00 13/02/2006 14:36
L’Unione e i PACS
« Arcigay ed il movimento glbt sono insoddisfatti e delusi»
Gentile Direttore,

Le chiedo di ospitare un intervento in cui vorrei chiarire perché Arcigay ed il movimento glbt sono insoddisfatti e delusi dal programma dell’Unione.

Il testo recita: "L'Unione proporrà il riconoscimento giuridico di diritti, prerogative e facoltà alle persone che fanno parte delle unioni di fatto. Al fine di definire natura e qualità di una unione di fatto non è dirimente il genere dei conviventi e il loro orientamento sessuale. Va considerato piuttosto quale criterio qualificante il sistema di relazioni sentimentali, assistenziali e di solidarietà la loro stabilità e volontarietà".

Questa formulazione, addirittura più arretrata della proposta del Partito Popolare Spagnolo di Aznar, mira ad introdurre singoli diritti e cancellare il riconoscimento giuridico delle Unioni civili - contrariamente all’impegno assunto dai leader del centrosinistra e dal candidato premier nell’incontro di San Martino in Campo - a tutelare «Le unioni civili come riconoscimento giuridico di una forma di relazione capace di assicurare prerogative e facoltà e di garantire reciprocità nei diritti e nei doveri».

Non è una questione nominalistica: con questa proposta restano solo alcune importanti ma insufficienti tutele relative all’assistenza ospedaliera e penitenziaria, al subentro nel contratto d’affitto, ai congedi lavorativi per motivi di salute. Di contro, non abbiamo ancora sentito argomentazioni concrete per cui negare la successione legittima, la reversibilità della pensione, il permesso di soggiorno (dopo 5 anni), l’accesso agevolato in concorsi o graduatorie, le tutele in caso di separazione a due partner che - non volendo o non potendo sposarsi - scegliessero Pacs o Unioni Civili che dir si voglia per dare stabilità al proprio legame affettivo. E dire che secondo l’Eurispes persino il 68,7% dei cattolici italiani è favorevole a una legge sui Pacs!

Lesbiche e gay italiani erano illusi che la fine delle discriminazioni e dei drammi quotidiani fosse vicina, ma si trovano disincantati dalla destra liberticida e delusi da una sinistra poco risoluta. L’Unione dovrà riformulare questa proposta, scegliendo di anteporre diritti delle persone alla benevolenza delle gerarchie ecclesiastiche, se vorrà contare sull’appoggio di gay e lesbiche al suo programma.

Per sottolineare la nostra posizione e per sensibilizzare la cittadinanza, Martedì 14 febbraio dalle 18.30 distribuiremo in Piazza del Comune il volantino intitolato: “14 FEBBRAIO - FESTA DEGLI INNAMORATI - PERCHE’ PER LESBICHE E GAY NON C’È MOLTO DA FESTEGGIARE”