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Scritto da: GayAbruzzo 27/09/2005 15.24 La Persian Gay and Lesbian Organization ha denunciato il caso del 22enne gay iraniano di nome Amir pubblicando le foto del suo corpo ferito e sanguinante in seguito alle frustate. Amir avrebbe denunciato di aver subito continue minacce di morte da parte della polizia prima di riuscire a lasciare il paese e mettersi in salvo. La storia di Amir e le foto delle terribili ferite che gli sono state inferte sono state pubblicate sul sito dell'organizzazione e inviate a molte associazioni europee. La PGLO riferisce che Amir, figlio di un martire della guerra tra Iran e Iraq, ha subito molte offese omofobe durante i suoi studi universitari, che sono aumentate da quando ha conosciuto altri omosessuali. È stato arrestato a una festa e condannato a pagare una multa. In molte altre occasioni è stato arrestato e messo in prigione dalla polizia, dalla milizia fondamentalista e dalla guardia rivoluzionaria, che si sono accaniti ancor più contro di lui per il fatto che è figlio di un martire e che disonorerebbe il sangue del padre. La polizia e la milizia si sono infiltrate nei siti internet gay: uno dei loro agenti ha conosciuto Amir in una chat e ha fissato un appuntamento con lui. All'incontro lo ha arrestato e messo in prigione dove è rimasto per più di una settimana prima di essere giudicato e condannato a 100 frustate. Dopo il rilascio Amir è stato sotto sorveglianza e interrogato più volte dalla polizia, che lo hanno minacciato di morte. In seguito alla esecuzione dei due giovani a Mashhad la polizia ha convocato Amir e lo ha minacciato dicendogli che se lo avessero trovato di nuovo avrebbe avuto lo stesso destino dei due ragazzi. In seguito alla paura e alle pressioni Amir non ha mai parlato delle ingiustizie sofferte finché non è riuscito a scappare dall'Iran. Ma questo paese è terribile!!! [Modificato da GayAbruzzo 27/09/2005 15.25][Modificato da GayAbruzzo 27/09/2005 15.25]