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Meno siamo meglio stiamo

Ultimo Aggiornamento: 24/01/2005 19:11
23/11/2004 10:32
 
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Il ritorno di Arbore in tv avverrà a gennaio in concomitanza dell’uscita del suo nuovo disco. Sarà una serie che andrà in onda su Rai1 nella seconda serata del sabato ed avrà un carattere nostalgico-antologico.
Speriamo bene... [SM=x432740]





23/11/2004 12:05
 
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SAREBBE BELLO UN REMAKE DI INDIETRO TUTTA O DI QUELLI DELLA NOTTE




OXM
ORSETTO
24/01/2005 18:44
 
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"Speciale per me", col grande Renzo, ha felicemente debuttato all'insegna del poco credibile slogan "Meno siamo meglio stiamo"


Si contraddice parecchio, Renzo Arbore. Prima, continua a proclamare "Meno siamo, meglio stiamo", sottotitolo (ma anche sigla, campagna stampa, ammiccamenti e quant'altro) del suo nuovo programma, Speciale per me, che ha debuttato stanotte su Raiuno, e poi - maledizione - gli scappa la verità. Lanciando il Tg1 dell'una e mezza, quello più rischioso per l'emorragia di pubblico assonnato che ne deriva, pronuncia il disvelante: "Sì, ma non andate via, non lasciateci soli". Gli scapperà un'altra volta.
Ma come, Renzo, non eri quello del "Meno siamo, meglio stiamo"? Quello del pochi ma buoni? Quello dello snobistico "La tv per chi non guarda la tv"?
Eppure, in questa bruciante contraddizione c'è tutta l'essenza del nuovo Arbore, che come gli addetti ai lavori bel sanno non sfornava un programma da anni per il vero e proprio sacro terrore dell'audience. Ecco allora tutti i finti proclami di cui sopra, salvo poi lasciarsi andare al "Non lasciateci soli" (detto col musetto contrito, fra l'altro) che avrebbe potuto pronunciare un Carlo Conti qualsiasi.

Intanto, maestro Arbore ha preteso da Cattaneo e Del Noce di andare in onda a mezzanotte (quando, è risaputo, non si rischia nulla); ha chiesto e ottenuto la pressoché totale eliminazione degli spot; ha lanciato la sigla di chiusura alle tre meno un quarto, diconsi tre meno un quarto. A quell'ora il bacino dello share, inevitabilmente, è cosa tua.
Ma come, e il "Meno siamo, meglio stiamo"? Solo una tisana tranquillizzante per il pavido Renzo. Che invece agli ascolti ci tiene eccome.

Il programma, garbato trionfo dell'autocelebrazione con non poco materiale d'archivio (buona la scelta registica di sfalsare la prospettiva del maxi-schermo in studio mandandolo in onda quasi a schermo pieno, per attenuare l'effetto surgelato), mescola reperti dell'antica arboristeria (Gegè Telesforo e Marisa Laurito da Quelli della notte, per esempio), alle performance di giovani talentati, come i Funk Off. Omaggi a Ray Charles (quando cantò 'O sole mio) e Massimo Troisi.
Il siparietto culinario Nord-Sud, che serve soprattutto per il cambio delle scene, funziona poco. Meglio, i botta e risposta con Renato Salvatori e Michele Mirabella, efficace spalla del grande foggiano. Che si sceglie un giovane badante, tale Antonio Stornaiuolo per farsi accompagnare in uno studio dove c'è persino Elettra Marconi, figlia di Guglielmo. Mariangela Melato, già compagna dello show-man, canta "Solo me ne vo per la città" (si prepara l'immancabile cd post-trasmissione?) e Arbore regala una pregevole versione inglese di "E se domani".
Onestissima tv, che sembra oro puro se paragonata alla sbobba che passa il convento tv. Potevi andare in onda in prima serata, Renzo.
Ah, già, "Meno siamo, meglio stiamo". Faremo finta di credereci.

24/01/2005 18:49
 
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"Speciale per me": musica e nostalgia
Rientro alla grande per Renzo Arbore con Speciale per me che sabato 22 gennaio in seconda serata su Raiuno ha avuto il 36.36% di share. "Una collezione di modernariato tv di ieri e di oggi". Parola di Arbore all'inizio dello show in quattro puntate. La sigla snocciola pezzi di storia televisiva: Totò e Louis Armstrong, Ray Charles e Ugo Tognazzi, Ella Fitzgerald e Alberto Sordi, Franco e Ciccio e Massimo Troisi.


Una serie di slogan iniziali annunciano la filosofia dello show: "Da grandi vogliamo fare gli artisti", "Alla ricerca del congiuntivo in tv", "Adda' passa' a nuttata". Poi il via, in un grande studio ("L'antica arboristeria dal 1965") a metà strada tra teatro e casa e un palco con schermo pronto a sollevarsi per ospitare le esibizioni live.

Arbore arriva in studio introdotto dal presentatore Antonio Stornaiolo, pugliese come lui, spalla ideale per uno dei tormentoni del programma: lo showman un po' arrugginito che viene richiamato dal giovane e preciso presentatore a tenere alto il ritmo del programma e a rispettare la scaletta. Nello studio c'è spazio per una cucina, dove opera Marisa Laurito definita "ex attrice" da Arbore e "Unico reperto di 'Quelli della notte"; "L'abbiamo restaurata", dice lo showman dando il via ad un'altra gag del programma.

Il disinteresse, quasi disprezzo, per la dittatura dell'auditel diventa palese quando Arbore introduce Stefano Bollani, pianista jazz di culto: "Dopo -dice il conduttore rivolgendosi ai telespettatori- farà addirittura un pezzo di jazz. Jazz, capito? Quello che non si vede mai in televisione". Uno spazio viene dedicato alla radio, primo amore artistico di Arbore, con ospiti l'ex direttore della radiofonia Maurizio Riganti e la figlia di Guglielmo Marconi, Elettra. C'è anche un salottino con Dario Salvatori, "agiografo" di Arbore, e Michele Mirabella, alias Lucio Flavio Mirabella, che insiste per non essere confuso con il fratello, conduttore di "Elisir".

Due i filoni conduttori: le esibizioni dal vivo in stile "D.O.C.", il programma degli anni Ottanta che Arbore realizzò dedicato alla musica di qualità, e i filmati di repertorio. Sul palco arrivano i travolgenti Funk Off, poi Stefano Bollani che, oltre in "Tea for two", si cimenta anche in una divertente parodia di Paolo Conte; ci sono le divertenti Boop Sisters e c'è, soprattutto, Mariangela Melato in versione cantante (in "Sola me ne vo per la citta"', accompagnata dallo stesso conduttore) con cui Arbore dà vita ad uno dei duetti più divertenti della puntata, giocando sugli anni in cui i due facevano coppia fissa nella vita e lui si annoiava mortalmente ad andarla a vedere a teatro.

Spazio poi alla nostalgia e ai reperti d'archivio: il "Monologo dell'Archibugio" della Melato diretta da Ronconi ("Da li' ho imparato che il teatro e' sacrificio", commenta Arbore), un filmato dell'attrice ballerina, di Massimo Troisi cantante di "La porti un bacione a Firenze", di Rocky Roberts, recentemente scomparso, che canta "T-Bird" sigla di "Bandiera gialla", di Ray Charles in una straordinaria versione di "O' sole mio", di un filmato da Hellzapoppin'. Sono quasi le tre di notte quando arriva la sigla "It's over", cantata da Arbore in bianco e nero .

24/01/2005 19:11
 
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grande Arbore



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