Simona Bencini

zon@ venerdi
00giovedì 2 marzo 2006 07:20
Simona Bencini critica l'aspetto tecnico


Simona Bencini ha iniziato la conferenza stampa davanti ai giornalisti delle Radio e Tv private ringraziando a distanza Elisa, autrice del brano di Sanremo, graffiante, dolce e sensuale come la ‘Tempesta’.
“Del Festival – ha proseguito la cantante - è riuscito a sorprendermi il rapporto che si viene a creare con i colleghi, in particolare con Michele Zarrillo, e l’emozione quando la porta del palcoscenico si apre piano piano”.

“Chiedo agli organizzatori - ha detto in conclusione - di migliorare l’ascolto. La mia esibizione è stata criticata per il motivo che non riuscivo a sentire la mia voce, perciò ho cercato di tenere la concentrazione e non stonare e la presenza scenica ne ha risentito”.
zon@ venerdi
00sabato 4 marzo 2006 12:21
Simona Bencini: ecco il mio SanRemo

L'ex solista dei Dirotta su Cuba torna al festival per lanciare il suo nuovo album. Linksanremo.it e Korazym.org la hanno incontrata. "Continuare a scrivere, suonare e cantare dal vivo. Questa è la mia vita...".

“Tempesta” il brano che Simona Bencini presenta alla 56esima edizione del Festival di Sanremo ed è il frutto della collaborazione con Elisa, autrice della musica del brano. Una canzone d’amore introspettiva che segue il percorso e lo sviluppo emotivo di una persona profondamente delusa dalla persona amata ma anche profondamente innamorata: il punto di partenza è il sentimento di dolore, incredulità e rassegnazione che ad un tratto si fa nostalgia e dolce ricordo per poi culminare nella rabbia e disperazione. Ma alla fine arriva il perdono. Insieme al testo, che porta la firma di Simona, anche la musica segue questo percorso. La strofa è quasi sospesa e si muove dolce sostenuta dal piano, dai cori e dagli archi; nel ritornello si scatena invece una “tempesta” di chitarre graffianti. Il pezzo si chiude con la voce di Simona, quasi a cappella, come a voler sottolineare la pura essenza dell’amore: il momento del perdono, appunto.

L’incontro fra Elisa e Simona è avvenuto la scorsa estate. Grazie ad amici e collaboratori comuni, Simona ha frequentato spesso i backstage dei concerti di Elisa. Hanno anche improvvisato un duetto insieme durante un suo concerto sul palco di Genova lo scorso settembre quando è scattato il loro feeling. Da sempre sua grande estimatrice, non solo come cantante, ma anche come compositrice di melodie di notevole impatto emotivo, Simona ha subito pensato che Elisa sarebbe stata l’unica artista che avrebbe potuto scrivere per lei la giusta canzone da presentare al prossimo Festival di Sanremo.

In occasione della partecipazione di Simona Bencini al 56° Festival di Sanremo, sarà pubblicata la nuova versione dell’album ‘SORGENTE’ (Atlantic/Warner Music), nel quale sarà inserito anche il brano ‘Tempesta’, disponibile nei negozi a partire dal 28 febbraio (al prezzo speciale di € 10,50). Il 28 febbraio sarà pubblicato anche il cd singolo di ‘Tempesta’, che conterrà inoltre una versione strumentale del brano.

‘SORGENTE’, Il primo lavoro di Simona è il ritratto di un'artista in evoluzione, che non si è accontentata di fare solo l'interprete e approfondisce il suo ruolo studiando il pianoforte e cimentandosi nei testi. Non a caso, la sua firma compare, come autrice, in nove degli 12 brani ricchi di soul quanto di contaminazioni assolutamente contemporanee: "Sincera" e "Resto in ascolto" sono composizioni di Simona, in "Il riflesso", "Ricorderò" e "Tu fammi sognare", è coautrice di testo e musica, in "Sottovoce", "Perfetto", "Nuda", "Verso Sud" e “Tempesta” è autrice del testo. Eppure non rinuncia a interpretare, in modo del tutto originale, un famoso successo, come "L'importante è finire": cover di un classico di Mina scritto da Cristiano Malgioglio. O, ancora, quando veste di soul "Questa voce", pezzo di apertura dell’album composto da Pacifico e arricchito dal piano jazz di Stefano Bollani. Non mancano altri grandi nomi tra le collaborazioni in questo album, quali Irene Grandi, che duetta con Simona Bencini in "Ricorderò"; Alex Cremonesi dei La Crus, che ha collaborato alla stesura del testo di "Sottovoce"; infine Afanasieff, compositore di pop e R&B, che firma "Verso sud".

Ciao Simona! Un grande ritorno al Festival per te dopo 9 anni, ma questa volta sei in gara da solista. Perché hai scelto il Festival per presentare il nuovo importante capitolo della tua carriera artistica?
"Perché Sanremo, si sa, è ormai l'unica vetrina musicale italiana. L'unico palcoscenico attraverso il quale rendersi visibile a un pubblico così ampio. Un'occasione unica quindi per chi, come me, ha bisogno di farsi ri-conoscere (nel senso di farsi conoscere nuovamente) dal pubblico. Essere riuscita a tornare qui solo con la mia musica, la mia voce e il mio nome per me è un sogno che si realizza".

Come è cambiato il tuo modo di fare musica e di affrontare una sfida come il Festival dopo la tua uscita dai Dirotta su Cuba?
"Molto, indubbiamente. Sono cambiata prima di tutto io, sono cresciuta rispetto alla Simona dei Dirotta su Cuba: eravamo giovani, scanzonati, freschi e la musica che facevamo, soprattutto il funky, era lo specchio fedele di quella fase della mia vita. Oggi canto soprattutto il soul, musica black per eccellenza, ma anche musica introspettiva, malinconica, personale perché oggi sento di aver bisogno di esprimere questo sia a me stessa che al pubblico. L'approccio al Festival è ovviamente mutato soprattutto perché questa volta sono sola a prendermi il bello e il brutto che quest'esperienza porterà".

Cosa ricordi con più piacere dei lunghi anni passati come voce dei Dirotta su Cuba?
"Di questi 12 anni con i Dirotta, sono due i periodi in particolare che ricordo con molto piacere. Quello degli esordi, quando non eravamo ancora conosciuti al grande pubblico e c'era un grande 'sogno', quello di far conoscere la nostra musica alla gente, che ci teneva uniti, ci dava tanta carica. Ricordo la sala prove scalcinata, il classico garage, in cui ci incontravamo due volte alla settimana dopo il lavoro, o dopo l'università come me, per suonare. Eravamo molto ambiziosi ma anche estremamente spontanei e freschi, con il tempo e l'esperienza chiaramente questa atmosfera si è persa. Altra fase della mia storia con i DSC cui sono legata particolarmente sono i periodi in tour: sul palco riuscivamo a creare un'atmosfera che amo definire professional-goliardico-scolaresca. Era come essere in gita scolastica, avevamo un impatto molto forte sul pubblico, ci divertivamo e facevamo divertire anche loro".

Il brano che canti sul palco del Teatro Ariston è nato da una collaborazione con Elisa. Cosa ci puoi raccontare di questo incontro speciale?
"Sono una grande fan di Elisa e il mio incontro con lei è stato molto particolare. Questa estate, grazie ad alcuni collaboratori comuni, ho frequentato i backstage di alcuni suoi concerti. Eravamo sotto al palco del Palasport di Genova quando Elisa, che mi conosceva appena, ma aveva sentito il mio disco 'Sorgente', mi si è avvicinata e mi ha chiesto di salire con lei a cantare la sua 'I know'. Nonostante l'emozione non me lo sono fatto ripetere due volte. E' stata un'esperienza unica, non capita tutto i giorni che un'artista del suo calibro improvvisi un duetto con un collega durante un live. Al quel punto, il passo nel trovare il coraggio di chiederle un brano per è Sanremo è stato 'quasi' facile..."

L'anno scorso è uscito il tuo primo album solista che riproponi in una nuova versione dopo il Festival. Quanto ti ha arricchito l'esperienza della realizzazione di un lavoro discografico come "Sorgente"?
"Tantissimo. Essendo il mio primo lavoro solista avevo tutto sulle mie spalle, sia nel bene che nel male. Un'esperienza che mi ha fatto crescere molto soprattutto perché mi ha portato ad attingere da quei ‘cassetti’ personali, all'interno dei quali custodisci quelle che sono le tue peculiarità, le tue caratteristiche personali, e che in un gruppo, necessariamente democratico, devi lasciar chiusi".

Nell'album ti sei avvalsa della collaborazione di importanti artisti come Pacifico, Irene Grandi, Stefano Bollani e Alex Cremonesi. Com'è stato lavorare insieme a loro?
"Con alcuni, come Irene e Gino (Pacifico) è stato come rincontrare dei vecchi amici, con la tipica complicità e affetto sia professionale che personale che può unire persone che si conoscono da anni. Con Alex Cremonesi invece è stato tutto nuovo, non ci conoscevamo infatti. E' stato molto stimolante lavorare con lui".

Chi sono gli artisti che hai più piacere di vedere in gara con te al Festival?
"Mario Venuti, Ivan Segreto e Alex Britti".

Quali sono i tuoi programmi per il dopo-Sanremo?
"Continuare a scrivere, suonare e cantare dal vivo. Questa è la mia vita".

Cosa ne pensi del Festival organizzato dalla coppia Panariello e Mazzi?
"Penso che sia una coppia eccezionale!!! Hanno scelto la mia canzone e grazie a loro io sono qui a cantarvela!!!"
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 01:21.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com