The Interpreter

zon@ venerdi
00lunedì 7 novembre 2005 04:50
Quando Silvia Broome, una traduttrice dell'ONU, nata in Africa, ascolta involontariamente un complotto contro un capo di stato africano, pronunciato in un raro idioma africano, diventa lei stessa il bersaglio dei killer. Nonostante la protezione dell'agente federale Tobin Keller, per Silvia inizia un incubo.

Titolo originale: The Interpreter
Regia: Sydney Pollack

Anno: 2005
Nazione: Stati Uniti d'America / Gran Bretagna / Francia
Distribuzione: Eagle Pictures
Durata: 128'
Data uscita in Italia: 28 ottobre 2005
Genere: drammatico,thriller

Tobin Keller Sean Penn
Silvia Broome Nicole Kidman
Nils Lud Jesper Christensen
Dot Woods Catherine Keener

zon@ venerdi
00lunedì 7 novembre 2005 04:56
Nicole Kidman: ''Il mio segreto? Imparare sempre qualcosa di nuovo''
Ultimo giorno con la divina Nicole. Abbiamo parlato della sua infanzia, della lunga carriera, degli amori, del successo e arriva il momento di parlare di progetti, futuro, sogni nel cassetto.
E' di questi giorni la notizia che la bella Nicole sarà ladra di diamanti a Montecarlo nel film 'Headhunters', ma prima ha ben altri tre film in uscita: sarà la fotografa Diane Arbus in 'Fur', una psichiatra di Washington nel thriller 'La visita' e sta per iniziare le riprese con il grande maestro asiatico Wong Kar-Wai per ‘The lady of Shangai’.

Da oggi sarà nei cinema con 'Vita da strega' ma tra meno di un mese la vedremo nel thriller di Sidney Pollack ‘The intepreter’, protagonista di un doppio intrigo: politico e amoroso.

Nicole è una traduttrice dell'Onu, tra le poche a parlare il ku, una strana e inesistente lingua africana. Per caso intercetta una conversazione in questa lingua e scopre un complotto contro un capo di stato africano. La sua unica speranza è convincere il boss dei servizi segreti interpretato da Sean Penn ad aiutarla.

Il ku è una lingua inventata, mix di dialetti africani, ma Nicole Kidman come se la cava con le lingue straniere? Silvia Bizio glielo ha chiesto per noi.

“Dicono che se parli molte lingue sei portato per la musica. Io da piccola ho studiato pianoforte. A scuola ho studiato anche il latino, che mi ha dato una base per poter imparare altre lingue. Me la cavo con il francese e da anni faccio di tutto per imparare un po’ di italiano. Se una cosa ti piace riesci ad impararla meglio, se la odi non ti viene altrettanto facile. A me piace la sfida di imparare qualcosa di nuovo, che siano delle lingue o uno strumento musicale, qualcosa che mi spinga avanti nella vita. Certo, mi piacerebbe conoscere meglio la vostra lingua, perché prima o poi vorrei passare un bel po’ di tempo in Italia.”

Sean Penn ha deciso di non parlare con la stampa. Sarà perché il presidente dello Zimbawe Mugabe, che ha riconosciuto nell'inesistente paese d'origine il suo stato dittatoriale, li ha accusati entrambi di essere della Cia. Chissà? Ma lei signora Kidman che rapporto ha con la stampa?

“Ognuno ha un suo carattere, e quindi anche un rapporto diverso con la stampa. Io parlerò sempre dei miei progetti. A volte i giornalisti hanno scritto cose terribili su di me, altre volte positive. E questo perché credo di essere molto aperta e onesta con i media. Sean ha un modo diverso di vedere le cose E' per questo che ora ha deciso di non rilasciare interviste. Io volevo essere qui per appoggiare Sidney Pollack e per spiegare e approfondire questo progetto, “The interpreter”, che mi è piaciuto molto. Io sono sempre fiera dei film che faccio.”

E' la prima volta che il Palazzo delle Nazioni unite viene aperto ad una troupe cinematografica. Neppure Alfred Hitchcock c'era riuscito per 'Intrigo internazionale'. Lei lavorandoci, che impressione se ne è fatta?

“Io sostengo le Nazioni Unite, non ne sapevo granché prima del film. Avevo un’idea generale di ciò che cercano di ottenere. Ora mi sono documentata e ho visto questa realtà con i miei occhi. Anche per questo ho amato tanto il mio personaggio e questa storia. Credo che le parole abbiano ancora un grande potere e che si possano risolvere tante cose parlando. Se abbiamo la possibilità di farlo, dobbiamo provarci. Anche se le cose non potranno mai essere come vorremmo, bisogna comunque fare un tentativo, prendere delle posizioni. Amo molto alcune battute del mio personaggio, ad esempio quando dice: “Credo nella quieta diplomazia”.”



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Puntata di giovedì 29 settembre 2005
Se per vincere il Golden Globe ha dovuto rompersi un ginocchio... minimo minimo per l'Oscar avrebbe dovuto rompersi l'osso del collo. E invece a Nicole Kidman basta mettersi un naso posticcio, nascondere i bei riccioli rossi sotto una parrucca e calarsi nel ruolo di una poetessa depressa e bisessuale: Virginia Woolf. Il film è 'Le ore' di Stephen Daldry e questo è il discorso di ringraziamento che la bella Nicole, comprensibilmente commossa ha fatto ritirandolo:

“Grazie moltissimo. Ci si chiede perché si vada alla cerimonia dell'Academy mentre il mondo è così sconvolto. Io credo che sia perché l'arte è importante e perché si crede in ciò che si fa e si vuole rendere omaggio a questo convinzione. E' una tradizione che deve essere mantenuta, si dice che ci sono tanti problemi nel mondo. Dall'11 settembre c'è stato tanto dolore, molti hanno perso i loro cari e durante la guerra ne perderanno altri. Che Dio li benedica. Per tutta la mia vita ho voluto rendere mia madre orgogliosa di me e ora lo faro con mia figlia.”
Forse recitare sta cominciando a starle stretto... sceglie di produrre un thriller erotico come 'In the cut' ma rinuncia ad interpretarlo... lo farà al suo posto Meg Ryan. Qualcuno comincia a pensare che Nicole Kidman voglia passare dall'altro lato della macchina da presa, ma lei nega...
”Non ho voglia di dirigere un film - spiega - non so prendere decisioni. Un regista, invece, deve essere molto deciso! Ho prodotto ‘In the Cut’ perché anni fa avevo letto il libro e ne avevo acquistato i diritti. Ho proposto il lavoro a Jane Campion perché ero certa che avrebbe fatto un buon lavoro. Non sono interessata neppure a diventare una produttrice. Amo recitare, è la mia passione. Certo, mi piacerebbe anche fare altro, perché la vita di un'attrice è una vita al limite, sotto alcuni aspetti. Si dà molto di sé e talvolta viene voglia di stare lontani dai riflettori. Prima o poi smetterò di recitare, ma non sarà una cosa improvvisa...

Dopo l'Oscar non si ferma un momento: alterna commedie come 'La donna perfetta' e 'Vita da strega' – nelle sale venerdì - a film drammatici come 'Ritorno a cold mountain' e 'Dogville'... il successo sembra inarrestabile, ma all'apparenza non le dà alla testa. Nicole Kidman spiega qual è il segreto: ricordarsi sempre quando era lei una fan degli Abba e andava in brodo di giuggiole per Mel Gibson.
“Quando ero una ragazzina ero una fan anch'io e ho aspettato tantissimo per vedere gli Abba. E ricordo di una volta che sono stata portata da un mio amico sul set del film 'Un anno vissuto pericolosamente'. Ho visto Mel Gibson da lontano e mi sono detta: 'Oddio mi ha guardata!'. Avevo solo 10 anni... E' molto importante ricordarsi dove sei e da dove vieni perché è un'esperienza surreale quando tutti si occupano di te e tu hai soltanto da saltare sul letto e dire: 'Oh mio Dio sono all'Hotel du Cap'.”

Da domani parliamo del futuro... i film in progetto, quelli che stanno per uscire e i suoi sogni nel cassetto...



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Puntata di mercoledì 28 settembre 2005
Sta volando questa bella settimana in compagnia di Nicole Kidman... ieri si chiedeva se un giorno tornerà ad avere un fidanzato e, perché no, un marito. Evidentemente, dieci anni di matrimonio con Tom Cruise, con le sue fissazioni su Scientology e con le sue frustrazioni da attore in carriera, non l'hanno scoraggiata definitivamente.
Nicole Kidman non crede alla guerra dei sessi, eppure il suo talento, la sua bellezza e la sua apparente freddezza qualche imbarazzo all'altro sesso deve crearlo. Ma lei nega: "Beh, se è capitato non me ne sono accorta, ma per la verità penso proprio di no. Mio padre è stato una figura molto forte ma ha sempre incoraggiato noi figlie ad avere un'opinione sulle cose. Tutte le sere a cena noi ragazze finivamo per discutere di politica con i nostri genitori. Gli uomini della mia vita mi hanno sempre incoraggiato a sfidare e mettere in discussione la vita".

D'altronde i dieci anni di matrimonio con Tom sono stati un sodalizio anche professionale, culminato con un progetto-fiume indicato da molti come una delle cause del logoramento del loro rapporto: il film estremo di Stanley Kubrick 'Eyes wide shut'. Orge, feste in maschera, flirt e tradimenti ma, soprattutto, la lunga, bianca schiena nuda di Nicole.

Nicole e Tom diventano: Alice e William, quasi tre anni di riprese, un gioco di specchi tra realtà e finzione... Stanley Kubrick farà solo in tempo a montare il suo testamento spirituale. A Venezia, arriveranno a presentare la pellicola solo i signori Cruise. Proprio al Lido la loro storia d'amore esalerà gli ultimi respiri... La crisi è dietro l'angolo e ha il volto di Penelope Cruz.

Se la sua vita privata è in crisi, quella professionale invece va a gonfie vele... si spoglia a teatro a Londra per 'The blue room', arriva a spaccarsi un ginocchio per interpretare il musical di Baz Luhrman 'Moulin rouge', balla, canta, soffre, ama... come le migliori eroine romantiche alla fine muore. Tutta questa fatica le vale un Golden Globe e una canzone che fa il giro del mondo: 'One day I'll fly away'.

Canta che ti passa, ci crede anche Nicole: le sue avventure canore proseguono in duetto con Robin Williams con la canzone 'Something stupid'. La musica è un elemento importante della preparazione di Nicole Kidman, anche quando si tratta di lavorare su un personaggio che non canta e non balla.

"Ogni attore - spiega - ha qualcosa che lo muove. Per me è la musica e, sul set, avevamo proprio quella musica del film. Posso dire che abbiamo girato la scena solo due volte perché non mi sembrava neppure di recitare. Io inizio sempre la mia giornata ascoltando la musica che mi aiuta a lavorare".

zon@ venerdi
00lunedì 14 novembre 2005 05:51
questo film merita.
Andatelo a vedere [SM=x432856]
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