Telecamere puntate sul pronto soccorso
La vita in corsia dei medici e dei pazienti del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giovanni di Roma sarà al centro di un nuovo reality show. Il programma avrà due sviluppi: su Foxlife (Sky)si chiamerà H24 storie di ordinaria emergenza e andrà in onda tutti i mercoledì dal 21 settembre, e su Rai3 avrà per titolo Pronto Soccorso H24 e andrà in onda dal 27 settembre, nella seconda serata di mercoledì.
Entrambi i programmi puntano sull’umanità di tutte quelle che persone che ogni giorno varcano la soglia del pronto soccorso con una speranza, e la disponibilità e la gentilezza di infermieri e medici che cercano di trasformare quella speranza in una realtà.
Per la prima volta un canale satellitare, Foxlife, e uno terrestre, Rai 3, hanno condiviso lo stesso set e gli stessi autori per produrre due trasmissioni differenti. A firmare il progetto è la Grundy Italia, una delle più grandi società di produzioni tv. Il set è quello del Dipartimento di Emergenza e Accettazione dell’azienda ospedaliera S.Giovanni Addolorata di Roma (il Dea). Il montaggio differente delle immagini ha dato la possibilità di produrre due prodotti diversi.
Il format è argentino ed è già andato in onda sia in Argentina che in Spagna, dove però la scelta della struttura ospedaliera ha creato qualche difficoltà. E’ necessario, infatti, per questo tipo di format, che l'ospedale scelto offra disponibilità e varietà di casi allo stesso tempo, come ha spiegato Roberto Sessa, amministratore delegato Grundy.
"Ogni scelta di racconto e di ripresa -raccontano gli autori- è stata concordata con la Direzione dell’azienda ospedaliera e verificata anche con medici e infermieri. sono state utilizzate esclusivamente le riprese relative a persone che hanno aderito spontaneamente tutelando, chi, tra i pazienti, parenti personale medico e paramedico, ha manifestato il desiderio di mantenere la propria privacy".
Un po' documentario, un po' E.R. all'italiana, questa nuova serie, in cui, per rispettare la realtà non mancano immagini impressionanti, per adesso sembra aver accontentato tutti, dagli autori, che sostengono di aver vissuto intensamente ogni storia, ai pazienti, a cui è sembrato di condividere con qualcuno il proprio malessere, ai medici del S.Giovanni, che si dicono orgogliosi di poter mostrare finalmente l'operato del servizio nazionale sanitario.