Sembrava impossibile fino a poco tempo fa, eppure le scene cui siamo abituati ad assistere nelle capitali europee con uomini che ballano e si scambiano effusioni tra le luci di una discoteca cominciano a essere una consuetudine anche in India. Locali per gay nascono come funghi a Delhi, a Mumbai (ex Bombay) e soprattutto a Calcutta: club e discoteche, ma anche ber sono «il luogo migliore per rilassarsi col proprio compagno dopo una dura giornata di lavoro, per stare insieme senza problemi e senza essere giudicati» come spiega Achinta Vaidya, un omosessuale indiano di mezza età.
Clicca per ingrandire...È il segno che qualcosa sta cambiando anche nella rigida società indiana, seppur lentamente. Molti ostacoli restano in piedi: la legislazione del paese in materia è ferma a
un provvedimento emanato nel 1861 durante il periodo del colonialismo britannico, secondo il quale l'omosessualità è un crimine. «Stiamo cercando di decriminalizzare l'omosessualità - dichiara Anjali Gopalan, portavoce di un gruppo che si batte per la tutela dei diritti dei gay - lo Stato non dovrebbe interferire nelle preferenze di due adulti consenzienti».