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Edoardo Bennato

Ultimo Aggiornamento: 05/05/2006 18:27
01/07/2005 16:48
 
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Sono solo canzonette, cantava Edoardo Bennato che domani alle 21.45 inaugurerà il mese dei concerti al campo sportivo di Turate. Eppure, come dimostra l'enorme richiesta di biglietti per le decine di eventi in programma nelle prossime settimane, la musica dal vivo continua ad entusiasmare il pubblico.
Tra i concerti più importanti, in prevendita anche nel Comasco, è il terzo appuntamento con il festival targato FourOne The Rhythm of The Lake, che presenterà i primi ospiti stranieri il 5 luglio a Villa Erba. A Cernobbio Tori Amos, con Tom McRae a farle da supporter di lusso, accompagnata dal suo inseparabile piano e per la prima volta dal suono di un affascinante organo hammond, presenterà le nuove canzoni dell'album The Beekeeper.
Milano risponderà il giorno seguente con il "bollente" concerto di Chuck Berry al Teatro Smeraldo. Il 9 l'attenzione live si sposterà nel vicino Canton Ticino che vivrà lo stesso giorno due grandi appuntamenti. I mitici Jethro Tull chiuderanno alla grande l'edizione 2005 dell'EstivalJazz di Lugano, mentre Seal inaugurerà la kermesse pop "Moon & Stars" in quel di Locarno.
Ad impensierire gli attenti organizzatori svizzeri, sarà però la concorrenza brianzola del parco di Villa Reale a Monza, il bel contesto nel quale troverà posto il palco che ospiterà l'atteso concerto del ricostituito trio West Coast, Crosby Still & Nash. I giorni seguenti vedranno ancora protagonista l'asse di ferro insubrico con almeno un evento al giorno fino al 16. Se Jamiroquai, sfuggito per un soffio alla FourOne, si esibirà il 10 a Locarno, Vittorio Quattrone punterà invece l'11 sui Garbage, recenti autori dopo lo scongiurato scioglimento, dell'energico album Bleed Like Me e il 12 addirittura sul re del blues B.B.King, eventi che si terranno ancora a Villa Erba di Cernobbio.
A tentare di spezzare l'egemonia lacustre proverà il giorno 13 il festival di Villa Arconati che porterà in quel di Bollate le belle atmosfere sonore di Craig David. Lotta dura perché proprio il 13 "Moon & Stars" calerà il suo jolly. Il festival di Locarno si è infatti aggiudicato la band più cult dell'anno, i Coldplay di Chris Martin che presenteranno anche in Svizzera le canzoni del criptico cd X&Y, album che ha già conquistato la vetta delle classifiche di tutto il mondo.
I giorni successivi vedranno ancora la cittadina del Lago Maggiore al centro della musica con gli ultimi tre concerti di Moon & Stars: il 14 Laura Pausini, recente protagonista del faraonico concerto lariano, il 15 il re del blues bianco Joe Cocker e infine il 16 il sexy pop di Lenny Kravitz.
Dopo la sbornia ticinese la musica che conta tornerà in Lombardia per concludere un luglio da congestione rock. Infatti, prima della pausa d'agosto, ancora una serie di live da brivido. Il 18 al Palabrescia i travolgenti Los Lobos proveranno a far rivivere ai loro fan le stesse emozioni del recente cd Live At Fillmore, mentre il doppio appuntamento allo stadio Meazza di Milano con gli U2, il 20 e 21, servirà a dare nuova linfa live alle canzoni del milionario How To Dismantle An Atomic Bomb, ultimo capitolo della band dell'impegnato Bono.
Tutto lariano il finale con tre eventi davvero imperdibili. Il 23 per "Musica in Campo" in Valsolda concerto degli Afterhours la band più importante della scena rock alternativa italiana guidata di Manuel Agnelli, che presenterà il nuovo disco Ballate per piccole iene. Il 24 The Rythm of the Lake arriverà finalmente in città per il concerto più atteso. Sul palco dello stadio Sinigaglia di Como lo show di Anastacia, regina mondiale del pop. A concludere un'altra ricca stagione live lariana lo spettacolo di Fiorello il 25 a Villa Erba di Cernobbio.

http://www.corrieredicomo.it/frm_articoli.cfm?ID=59434
27/10/2005 02:20
 
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Le favole come metafora della realtà hanno sempre affascinato Edoardo Bennato, che dopo aver riletto Pinocchio e Peter Pan, ora mette mano a un nuovo classico per farne un musical. La strana storia del Pifferaio Magico è il titolo di un progetto davvero speciale. Per realizzarlo il musicista napoletano si è avvalso della entusiasta partecipazione di tanti illustri colleghi (la lista completa a fondo pagina).

Ognuno di essi ha interpretato, a volte anche in duetto con Edoardo, le canzoni scritte dal cantautore nel corso della sua carriera (alcune sono riletture e rielaborazioni di vecchi brani) unite tra loro da un plot narrativo ispirato alla favola del pifferaio - messa su carta dallo scrittore inglese Robert Browing che la trasse da una leggenda popolare - che libera la città di Hamelin dai topi salvo poi vendicarsi crudelmente per non essere stato pagato secondo i patti.

Allegato al CD, un DVD in cui si racconta per musica e immagini la storia della fantastica città. Un'opera complessa, in cui Bennato si presenta in veste di produttore chiamando a raccolta alcuni bei nomi del pop rock nazionale.

L'idea del musical...
E' una mia vecchia vecchia. Nasce intorno all'83, quando elaborai la favola del Pifferaio Magico. Da allora è rimasta nel cassetto. Nel 2003 ho scritto le musiche per il cartone Totò Sapore e la Magica Storia della Pizza, prodotto dalla Medusa. Dopo quell'esperienza, nel gennaio scorso ho preparato le immagini e le musiche per un ipotetico musical a cartoni animati che ho presentato ancora alla Medusa, sto aspettando che venga prodotto. Per quanto riguarda le collaborazioni, tutto è partito parlando con Pau dei Negrita, al quale ho proposto di suonare una canzone del musical.

Poi sono arrivati gli altri. Cosa ha chiesto loro?
Di essere se stessi. Ognuno ha curato gli arrangiamenti e ha suonato come se il pezzo fosse suo. Era quello di cui avevo realmente bisogno. Hanno tutti capito e interpretato al meglio il progetto. Così c'è il reggae, il rap, lo ska, il rock e tanto altro. Solo per Irene Grandi ho scritto ad hoc un blues che lei interpreta a meraviglia. Inoltre ho instaurato con ognunoun vero rapporto di amicizia, in particolare con Morgan. E' un po' il lavoro che fecero gli Who in Tommy, quando invitarono molti colleghi a cantare quell'opera rock.

Ancora una volta lei usa le favole per raccontare il presente. Agli adulti o ai bambini?
Sono destinate ai bambini, ma avendo diverse chiavi di lettura, sono adatte anche agli adulti. Usare la favola mi ha permesso di evitare di essere didascalico e paternalistico.

Qual è il significato di questa favola, o meglio della sua rilettura?
Si parla dei politici, della loro abitudine al cambiare le carte in tavola per evitare sempre di essere sinceri e tirarsi la zappa sui piedi. Ma soprattutto voglio evidenziare l'esistenza di un rapporto tra le masse e il potere, o meglio tra l'arroganza del potere e il comportamento rinunciatario e fatalistico delle masse che fornisce linfa al potere medesimo, lo rende aggressivo, livido e bieco.

Il vero problema di questa città ideale, che potrebbe essere Napoli o New York e che è dotata di questi due livelli, non sono i topi ma l'apatia, il fatalismo della gente. Questi temi io li avevo già affrontati in Sbandato (1998) e L'Uomo Occidentale (2003). Però la favola è un'impalcatura che mi permette di far diventare divertenti anche i cattivi. Il pifferaio è un grande comunicatore, un incantatore, uno che sta al di sopra delle parti, che si avvicina alle cose del mondo con un'ottica diversa. Ed è l'unico che grazie alla sua musica può salvare la città invasa dai topi. Potrebbe essere un Bono che grazie alla sua musica, ma soprattutto al suo potere commerciale, riesce a parlare con Bush.

La sua disamina ricorda molto la situazione italiana.
E' un problema mondiale, legato alle latitudini. La coscienza di massa aumenta quanto più si va verso Nord. Nel mondo e nel tempo la percentuale di persone consapevoli è sempre uguale a quella di chi pensa solo al proprio benessere, tra quelli che pensano con la propria testa e quelli che invece sono indottrinati e fagocitati dai media.

La favola denuncia la televisione come responsabile di questa necrosi delle coscienze. Ha veramente questo potere la tv?
Ha sicuramente un doppio ruolo che le permette di essere uno strumento di conoscenza ma anche un mezzo per manipolare la gente. La televisione è solo uno dei luoghi comuni e degli strumenti di potere che attacco. Con questo lavoro e con quello che ho sempre fatto negli anni non voglio correggere il mondo, ma dare piacere e far riflettere allo stesso tempo.

La strana storia del Pifferaio Magico
Canzoni e interpreti

La fantastica storia - Edoardo Bennato
Sono nata in una grande città - Irene Grandi
La televisione che felicità - Max Pezzali
Ogni favola è un gioco - Raf, alla chitarra Alex Britti
La città trema - Piero Pelù
Detto tra noi - Jovanotti
T'amo - Sugarfree
Addosso al gatto - Neffa
Assuefazione - Roy Paci
Il gatto mangia il topo - Sud Sound System
Sarà falso sarà vero - Zeropositivo
Troppo troppo - Maria C. Chizzoni & Quartetto Flegreo
Eccoli i prestigiatori - Africa Unite
Una ragazza - Daniele Groff
Non è amore - Niccolò Fabi
E' arrivato un bastimento - Negrita
C'era una volta - Maurizio Capone & Bungt Bangt
Allora chi - Velvet
Lo show finisce qua - Morgan

28/10/2005 09:17
 
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La favola sociale del pifferaio Edoardo Bennato
Torna il cantastorie con una nuova favola in musica che ricorda quelle di Peter Pan o di Pinocchio cantate negli anni del grande successo.



Dopo essere stato il Pinocchio di "Burattino senza Fili", il Peter Pan di "Sono solo Canzonette", Edoardo Bennato torna di nuovo alla musica con le favole del nuovo album "La Fantastica Storia del Pifferaio Magico". Edoardo è riuscito con l'aiuto di 18 artisti (tra cui Irene Grandi, Max Pezzali, Raf, Neffa, gli Zeropositivo e Niccolò Fabi), che hanno collaborato con lui al progetto, a realizzare la prima opera rock italiana.



«La Fantastica Storia del Pifferaio Magico» non è un album di duetti ma «un'opera rock» dove questi artisti hanno partecipato al progetto interpretando alla loro "maniera" e con il loro personale stile i brani di Edoardo.
«Il pifferaio -ha commentato Bennato alla presentazione dell'album- è una favola poco nota dove compaiono inventori e scienziati, coloro che sono i veri costruttori di un mondo migliore».



«Per raccontare la realtà mi piace usare il canovaccio della fiaba, - ha spiegato il cantautore partenopeo- ribaltando la morale a mio uso e consumo. Grazie alle favole posso denunciare sia i paradossi della speculazione politica, sia l’incapacità della gente comune d’influenzare chi detiene il potere, senza rischiare di risultare retorico o, peggio, moralista. Nessuno compra un disco per sentire una lezione di morale».

Nei brani si parla di televisione ("Il potere se ne serve per condizionare il comportamento della gente. La tv, quando è utilizzata con finalità negative, è il moderno oppio dei popoli"), di politica ("Il voltafaccia della classe politica si consuma nella totale indifferenza della gente comune", della condizione femminile ("Per liberarsi da discriminazioni a volte pesanti, a volte sottili e impercettibili, le donne devono trovare il coraggio di unirsi") e sulla guerra ("È preoccupante che una società con secoli di storia commetta sempre gli stessi errori, dimostrando di non avere imparato nulla dalle esperienze passate").

Il disco contiene anche un DVD (senza aumento di prezzo) con la favola del pifferaio in chiave moderna, raccontata da Maurizio Trombini (voce ufficiale della trasmissione cult di Italia Uno "Lucignolo") e un off-stage delle registrazioni del disco con interventi di Edoardo e di tutti gli artisti coinvolti.
02/11/2005 16:53
 
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Ritorna Bennato con “La fantastica storia del Pifferaio Magico”
E’ il venticinquesimo sigillo, quello marchiato a fuoco nella discografia di Edoardo Bennato con il suggestivo titolo “La fantastica storia del Pifferaio Magico”. Uscito il 28 ottobre scorso, il nuovo album del cantautore napoletano è già un evento. Un lavoro particolare, composto da diciannove tracce interpretate da grandi nomi della musica italiana, i quali hanno avuto la possibilità di scegliere i pezzi più consoni ai loro gusti ed alle diverse attitudini.
Max Pezzali, Jovanotti, Sud Sound System, Morgan, Irene Grandi, Piero Pelù, Raf, Negrita, Niccolò Fabi, Roy Paci sono solo alcuni dei venti nomi che hanno partecipato alla registrazione di questo concept album, ispirato alla straordinaria favola del Pifferaio Magico. Un disco vincente da subito, grazie anche al grande lavoro di immedesimazione e di coinvolgimento di questi grandi musicisti italiani, che hanno saputo fare propria l’opera scritta da Bennato. Il cantautore napoletano non smentisce la propria forza poetica e la grande partecipazione politica che traspare dalle dichiarazioni legate alla volontà, e la possibilità di trasformare quest’opera in un film d’animazione o in un musical. Infatti Bennato, in maniera molto elegante, ha denunciato le difficoltà di raccogliere fondi nel nostro paese per concretizzare e completare questa ambiziosa opera, già supportata da un dvd. Edoardo non ha risparmiato frecciate, definendo il nostro paese ‘il confine dell’impero anglo-americano’, non rinnegando la sua collocazione politica, e confermando una certa coerenza con le sue idee più volte dichiarate apertamente attraverso le canzoni.
Non perde un colpo Bennato! In una Italia musicale troppo spesso priva di pudore e di amor proprio, il cantautore campano continua a stupirci con le favole e la sua tagliente voglia di giustizia e di libertà.

28/11/2005 15:09
 
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Bennato: Vi racconto il mio Pifferaio
Edoardo Bennato racconta in video la sua ultima fatica discografica, La fantastica storia del Pifferaio Magico. "Fatica" è nel suo caso termine quanto mai appropriato. Il cantautore napoletano è riuscito nell'impresa di riunire per il suo progetto una vera e propria All Star in rappresentanza degli ultimi 25 anni di musica italiana: da Jovanotti a Piero Pelù, Max Pezzali, Nek, Irene Grandi, passando per Morgan, Raf e la chitarra di Britti, la tromba di Roy Paci, il tiro dei Velvet e dei Negrita, il "sangue giovane" di Zeroassoluto e Sugarfree, le pulsazioni degli Africa Unite e dei Sud Sound System. Per citarne solo alcuni.

Non deve essere stato facile mettere assieme esponenti di primissimo piano del nostro pop, rock, hip hop, ska, reggae, blues, ognuno rappresentante a pieno titolo del proprio tempo. La loro mobilitazione per l'album di Bennato assume il valore di un implicito ringraziamento a un cantautore che ha lasciato un segno, con la sua musica e con una coscienza critica libera da logiche di appartenenza.

Il "cantautore" Bennato è da sempre un outsider, un rinnegato,
un disertore. Un esempio. Nella primavera del 2003, nei "giorni dell'Iraq", quando il sentimento antiamericano aveva toccato in Italia e in Europa il livello di guardia, anziché cavalcare l'onda montante del disprezzo, Edoardo pubblicò L'uomo occidentale, album in cui - caso unico in quel particolare momento storico - si ricordava come l'America non fosse solo Bush, come tanti mutamenti nel costume e nella società, dai jeans al movimento No Global, fossero partiti dal Nuovo Mondo.
Oggi Edoardo realizza un suo vecchio progetto: dare forma di opera rock alla favola del Pifferaio Magico, che col suo strumento libera la città di Hamelin dai topi ma poi si vendica della parola non mantenuta del sindaco portandosi via anche i bambini. Un'idea che Edoardo coltivava dal 1983 e che nel 2005 completa una trilogia ricollegandosi al Pinocchio di Burattino senza fili e al Peter Pan di Sono solo canzonette. Metafora della doppiezza dei politici, della remissività delle masse, del potere narcotizzante della televisione, il "Pifferaio" di Bennato ha un finale diverso, che lasciamo spiegare allo stesso Edoardo nella videointervista.

Intervista in cui si tenta di delineare anche l'identità del Pifferaio nella nostra realtà. Che sia lo stesso Bennato, capace di irretire i "bambini" - Lorenzo, Max, Piero, Alex, Raf, Irene - con la sua capacità affabulatoria? Che sia la televisione, che stimola inutili bisogni e consumi e allo stesso tempo seda a suon di reality ogni moto di ribellione? O magari Celentano, che si impadronisce della scatola catodica controllata dal "sindaco" per svegliare i "bambini" dall'ipnosi? Bennato affronta l'argomento tirando sassi e senza nascondere la mano.

Ma La fantastica storia del Pifferaio Magico è anche un'opera
che sceglie di andare controcorrente rispetto al senso di marcia del mercato della musica. Un concept album (con incluso DVD) lanciato sul mercato senza un singolo radiofonico, avendo come supporto promozionale soltanto un videoclip (di cui vi offriamo la visione) e la ferrea volontà dell'autore di far giungere l'opera nella sua organica completezza nelle mani di chi vorrà scoprirla.
Tutto questo nell'era della frammentazione, dell'mp3, della musica da scaricare, delle copertine che non servono più e delle suonerie che battono le canzoni in classifica. Ci vuole un bel coraggio. E una gran fatica.
18/12/2005 01:32
 
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IL MOVIMENTO FORIOFUTURO INVITA BENNATO A DISERTARE LE NOTTE BIANCA FORIANA
APPELLO DI FORIOFUTURO A EDOARDO BENNATO
LA NOTTE DEL 23 ANDIAMO IN SILENZIO INCONTRO AD UNA NUOVA ALBA!
A volte il “destino” sembra lavorare a posta per darci la possibilità di dimostrare concretamente che le idee da noi professate non sono “chiacchiere", ma rappresentano davvero l’espressione più autentica del nostro essere.
La musica, l’arte, lo spettacolo costituiscono senz’altro delle “armi” eccezionali per esprimere i valori in cui crediamo.
Un grande artista come Edoardo Bennato, che ha scritto pagine importanti della storia musicale italiana grazie proprio al suo esemplare coraggio e al suo spirito di uomo libero non può prestare il fianco a certi benpensanti da salotto buono sempre pronti ad indignarsi per le grandi ingiustizie planetarie, salvo poi far finta di niente dinanzi al male che si consuma nella porta a fianco .
No, quelle di Bennato non sono “solo canzonette”. E per questo sentiamo il dovere di invitarlo a disertare la notte bianca foriana e a raccogliere il nostro appello in favore di una Forio libera da ingiustizie, malaffare, usura e droga.
Se ogni occasione è propizia per dare segni concreti di impegno per una società più libera e giusta, Edoardo Bennato e gli altri artisti della così detta “notte bianca” prevista per il prossimo 23 dicembre devono rifiutarsi di salire sui palchi.
Anche perché i loro apprezzati successi (ci riferiamo in special modo a cabarettisti e comici vari) poco si conciliano con l’atmosfera spirituale della Vigilia di Natale a Forio.
Una vigilia che da secoli i foriani attendono, sin dalla notte, con atteggiamento di profondo raccoglimento e, soprattutto, con serietà.
Lo ribadiranno con forza anche i cittadini (credenti e non) della nostra cittadina, così come i commercianti del centro storico e quelli delle altre zone del Paese che continuano ad essere ignorate: LA GRANDE E GLORIOSA TRADIZIONE DEI NOSTRI ANTENATI NON PUÒ ESSERE OFFESA DA INIZIATIVE DI QUESTO GENERE!
Ed allora, a nulla valgono i grandi messaggi contro i potenti e i prepotenti della terra se poi non si riesce a riconoscere la prepotenza e l’arroganza che incontriamo nel quotidiano. Anche nella nostra opulenta Forio ricca di bellezze naturali e di conti in banca, ma che tristemente ed inesorabilmente sembra immiserirsi di quella miseria che non è materiale.
E già, il nostro somiglia troppo a quel “Paese dei balocchi” nel quale tutti sembrano vivere felici e contenti, perché non costa fatica rinchiudersi nel proprio egoistico guscio di comodità e di confort ignorando i problemi che stanno al di fuori!
Qui, Caro Bennato, di “bianco” non c’è solo la notte organizzata dall’amministrazione comunale… Di bianco c’è anche la tanta “neve” (da non confondere con quella dei presepi) che circola LIBERAMENTE tra i giovani senza che si faccia nulla per frenare il fenomeno.
Bianca, e soprattutto vuota, è la testa di chi è protagonista di questa cieca e stupida corsa verso la distruzione. Così come bianca e vuota è la testa di chi dovrebbe governare il Paese e si limita invece a gestire il potere per il potere, più preoccupato agli appalti e ai subappalti, ai progettisti e alle assunzioni, al clientelismo e all’affarismo. Tutto ciò mentre il Paese muore di indifferenza, i bambini vanno a scuola negli altri comuni, non ci sono strutture sportive, gli anziani sono abbandonati, i lavoratori discriminati e chi più ne ha più ne metta.
No, Caro Bennato, non è questo l’ennesimo grido nel vuoto lanciato dal solito “Grillo parlante”.
È questo – vuole essere questo!- l’urlo libero e ribelle di chi non sopporta di assistere impotente all’avanzata del deserto. Anche tu, ne siamo certi, saprai da che parte stare!
Il silenzio di una notte ci farà riscoprire com’è bello andare incontro ad una nuova alba.
05/05/2006 18:27
 
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EDOARDO BENNATO, LA FAVOLA CONTINUA
''La Fantastica Storia del Pifferaio Magico'', l'ultimo album di Edoardo Bennato edito dalla Warner Music, e' diventato un libro che, secondo la piu' classica delle tradizioni che riguardano le favole, attraverso immagini fantastiche racconta argomenti attuali, in una raffinata alternativa alla satira contemporanea. Il libro, edito da Tullio Pironti con la postfazione di Francesco Durante, sara' presentato domani presso la Libreria Feltrinelli di via de'Cerretania, a Firenze, alla presenza dell'autore. ''Le fiabe forniscono il meccanismo per parlare dei paradossi e delle contraddizioni umane - ha dichiarato in un'intervista all'ADNKRONOS CULTURA Edoardo Bennato - da Platone ad Aristotele a Fedro, in molti si sono rivolti al loro linguaggio per avere la possibilita' di raccontare quello che volevano''.

''La favola e' un meccanismo ideale che ho gia' usato nelle mie canzoni, usando Pinocchio o Peter Pan, il gatto e la volpe, Capitan Uncino o Peter Pan, personaggi che hanno sempre avuto una stretta relazione con i protagonisti di oggi - ha proseguito Bennato - La favola de 'Il pifferaio magico', per esempio, racconta di un regno in cui va tutto catafascio, mentre il sindaco non riesce ad arginare le proteste della gente. In questo regno, la televisione e' diventata l'unico modo per controllare la situazione e la mente delle persone: la televisione e' il verbo, e' la Madonna, e' l'entita' che sancisce e stabilisce la verita'. Ad un certo punto, qualcuno convince il sindaco a eliminare tutti i gatti del regno, con la scusa che gli animali sono esseri inutili, allo scopo di far invadere la citta' dai topi. Una citta' che nasconde nel sottosuolo una seconda citta' abitata dagli emarginati, un luogo simbolo di tutte le periferie degradate delle metropoli in cui si accumula lo scontento, cosi' come accade a Parigi, a Roma, a Napoli o New York''.
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