Cocciante, in italiano
alla conquista del mondo
Videointervista: Riccardo e la nuova opera Giulietta e Romeo. Il 16 settembre la canterà nel Colosseo
Videointervista: Riccardo Cocciante,
Al Colosseo con Giulietta e Romeo
di Paolo Gallori
riprese: Tony Paone
Il 16 settembre Riccardo Cocciante terrà un concerto unico e irripetibile all'interno del Colosseo. Tra le mura del monumento archeologico più visitato d'Italia presenterà in anteprima assoluta la sua nuova e attesa "opera popolare moderna": Giuletta e Romeo. Cocciante spiega i dettagli dell'operazione nella nostra videointervista, realizzata a margine della conferenza stampa tenuta stamane, 22 luglio, al Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. Un faccia a faccia in cui l'artista svela anche emozioni, timori e aspettative.
"Sì, proprio Giuletta e Romeo. Non Romeo e Giulietta - sottolinea il musicista -. Un modo per rimarcare l'originalità del progetto e la sua italianità. Giulietta e Romeo è una storia italiana, conosciuta in tutto il mondo. Con Pasquale Panella, che ha scritto dei meravigliosi testi, abbiamo cercato di restituire alla nostra cultura quel patrimonio. Tanto è vero che dell'opera non sarà tratto alcun adattamento in altre lingue: sarà portata nel mondo così, in italiano, al massimo con dei sottotitoli".
Ecco svelato il nuovo traguardo che si è posto l'autore di Notre Dame de Paris. Dopo aver raggiunto con quello spettacolo le platee di tutto il mondo in anni di repliche, con sempre nuovi interpreti e milioni di copie vendute in CD e DVD, Cocciante vuole ritornare presso lo stesso, vastissimo pubblico ridando orgoglio e dignità internazionale alla nostra lingua. Come se volesse aggiungere all'elitario repertorio del melodramma lirico un nuovo "classico" da esportazione. L'arma vincente: cucire intorno a una storia dal valore universale una scenografia svincolata dal tempo e un sound riconoscibile dal pubblico giovane. In pratica, la stessa ricetta che ha decretato il trionfo di Notre Dame....
La missione di Cocciante si lega inestricabilmente al sostegno a favore dell'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. Il concerto al Colosseo celebrerà i 40 di attività dell'istituto fondato dal professore Umberto Veronesi, ma il connubio tra il nuovo spettacolo e la ricerca proseguirà per i prossimi dieci anni. Ecco come. La prima mondiale di Giulietta e Romeo avverrà nell'estate del 2007 in un altro storico anfiteatro, l'Arena di Verona. Da quel momento, per ogni biglietto venduto di ogni rappresentazione di Giulietta e Romeo sarà versato un euro all'AIRC. I biglietti per Verona saranno messi in vendita già dai prossimi giorni e le grandi speranze di ripercorrere il fortunato cammino di Notre Dame...inducono le parti ad allungare lo sguardo ai prossimi dieci anni. Ovvero, fino al 50ennale dell'associazione.
Ma torniamo a Cocciante. Per ovvie ragioni, al Colosseo si esibirà solo per alcune centinaia di persone. Ci saranno la stampa, gli ospiti di prestigio e i 100 fortunati che si aggiudicheranno l'invito gratuito sorteggiato dal network RTL. Al cospetto del ristretto manipolo, Riccardo illustrerà la genesi della nuova opera e soprattutto la canterà. "Mi è sembrata un'idea bellissima - confessa Cocciante -. Io al Colosseo, come un compositore che guida il pubblico nella lettura del suo spartito. Sono anche un po' intimorito, ma fiducioso. Dopo aver ripulito l'opera dei dialoghi, canterò tutte le arie. Farò la parte di Romeo, di Tebaldo e anche di Giulietta. Per i duetti e per i cori mi servirò delle basi in cui ho già registrato e cantato tutta l'opera. Quella incisione è il campione su cui nascerà l'opera, con la scelta dei cantanti per ciascun ruolo".
Ma è prossimo anche il ritorno di Cocciante nella tradizionale veste di cantautore. Un disco a lungo annunciato e più volte rimandato uscirà a settembre, al massimo in ottobre. "Non posso rivelarvi il titolo, mi fermo qui - spiega lui -. La mia non è stata una fuga dalla canzone. Forse è stata una fuga dalla celebrità. Vivere in un Paese in cui sei celebre è come vivere fuori dal mondo. Oggi sono guardato anche sotto una luce diversa, la composizione di opere mi ha aperto nuovi orizzonti. Ma la canzone resta una parte importante di me. Di certo, da oggi in poi inciderò dischi di canzoni soltanto per assecondare la mia urgenza espressiva. Mai più per l'urgenza dei discografici".
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