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Edoardo Bennato

Ultimo Aggiornamento: 05/05/2006 18:27
27/10/2005 02:20
 
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Le favole come metafora della realtà hanno sempre affascinato Edoardo Bennato, che dopo aver riletto Pinocchio e Peter Pan, ora mette mano a un nuovo classico per farne un musical. La strana storia del Pifferaio Magico è il titolo di un progetto davvero speciale. Per realizzarlo il musicista napoletano si è avvalso della entusiasta partecipazione di tanti illustri colleghi (la lista completa a fondo pagina).

Ognuno di essi ha interpretato, a volte anche in duetto con Edoardo, le canzoni scritte dal cantautore nel corso della sua carriera (alcune sono riletture e rielaborazioni di vecchi brani) unite tra loro da un plot narrativo ispirato alla favola del pifferaio - messa su carta dallo scrittore inglese Robert Browing che la trasse da una leggenda popolare - che libera la città di Hamelin dai topi salvo poi vendicarsi crudelmente per non essere stato pagato secondo i patti.

Allegato al CD, un DVD in cui si racconta per musica e immagini la storia della fantastica città. Un'opera complessa, in cui Bennato si presenta in veste di produttore chiamando a raccolta alcuni bei nomi del pop rock nazionale.

L'idea del musical...
E' una mia vecchia vecchia. Nasce intorno all'83, quando elaborai la favola del Pifferaio Magico. Da allora è rimasta nel cassetto. Nel 2003 ho scritto le musiche per il cartone Totò Sapore e la Magica Storia della Pizza, prodotto dalla Medusa. Dopo quell'esperienza, nel gennaio scorso ho preparato le immagini e le musiche per un ipotetico musical a cartoni animati che ho presentato ancora alla Medusa, sto aspettando che venga prodotto. Per quanto riguarda le collaborazioni, tutto è partito parlando con Pau dei Negrita, al quale ho proposto di suonare una canzone del musical.

Poi sono arrivati gli altri. Cosa ha chiesto loro?
Di essere se stessi. Ognuno ha curato gli arrangiamenti e ha suonato come se il pezzo fosse suo. Era quello di cui avevo realmente bisogno. Hanno tutti capito e interpretato al meglio il progetto. Così c'è il reggae, il rap, lo ska, il rock e tanto altro. Solo per Irene Grandi ho scritto ad hoc un blues che lei interpreta a meraviglia. Inoltre ho instaurato con ognunoun vero rapporto di amicizia, in particolare con Morgan. E' un po' il lavoro che fecero gli Who in Tommy, quando invitarono molti colleghi a cantare quell'opera rock.

Ancora una volta lei usa le favole per raccontare il presente. Agli adulti o ai bambini?
Sono destinate ai bambini, ma avendo diverse chiavi di lettura, sono adatte anche agli adulti. Usare la favola mi ha permesso di evitare di essere didascalico e paternalistico.

Qual è il significato di questa favola, o meglio della sua rilettura?
Si parla dei politici, della loro abitudine al cambiare le carte in tavola per evitare sempre di essere sinceri e tirarsi la zappa sui piedi. Ma soprattutto voglio evidenziare l'esistenza di un rapporto tra le masse e il potere, o meglio tra l'arroganza del potere e il comportamento rinunciatario e fatalistico delle masse che fornisce linfa al potere medesimo, lo rende aggressivo, livido e bieco.

Il vero problema di questa città ideale, che potrebbe essere Napoli o New York e che è dotata di questi due livelli, non sono i topi ma l'apatia, il fatalismo della gente. Questi temi io li avevo già affrontati in Sbandato (1998) e L'Uomo Occidentale (2003). Però la favola è un'impalcatura che mi permette di far diventare divertenti anche i cattivi. Il pifferaio è un grande comunicatore, un incantatore, uno che sta al di sopra delle parti, che si avvicina alle cose del mondo con un'ottica diversa. Ed è l'unico che grazie alla sua musica può salvare la città invasa dai topi. Potrebbe essere un Bono che grazie alla sua musica, ma soprattutto al suo potere commerciale, riesce a parlare con Bush.

La sua disamina ricorda molto la situazione italiana.
E' un problema mondiale, legato alle latitudini. La coscienza di massa aumenta quanto più si va verso Nord. Nel mondo e nel tempo la percentuale di persone consapevoli è sempre uguale a quella di chi pensa solo al proprio benessere, tra quelli che pensano con la propria testa e quelli che invece sono indottrinati e fagocitati dai media.

La favola denuncia la televisione come responsabile di questa necrosi delle coscienze. Ha veramente questo potere la tv?
Ha sicuramente un doppio ruolo che le permette di essere uno strumento di conoscenza ma anche un mezzo per manipolare la gente. La televisione è solo uno dei luoghi comuni e degli strumenti di potere che attacco. Con questo lavoro e con quello che ho sempre fatto negli anni non voglio correggere il mondo, ma dare piacere e far riflettere allo stesso tempo.

La strana storia del Pifferaio Magico
Canzoni e interpreti

La fantastica storia - Edoardo Bennato
Sono nata in una grande città - Irene Grandi
La televisione che felicità - Max Pezzali
Ogni favola è un gioco - Raf, alla chitarra Alex Britti
La città trema - Piero Pelù
Detto tra noi - Jovanotti
T'amo - Sugarfree
Addosso al gatto - Neffa
Assuefazione - Roy Paci
Il gatto mangia il topo - Sud Sound System
Sarà falso sarà vero - Zeropositivo
Troppo troppo - Maria C. Chizzoni & Quartetto Flegreo
Eccoli i prestigiatori - Africa Unite
Una ragazza - Daniele Groff
Non è amore - Niccolò Fabi
E' arrivato un bastimento - Negrita
C'era una volta - Maurizio Capone & Bungt Bangt
Allora chi - Velvet
Lo show finisce qua - Morgan

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