per la vita, non lavartene le mani, per i bambini nordvietnamiti.
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