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Prima rivista gay del mondo arabo

Ultimo Aggiornamento: 13/10/2005 11:31
13/10/2005 08:26
 
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Gli omosessuali libanesi sono usciti allo scoperto e hanno dato vita alla rivista Barra (Fuori), portavoce della loro organizzazione non governativa Helem (Sogno), che punta a difendere i diritti dei gay arabi che, in quanto tali, vengono incriminati nel mondo conservatore in cui vivono.

Pubblicata trimestralmente da Helem, che ha uffici di collegamento in Canada, Australia, Stati Uniti e Francia, Barra si presenta come "la prima rivista gay, lesbica, bisessuale, transgender, intersexed e queer del mondo arabo" e pubblica articoli e notizie scritti da attivisti della stessa Helem o da scrittori omosessuali indipendenti di tutta la regione.

"Barra è uno spazio libero per tutti i gay e le lesbiche della regione araba, perchè possano esprimere i loro sentimenti di oppressione sociale", ha spiegato oggi all'Ansa il coordinatore di Helem, Georges Azzi, nella piccola sede dell'Ong in un pittoresco e vecchio edificio nella via Spears, un tempo tra le più eleganti di Beirut.

Azzi ha raccontato che la prima edizione web di Barra è stata scaricata da 8.500 persone in Libano e in altri paesi arabi, in particolare Arabia Saudita e Kuwait.

La legge libanese punisce fino a un anno di carcere i non meglio precisati "rappporti sessuali innaturali", ma l' omosessualità viene tollerata, soprattutto nella relativamente aperta Beirut, dove i gay hanno i loro locali notturni e bar.



13/10/2005 11:31
 
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A Bologna i gay possono donare il sangue.
A Bologna nessun pregiudizio contro i donatori di sangue omosessuali. Lo assicura il dottor Roberto Conte, direttore del dipartimento di immunoematologia e trasfusione del policlinico universitario Sant'Orsola-Malpighi. Solo qualche settimana fa era scoppiato il caso di un donatore gay rifiutato

dal centro trasfusioni del Policlinico di Milano, ma oggi e' stato spiegato che a Bologna non c'e' il rischio del ripetersi di situazioni come quella. Perche', "sono i comportamenti- dice oggi il medico bolognese- a essere potenzialmente rischiosi, non le inclinazioni. Un omosessuale che ha rapporti stabili con il suo compagno puo' donare il sangue".

Conte spiega che la prevenzione della trasmissione di malattie
con le trasfusioni avviene attraverso un'attenta selezione del donatore e accurati esami clinici sul sangue donato. "C'e' una corresponsabilizzazione del donatore- ricorda lo specialista- che dichiara per iscritto il suo stato di salute ed eventuali comportamenti a rischio, cosi' come previsto dal decreto emanato

dall'ex ministro Sirchia".
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