Roberto Benigni

GayAbruzzo
00giovedì 24 febbraio 2005 00:05
Ha preso in braccio Enrico Berlinguer. Poi ha scaraventato in terra la Carrà e, nell'urto, la faraona Raffa si è rotta i capelli. Dopodiché, ha sbaciucchiato Walter Veltroni, screpolandogli le labbra. Quindi si è arrampicato sui baffetti da sparviero di Massimo D'Alema farfugliando "sei come Cindy Crawford". A Sanremo, ha ciurlato il “manico” di Pippo Baudo. Su Roberto Benigni tutti sono d'accordo. E' un grande comico, a volte sublime, clown geniale dell'era post-Totò, giullare eversivo in tv, irresistibile a teatro, zoppicante come regista, Oscar a Hollywood, e tutti gli vogliono bene (A PARTE Giuliano Ferrara).

Una cosa gli è sempre stata rimproverata da tutti: quella di apparire davanti alle telecamere immancabilmente in prossimità dell'uscita di un suo film, complice il panzone di Vincenzo Mollica. Ma anche questa storia è destinata a finire nel cestino dei ricordi. Perché sabato notte, a “Speciale per me”, sarà Renzo Arbore a prendere in braccio Robertaccio Benigni.

Una partecipazione per la quale l’oscar di “La vita è bella” non intascherà un euro dal producer Adriano Aragozzini. Del resto, fu il Nicchiatore di Foggia a chiamare il comico toscano – reduce dal flop di “Tele-Vacca” - all’”Altra Domenica” nei panni di un irresistibile e micidiale critico cinematografico che prendeva per i fondelli i Rondi e i Fava. Poi ci fu il film “Pap’occhio” e qualche periodo di gelo. Sabato prossimo, la gran rèntrèe del Figlio Prodigio. Speriamo solo di non dover star in piedi fino alle 3 del mattino.
zon@ venerdi
00martedì 12 luglio 2005 16:46
Benigni fa la sua dichiarazione d'amore nei confronti del suo insostituibile braccio destro

"Se fanno le nozze gay come Zapatero, sposerei subito Vincenzo Cerami", con questa battuta il goliardico Roberto Benigni sottolinea l’immensa stima per il suo braccio destro, "un genio del racconto".
"Cerami è bello - ha aggiunto Benigni suscitando grande ilarità tra i presenti alle terme romane dove si è tenuto un omaggio allo sceneggiatore - e viviamo da anni le stesse emozioni. Lui mi appartiene, ne ho bisogno come l'aria, Vincenzo è come l'Etna: per vedere la sua grandezza bisogna stare lontani".
L'attore toscano si dice poi disposto a ripagarlo ma, sottolinea: "Non basterebbero né la prossima finanziaria di Berlusconi o il Pil della Francia per ripagarlo".
Poi la bomba finale: "Cerami ha una cultura enorme, è generoso quasi quasi mi 'ignudo' e ci faccio l'amore subito sul palco"....

http://cinema.lospettacolo.it/leggi.asp?id=-9223372036854731300
zon@ venerdi
00lunedì 14 novembre 2005 03:14
Show del comico a Domenica In: nei conflitti c'è sempre chi invoca il Signore per sterminare altri popoli. Duetto finale con Baglioni

ROMA - «In tutte le guerre c'è uno scandalo ed è che tutti invocano Dio per andare a sterminare altri popoli, dicono "Dio è con noi": è una frase che andrebbe abolita per sempre e vorrei che gli eserciti quando sentono quelle parole si girassero e sputassero in faccia a chi le dice perchè se c'è una cosa certa è che Dio la guerra non la vuole». Accolto da un tifo da stadio, Roberto Benigni è stato il protagonista dell'ultima parte della Domenica In di Pippo Baudo su Raiuno e ha preso spunto dal tema del suo film La tigre e la neve per un discorso sulla guerra.
BAUDO E KATIA - Benigni è arrivato alla sua maniera, correndo e ballando, e poi ha salutato Baudo in modo «normale»: «Per la prima volta io e il signor Baudo ci siamo salutati dandoci la mano. È un momento storico». Poi ha scherzato sulle vicende private di Pippo, prendendo anche spunto dal fatto che poco prima Baudo aveva intervistato il regista Pupi Avati e la sua ex moglie Katia Ricciarelli che ha debuttato in qualità di attrice: «La prima volta a Sanremo c'era la Ricciarelli e oggi lei ancora c'è: non è che sarà gelosa perché prima di tutte le donne sono io che ho conosciuto la tua intimità. Vi siete lasciati - ha detto poi - ma la notizia era quando vi siete messi insieme». Poi l' invocazione: «Pippo sposami, non ti lascerò mai, lo so te l'ha detto pure Fiorello: allora scegli o me o Fiorello oppure facciamo un Pacs a tre».
«COPIA DA CELENTANO» - Poi Benigni ha scherzato su Rockpolitik, la trasmissione di Adriano Celentano di cui è stato ospite il 27 ottobre: «Tu Pippo - ha detto il comico - fai una trasmissione bella però ti devi rimodernare, ti devi ignudare. Dopo Celentano la tv ormai è tutta libertà, possiamo fare tutto, dài facciamo la pipì» e sale sulla sedia mimando l'atto di fare la pipì. «Celentano ha fatto diventare tutto libero, crea un tormentone tipo "questo è bello, questo è Baudo", è tutto libero, è la casa della liberta». Benigni allora dà un consiglio a Baudo per «rimodernarsi»: «Devi dirla grossa, pigliare in giro un personaggio, quello che ti viene in mente no non lui, sempre lo stesso, non lo nominiamo, si può prendere in giro anche il capo del governo, il presidente del consiglio, il presidente del Milan, chi ti pare... Oppure parli male di Vespa, dici che fa schifo e lui fa la puntata su di te con dietro scritto "Vespa fa schifo?" e tutti parlano. Poi devi invitare chi non è più in tv da tempo, ad esempio Mina che non c'è più perchè Berlusconi ha detto in Ungheria "basta Mina!"». Poi Benigni «svela» che anche Celentano «aveva invitato Mina ma siccome sbaglia gli accenti è venuto Minà».
CAPELLI TRAPIANTATI - A questo punto, con Baudo ormai in camicia slacciata a metà, Benigni dice che vorrebbe «fare un dialogo pacato anche perchè sennò Berlusconi si vendica: hai visto? Celentano lui ha parlato male degli immobiliaristi e lui ha detto "case a tutti" non l'erba per tutti». L'ultima gag, prima del discorso sulla guerra, è ancora su Berlusconi: «Baudo - dice Benigni - quando arriverai davanti a nostro Signore ti dirà: che faceva lei? Lavorava la domenica? Ma come? Io ho lavorato sei giorni e la domenica ho riposato e lei lavora la domenica? Poi perchè non la "piazza" in testa? Io avevo programmato la perdita dei capelli, che ha fatto? E poi lei è divorziato.. quindi è ricco, divorziato, coi capelli trapiantati e veste in doppiopetto: se ne vada! Venga avanti un altro: chi è, Berlusconi?».
DUETTO CON BAGLIONI - Infine, prima di cantare con Baglioni al piano Quanto t'ho amato, la canzone con musica di Nicola Piovani e parole dello stesso Benigni, ha parlato delle guerre fatte in nome di Dio: «C'è uno scandalo nelle guerre, tutti invocano Dio per andare a sterminare altri popoli e dicono: 'Dio è con noì. È una frase che andrebbe abolita per sempre». Per fortuna, aggiunge Benigni, «l'arte ci protegge, neutralizza l'orrore, ogni cosa ben fatta, dove c'è la scintilla del divino, ci fa sopportare questi orrori. E un'immagine - aggiunge con evidente riferimento a Celentano - dice più di un lungo monologo». Finale con ringraziamenti e abbraccio a tre con Baudo e Baglioni.
zon@ venerdi
00domenica 26 febbraio 2006 03:07
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