13/10/2005 11:43 |
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La Cina sta diventando più tollerante nei confronti dell'omosessualità, che fino al 2001 era classificata come malattia mentale, ma i gay continuano a rimanere ampiamente discriminati e sotto pressione perché non rendano pubblica la loro natura. Lo hanno riferito oggi dei media cinesi. Le abitudini nelle relazioni eterosessuali sono cambiate da quando la Cina ha adottato riforme che guardavano all'occidente nel 1978, dando il via al boom delle relazioni extraconiugali, mentre il Partito Comunista aveva sempre condannato il sesso fuori dal matrimonio come una moda liberale, importata dall'Occidente. Ma pochi dei 30 milioni "ufficiali" di omosessuali hanno reso pubblico il loro orientamento sessuale, afferma il China Daily. La pressione sui gay perchè si nascondano viene meno dalla società nel suo complesso che non dalle famiglie che, secondo le credenze tradizionali, ritengono l'omosessualità immorale, afferma il quotidiano. "Nel paese, l'80-90% degli omosessuali è pronto a sposare o lo ha già fatto una persona del sesso opposto", ha detto il professore Gao Yanning secondo il giornale. Per cercare di smontare gli stereotipi sull'omosessualità, la prestigiosa università di Shanghai Fudan ha lanciato due corsi sulla salute e sulla ricerca sugli omosessuali, i primi del genere dell'istituto.
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