Gli omosessuali libanesi sono usciti allo scoperto e hanno dato vita alla rivista Barra (Fuori), portavoce della loro organizzazione non governativa Helem (Sogno), che punta a difendere i diritti dei gay arabi che, in quanto tali, vengono incriminati nel mondo conservatore in cui vivono.
Pubblicata trimestralmente da Helem, che ha uffici di collegamento in Canada, Australia, Stati Uniti e Francia, Barra si presenta come "la prima rivista gay, lesbica, bisessuale, transgender, intersexed e queer del mondo arabo" e pubblica articoli e notizie scritti da attivisti della stessa Helem o da scrittori omosessuali indipendenti di tutta la regione.
"Barra è uno spazio libero per tutti i gay e le lesbiche della regione araba, perchè possano esprimere i loro sentimenti di oppressione sociale", ha spiegato oggi all'Ansa il coordinatore di Helem, Georges Azzi, nella piccola sede dell'Ong in un pittoresco e vecchio edificio nella via Spears, un tempo tra le più eleganti di Beirut.
Azzi ha raccontato che la prima edizione web di Barra è stata scaricata da 8.500 persone in Libano e in altri paesi arabi, in particolare Arabia Saudita e Kuwait.
La legge libanese punisce fino a un anno di carcere i non meglio precisati "rappporti sessuali innaturali", ma l' omosessualità viene tollerata, soprattutto nella relativamente aperta Beirut, dove i gay hanno i loro locali notturni e bar.