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Matrimoni gay

Ultimo Aggiornamento: 03/06/2012 02:40
13/01/2012 17:06
 
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Ci pensa anche Obama
Matrimoni gay,
il jolly di Sarkozy




La prima pagina di Liberation

Nicolas Sarkozy avrebbe deciso,
nella campagna presidenziale
si dirà favorevole alle unioni omosessuali.
Lo scrive Liberation


Parigi, 13-01-2012

All' Eliseo non perdono tempo a smentire. Ma la prima pagina di Liberation, oggi, è di effto sicuro: Nicolas Sarkozy avrebbe deciso, nella campagna presidenziale si dirà favorevole alle unioni omosessuali. Per la sinistra francese, un altro 'scippo' preoccupante dopo quello della Tobin tax sulle transazioni finanziarie. E oltre Atlantico, nel Partito Democratico, molti pensano che Obama per risalire nei sondaggi posdsa fare altrettanto.

Che in materia di matrimonio Sarkozy possa decidere di dare una spallata decisiva a una "vecchia istituzione borghese" alla quale sono legati larga parte degli elettori di centrodestra può sembrare un azzardo. Ma i sondaggi indicano che il presidente è dietro il candidato socialista Francois Hollande nelle intenzioni vito, e poiché la situazione economica non è destinata a migliorare a breve, tanto vale osare.
Anche perché, dicono alcuni analisti, inrealtà ormai anche a destra, fra i simpatizzanti Ump, il 'no' alle unioni gay è convinto solo fra i più anziani. Il 40% sarebbe favorevole.
"La decisione è presa", dichiarano fonti vicine al presidente citate da Libé, che non sottovaluta gli effetti positivi dell'iniziativa, che potrebbe 'umanizzare' la figura del presidente. Appena due mesi fa sei dirigenti Ump avevano preso carta e penna per chiedere dalle pagine de L'Express il via libera ai matrimoni gay.

In America
Il presidente Barack Obama ha detto più di un anno fa che in materia la sua posizione è "in evoluzione". Il tempo passa e la frustrazione della comunità gay si riflette negli inviti di alcuni esponenti del Partito democratico, preoccupati dai sondaggi che indicano Obama indietro rispetto al repubblicano Romney.

E allora, dice l'Huffington Post, un pezzo da novanta come Nancy Pelosi (California), da tempo fautore del pieno riconoscimento del matrimonio omosessuale, chiede a Obama di affrontare la questione.

Pelosi non ha fornito dettagli sulla conversazione con il presidente sul tema e finora la Casa Bianca dribbla regolarmente ogni domanda, rimandando alle prese di posizione possibiliste di Obama sui diritti gay al di fuori del matrimonio omosessuale. Ma, dicono alcuni analisti, se i sondaggi ad un certo punto non dovessero confortare il presidente, Obama potrebbe estrarre dalla manica il jolly.
Di Sarkozy

RN24


13/01/2012 17:09
 
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Ieri ha anche festeggiato
il 19esimo anniversario di matrimonio
Obama applaudito
dalla comunità gay




Obama con il presidente della Human Rights Campaign

"Di recente, durante una serata in California,
ho avuto un colloquio bilaterale molto produttivo
con la vostra leader... Lady Gaga".
E' la battuta con cui Barack Obama
ha esordito nel suo applauditissimo discorso
alla conferenza annuale della Human Rights Campaign.


Washington, 02-10-2011

"Di recente, durante una serata in California, ho avuto un colloquio bilaterale molto produttivo con la vostra leader... Lady Gaga". E' la battuta con cui Barack Obama ha esordito nel suo applauditissimo discorso alla conferenza annuale della Human Rights Campaign, una delle organizzazioni Lgbt, (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) piu' grandi d'America.

Al suo arrivo al centro congressi di Washington, un'enorme platea di almeno 3.000 persone gli ha tributato una fragorosa standing ovation. Il Presidente dell'organizzazione, Jo Solmonese, ha invitato tutti a sostenere Barack Obama, definendolo come "il presidente che ha fatto piu' di tutti nella storia d'America per migliorare la vita della comunita' gay".

Dopo la battuta su Lady Gaga, paragonata a una sorta di capo di Stato, Obama ha ribadito che "ogni americano, gay, bisessuale e transgender, merita di essere uguale davanti alla legge e godere degli stessi diritti di tutti gli altri cittadini".

Quindi, tra l'entusiasmo generale, ha ricordato che grazie ai suoi sforzi e' stato abrogato l'odioso principio del 'Don't ask, don't tell', che costringeva i militari gay a vivere nell'ombra, senza poter dichiarare apertamente la propria identita' sessuale.

Infine ha parlato di un fenomeno che sta colpendo molto l'opinione pubblica americana, quello dei suicidi tra gli adolescenti gay, vittime di bullismo. "Nessun ragazzo gay - ha esclamato Obama - dovra' in futuro sentirsi solo e abbandonato a se' stesso".

L'anniversario
Barack e Michelle Obama hanno scelto un elegante ristorante di pesce per festeggiare il loro 19esimo anniversario di matrimonio. La 'First Couple' ha cenato al ristorante Eve di Alexandria, una deliziosa localita' a pochi chilometri dalla Casa Bianca, in Virginia, sulla sponda opposta del fiume Potomac.

I due hanno approfittato del sabato sera per celebrare la ricorrenza, malgrado la data esatta cada tra un paio di giorni. I due si fidanzarono nel 1991 e si sposarono il 3 ottobre dell'anno dopo, il '92, presso la Trinity United Church of Christ di Chicago, in una funzione officiata dal reverendo Jeremiah Wright.

E' stato uno dei suoi sermoni ad aver ispirato il titolo di uno dei libri piu' famosi di Barack Obama, "The Audacity of Hope", l'audacia della speranza. Dall'unione tra Barack e Michelle sono nate due figlie, Malia, nata nel 1998, e Sasha nel 2001

RN24


13/01/2012 17:11
 
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Le spose sono Kitty Lambert,
54 anni, e Cheryle Rudd, 53
Primo matrimonio gay a New York:
sull'altare due nonne




Il gay pride di New York

Due donne, entrambe già nonne,
sono diventate nella notte la prima coppia dello stesso sesso
legalmente unita in matrimonio nello stato di New York


New York, 24-07-2011

Due donne, entrambe già nonne, sono diventate nella notte la prima coppia dello stesso sesso legalmente unita in matrimonio nello stato di New York, sesto stato americano a permettere le nozze gay. Kitty Lambert, 54 anni, e Cheryle Rudd, 53, di Buffalo, si sono sposate poco dopo la mezzanotte sull'isola di Luna, un fazzoletto di terra in mezzo alle cascate del Niagara.

Le due donne hanno 5 figli da precedenti matrimoni e vivono insieme da anni.
Entrambe avevano fatto campagna per i matrimoni gay. Kitty dirige una galleria d'arte e indossava un abito di satin blu che aveva disegnato lei stessa. Cheryle, che lavora in una industria alimentare, ha scelto un frac bianco. La cerimonia civile è
stata celebrata dal sindaco di Niagara Falls, Paul Dyster. In precedenza si era tenuta una celebrazione interreligiosa officiata da religiosi battisti, episcopali ed ebrei.

Le due spose sono state festeggiata da centinaia di amici, famigliari e sostenitori, oltre che da un gruppo di turisti incuriositi dall'evento. In onore del primo matrimonio omosessuale nello stato, le cascate del Niagara sono state illuminate nella notte con i colori dell'arcobaleno, in omaggio alla bandiera dei Gay Pride.
"Abbiamo raggiunto il vero sogno americano di essere trattate come tutti gli altri e di essere protette da tutte queste leggi", ha commentato Kitty Lambert.

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13/01/2012 17:12
 
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Ci devo credere davvero? [SM=x432723]
Sarkò civilizzato? [SM=x432735]
20/01/2012 00:43
 
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Il vescovo benedice le unioni gay
"Lo Stato deve riconoscerle"

Monsignor Paolo Urso presule di Ragusa però avverte: "L'importante è chiamarle con un nome diverso da matrimoni". Nel 2005 dichiarò che sarebbe andato a votare al referendum sulla fecondazione assistita, sfidando l'allora presidente della Cei Camillo Ruini
Lo Stato riconosca le unioni omosessuali. La Chiesa si riservi invece il giudizio morale. E' l'auspicio espresso dal vescovo di Ragusa, Paolo Urso, in una lunga intervista alla testata on-line "Quotidiano. net" che compare anche nel sito di informazione della curia "Insieme".

"Quando due persone decidono, anche se sono dello stesso sesso, di vivere insieme - afferma - è importante che lo Stato riconosca questo stato di fatto. Che va chiamato - precisa - con un nome diverso dal matrimonio, altrimenti non ci intendiamo". Monsignor Urso parla di una chiesa dalle "porte aperte" e affronta temi cruciali come l'immigrazione, il pacificismo, le convivenze, la fecondazione assistita.

Ma è soprattutto sulle unioni tra gay che monsignor Urso esprime il giudizio più impegnativo. C'è - viene chiesto al vescovo - un ritardo su questi temi? "Uno Stato laico come il nostro - è la risposta - non può ignorare il fenomeno delle convivenze, deve muoversi e definire diritti e doveri per i partner. Poi la valutazione morale spetterà ad altri".

Nel 2005, in occasione del referendum sulla fecondazione assistita, monsignor Urso dichiarò al Corriere della Sera che sarebbe andato a votare, lasciando libertà di coscienza ai fedeli. Si pose quindi in contrasto con l'allora presidente della Cei, cardinale Camillo Ruini, che aveva invece richiamato la Chiesa all'astensione. Rifarebbe quella scelta? "Senza dubbio la rifarei" risponde. "Sono stato
educato - aggiunge - alla laicità dello Stato e al rispetto delle leggi civili. Quando il cittadino è chiamato a compiere delle scelte concrete, il compito della Chiesa è quello di offrire ai fedeli strumenti per decidere in autonomia e consapevolezza. Per questo ho detto alla mia gente: 'Informatevi, documentatevi, vedete se questo tipo di soluzioni sono giuste e giudicate voi'".
Quella di Ruini fu, secondo il prelato, "un'azione di strategia politica". "Ma io credo - conclude - che i vescovi con la politica e le sue logiche non debbano avere nulla a che fare".

(12 gennaio 2012)

Rep PA


20/01/2012 00:45
 
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Ogni tnt 1 prete serio ke rispetta la persona e dalla loro posizione anke la volontà del loro dio... [SM=x143630] [SM=x143630] [SM=x143630]
01/06/2012 01:52
 
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BOSTON
Usa, alle coppie omosessuali
benefici uguali al matrimonio




La corte di appello ha definito incostituzionale la legge
che definisce legittime solo le unioni legali tra un uomo e una donna.
"Priva le unioni gay dei diritti garantiti a quelli eterosessuali"

BOSTON - Vietare alle coppie omosessuali i benefici previsti dalla legge federale americana sul matrimonio (il Defense Marriage Act) è incostituzionale. E' quanto si legge in una sentenza emessa dalla Corte d'appello di Boston, che qualcuno già definisce "rivoluzionaria" e che irrompe nel già acceso dibattito sulle nozze gay a cui il presidente statunitense, Barack Obama, si è detto di recente favorevole.

La decisione è stata presa all'unanimità dai tre giudici della Corte d'appello e ora la questione potrebbe arrivare sul tavolo della Corte Suprema. Nella sentenza si legge come il Defense Marriage Act - che risale al 1996 quando alla Casa Bianca c'era Bill Clinton e che definisce il matrimonio come l'unione tra un uomo e una donna - privi ingiustamente le coppie omosessuali dei diritti e dei privilegi garantiti alle coppie eterosessuali, come quela di fare una dichiarazione dei redditi congiunta. Inoltre, secondo i giudici di Boston, la legge in questione interferisce col diritto dei singoli Stati dell'Unione di dare la propria definizione legale di matrimonio.
La sentenza non va oltre e non entra nel merito della questione di recente sollevata dall'intervista di Barack Obama, quella del riconoscimento dei matrimoni gay. Questi ultimi finora sono stati legalizzati solo in otto Stati dell'Unione, mentre in molti altri sono stati vietati per legge, in alcuni persino con una norma nella Costituzione.

La decisione della Corte di appello di Boston rappresenta comnunque un punto molto importante messo a segno dai sostenitori dei diritti delle coppie gay ed è destinata a far discutere molto, inasprendo il dibattito in campagna elettorale tra una destra che difende a spada tratta il matrimonio tradizionale, appoggiata dalla Chiesa cattolica e dalla maggioranza dei pastori della 'Black Church', e i democratici più aperti al riconoscimento delle nozze gay, in molti contrari a una legge che di fatto tollera rapporti sentimentali di serie A e unioni di serie B. Un fatto discriminante - nota qualcuno - prima ancora di essere incostituzionale.

(31 maggio 2012)

Rep


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