00 23/12/2006 01:20
Re:

Scritto da: Jollolao 22/12/2006 18.48
Allora, eccomi qui finalmente dopo aver finito il tran tran natalizio per oggi (e spero fino al 25...).

Innanzitutto: sono di Milano.
Detto in poche parole i miei sono persone intelligenti, credenti (ma non bigotti per fortuna), ma sulla sessualità sono molto "decise" su cosa sia "giusto o sbagliato". Ne hanno passate di tutti i colori e questo effettivamente adesso sta cominciando a pesare.
In famiglia ricopro un ruolo abbastanza importante (forse un po' troppo rispetto alla media) e per questo effettivamente potrebbe essere difficile riuscire a parlargliene serenamente almeno adesso.

Per quanto riguarda G. probabilmente avete ragione... dopotutto non credo che potrebbe prenderla male e spero sinceramente che non lo faccia...
Ora devo trovare il coraggio di iniziare il discorso... oggi l'ho incontrato, ho tirato un profondo respiro pronto a fare almeno il primo passo, forte di quello su cui mi hanno fatto riflettere i vostri interventi, ma è andato tutto sprecato perchè non sono riuscito a parlargli da solo...

E' verissimo che prima di tutto devo fare chiarezza nella mia mente, ed è vero che fino a quando continuerò a non dirlo a nessuno rimarrò logorato dal segreto (cosa che mi sta succedendo e principio del mio post) e non riuscirò a pensarci chiaramente.

Per il resto, come dici tu nonna, cercherò di non essere troppo influenzato dalle risposte negative.
E' vero, io sono relativamente in pace con me stesso perchè sono più un tipo da autocritica che da autoesaltazione, ma un altro problema con tutto questo è proprio derivato da come sono io.
Mi spiego, essedo in generale una persona riflessiva e attenta, che preferisce rapporti personali profondi piuttosto che numeroso, ho un grande macigno di fronte a me: le aspettative. Aspettative di familiari e amici non tanto sul "cosa" farò, ma sul come. Non aspettative limitanti e bloccanti, ma un po' mitizzate. E soprattutto io mi impegno per mantenere i rapporti sinceri, per continuare a vivere guardando le cose da ogni angolazione, sono i miei pregi, e mi farebbe molto male che improvvisamente per un mio modo di essere diverso dallo "standard" tutto quello che faccio o ho fatto venga minimizzato o visto male.
Se sono una persona empatica non è per il mio orientamento sessuale, ma perchè sono così. Se riesco a essere così come sono è perchè sono io, non perchè ho un'etichetta come "chi è gay è sensibile" o "chi è bisessuale è un maiale senza morale" etc...
E il problema è che ho investito la maggior parte della mia vita su queste relazioni e sugli altri, e vederlo crollare per una cosa del genere mi farebbe davvero dispiacere. Sarebbe come buttare via il lavoro di una vita.
Sono una persona difficile da etichettare, e questo non lo dico io, lo dice chi mi conosce, proprio per la mia apertura mentale, e mi dispiacerebbe veramente tantissimo che, se mi svelassi adesso o più avanti, la mia sessualità divenisse un'etichetta.
Probabilmente mi sbaglio, ma è il mio principale timore. Non da parte del mondo esterno, ma da parte di chi mi conosce bene (o meglio, dato che è difficile conoscermi davvero, da chi mi conosce meglio degli altri).

Grazie mille ancora a tutti per quanto mi avete scritto, mi è stato davvero utile sentire altre persone su questi argomenti e soprattutto avere dei consigli non "prestampati"!
Adesso almeno so che c'è almeno un posto dove posso parlare liberamente, e questo è un ottimo inizio che non tutti hanno la fortuna di avere!


sei già parecchio avanti rispetto a tanti altri che sono alle prime armi e il fatto di non dirlo in famiglia non è una cosa necessariamente negativa.
non esiste una regola generale nè i genitori devono sempre sapere tutto e subito.
quanti anni hai?