00 27/06/2010 00:53
Gay Pride Libertà e civiltà

di Anna Paola Concia
Cari amici e compagni eccoci arrivati al Pride Nazionale. Quest’anno si svolge a Napoli, torna al sud dopo 7 anni e questo è già molto importante. Oggi tutti i gay lesbiche e trans si troveranno nella città partenopea per regalare parole e gesti di civiltà, parole e gesti di libertà, parole e gesti di amore. Perché di questo si tratta, questo è il Pride. Perciò le discussioni un po’ “pelose” che ogni anno ritornano sulla opportunità del Pride, ormai mi fanno ridere. E non bisogna più prenderle sul serio. Anche perché i politici italiani che si attardano in commenti irriverenti verso il Pride non ne hanno mai visto uno. Mica sono i politici inglesi, francesi, tedeschi, spagnoli, danesi, olandesi, ecc... di destra e di sinistra che ogni anno naturalmente partecipano a questo appuntamento. Siamo diversi anche in questo. In peggio come al solito. Faccio una proposta ai miei colleghi allora: metto in piedi una delegazione di parlamentari rigorosamente di destra e di sinistra che nel 2011 parteciperà all’ EuroPride: la dovete prendere come una visita guidata, una partecipazione educativa al Pride. Vi guido io, vi faccio vedere cosa è il Pride veramente, cosa è profondamente. Anche perché ci saranno i politici di destra e di sinistra da tutta Europa a Roma. Che facciamo non facciamo i padroni di casa? Non è uno scherzo provo a metterla in piedi davvero e vedrete che guardare con i vostri occhi vi sorprenderà. La vita è molto meglio dei vostri pregiudizi. E a tutti i democratici italiani vicini e lontani dal Pd dico: come dice Bersani dobbiamo tenere insieme la battaglia democratica con la battaglia sociale, e dentro quella battaglia democratica ci sono i diritti di cittadini e cittadine che diritti non hanno. Quale democrazia si può chiamare tale se esclude, discrimina in modo odioso ripetuto e indifferente i suoi cittadini? No la parola democrazia è a rischio anche perché noi omosessuali e trans siamo fuori dalla cittadinanza. È un pericolo tanto quanto la legge bavaglio. Vorrei che ci fosse consapevolezza di questo aspetto del pericolo democratico. Possiamo dircelo? Fino in fondo così non è. Per questo tutti dobbiamo fare in modo che i diritti civili siano parte di una idea di società, non diritti a parte. Dipende da noi omosessuali e trans che facciamo questa battaglia, ma dipende anche da tutti i cittadini democratici. Questo paese torna indietro anche perché tutti coloro che hanno a cuore una società migliore non annoverano tra le battaglie fondamentali la battaglia sui diritti lgbt. E allora forse facciamo così la gita educativa al Europride è aperta a tutti. Sono aperte le adesioni.
26 giugno 2010

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