"Bonolis? Doveva restare"
L'affair Affari Tuoi? Poteva concludersi diversamente.Biagi e Santoro? Si devono valutare i loro propostiti, Digitale terrestre? Si deve colmare il ritardo accumulato. Non le manda certo a dire, il presidente della Rai Claudio Petruccioli che, intervistato da Radio 24, sviscera tutti i temi caldi della tv di Stato. Ed esprime un desiderio: portare in Rai il giornalista Aldo Cazzullo.
Novità in arrivo per quanto riguarda i grandi esiliati della televisione italiana, Michele Santoro ed Enzo Biagi. Petruccioli li rivorrebbe entrambi perché, precisa, "Santoro deve tornare a essere uno dei pilastri dell'approfondimento informativo della Rai e, del resto -ricorda il presidente- la sentenza in suo favore è chiara. Biagi è in una situazione diversa, gli chiederemo cosa si sente di fare". Tempi e modi del grande rientro? "Vedremo. Con Santoro, come del resto anche con Biagi, avrò un colloquio nei primi giorni di settembre per sentire le loro valutazioni, i loro propositi e anche le loro idee".
Poi la questione Paolo Bonolis. Petruccioli denuncia "perdite di tempo" e "confusione", in breve "una storia che non doveva neppure cominciare: Bonolis si poteva trattenere in Rai". Pupo, comunque, che sta riscuotendo un discreto successo con il quiz Il Malloppo, sembra andargli bene. Ma sul balletto dei nomi tra Fabio Fazio, Teo Teocoli e Pupo, che ha preceduto la scelta finale, il presidente della Rai dà le sue spiegazioni: "La verità è che il contratto con Fazio fu stipulato in tempo a inizio luglio. Lui aveva chiesto tre, quattro settimane di assenza e dunque le prime puntate andavano registrate. Il tempo per farlo c'era ma non è stato utilizzato. A questo punto il 9 agosto, non essendosi fatto niente prima, le condizioni non ci sono state più, dovendo partire il 21 settembre".
Ma, se lo chiede lui stesso, perché si è perso tempo? "Forse per ragioni politiche?- avanza Petruccioli-. Si possono trovare mille spiegazioni per rispondere, ma quando le cose si vogliono fare le difficoltà si superano". Neppure la spiegazione delle alte cifre che si sarebbero dovute sborsare per trattenere Bonolis convince più di tanto il presidente: "Lasciamo stare. Le cifre sono state poi spese per la Champions League e per altre cose. Anche la perdita dei diritti sulla serie A di calcio comporta una serie di costi. E l'anno scorso -ricorda- ben 70 milioni di euro sono arrivati al Tesoro dalla Rai".
Le ragioni, secondo Petruccioli, sono forse politiche e i costi da sostenere non così alti da giustificarne il passaggio a Mediaset: Bonolis poteva restare. Su chi ricadrebbero, allora, le responsabilità della dipartita del carsimatico conduttore? Anche in questo caso Petruccioli, dice sommessamente ma con determinzaione la sua: "Non sono uno che rifiuta di vedere aspetti positivi nell'azione del direttore uscente Cattaneo - precisa per cominciare- ma in quel momento, era lui a decidere. La trattativa l'ha fatta lui, con il supporto del direttore della rete Raiuno Del Noce. Ma certamente non era lui a decidere, ma Cattaneo. Gli errori si fanno".
Altro nodo spinoso affrontato dal presidente, quello del digitale terrestre, sul quale la Rai avrebbe "accumulato un ritardo in partenza riguardo all'applicazione della tecnologia ma - avverte- il ritardo può e deve essere colmato". Da qui la rassicurazione: "E' uno dei miei propositi più determinati".
Sempre in tema di palinsenso, Petruccioli ha fatto anche sapere che gradirebbe, per la trasmissione Batti e Ribatti, una conduzione a rotazione perché "nell'interesse dei telespettatori, più si varia e meglio è". A fine intervista, poi, i suoi desiderata: il giornalista della Stampa e ora inviato del Corriere della Sera Aldo Cazzulo in Rai, "perché -spiega scherzando- è bravo e poi somiglia al commissario Montalbano... -Ma sia chiaro che la mia è solo una semplice predilezione, senza escludere altri giornalisti.