Leggevo un articolo sul nuovo libro di Ratzinger che, oltre ad essere uno dei papi più reazionari che la storia ricordi (anche Bonifacio VIII gli fa una pippa) è anche uno dei teologi più rigidamente conservatori che sia stato partorito dall'istituzione ecclesiastica negli ultimi secoli.
Dicevo del suo nuovo libro. Ho letto un passaggio agghiacciante che vorrei girarvi.
"Dio non è madre. Nonostante le grandi metafore dell'amore materno, madre non e' un titolo di Dio, non e' un appellativo con cui rivolgersi a Dio''. Il papa si pone la domanda se ''Dio non è anche madre'' visto che ''il paragone dell'amore di Dio con l'amore di una madre esiste'' e appare già nell'antico Testamento e nella tradizione ebraica. Ma aggiunge subito il papa ''resta per noi normativo il linguaggio della preghiera di tutta la Bibbia'' dove ''l'immagine del padre era ed è adatta a esprimere l'alterità tra Creatore e creatura, la sovranità del suo atto creativo''.
Sembra un passo innocente, ma non lo è affatto. Dio non è madre, Dio è solo ed esclusivamente padre, che non ci si confonda troppo con il sesso, per carità! Il boss della Chiesa "masculo è", l'elemento femminile non gli appartiene affatto, nemmeno in quella forma universale, onnicomprensiva e, direi, metasessuale che è, o dovrebbe essere, l'amore.
Arrendiamoci: questa Chiesa, questo Papa rimarranno sempre arroccati nelle loro convinzioni maschiliste, antifemministe e omofobe. Per loro il sesso è fondamentale e la scala di valore è la stessa di quella medievale: l'elemento maschile è il bene assoluto, quello femminile resta sullo sfondo, non può confondersi con Dio in persona. D'altra parte nel medioevo la donna era ritenuta janua diabolis, porta del peccato. Mi chiedo: cos'è cambiato da allora?