Raf - Passeggeri distratti
Raf torna a Kataweb per raccontare il suo nuovo album Passeggeri distratti sulla scia delle ottime notizie che gli giungono dal Music Control, il dispositivo che certifica i passaggi radiofonici dei brani musicali: la sua Dimentica è numero uno dell'airplay. Il singolo esordisce anche in classifica con un più che onorevole quarto posto, in attesa di verificare la prossima settimana il risultato ottenuto dal nuovo album, nei negozi dal 26 maggio.
Il buon riscontro di Dimentica costituisce un bel termometro per misurare il calore con cui il pubblico ha accolto Raf in vista dell'estate, assetato della sua eterna vena dance per ballare sotto le stelle. Ma da qualche anno a questa parte, certamente dopo l'11 Settembre, Raf non vuole più essere solo "cicala" canterina d'estate e lo fa capire anche stavolta con scelte che sono un messaggio a chi si ostina a considerarlo icona della dance. Innanzitutto Dimentica, che è l'antitesi del tormentone ballabile. Introdotta da lunari note al pianoforte, la canzone è una rock ballad sulla terapia dell'oblio come cura dei dolori del cuore, un mid-tempo che nel ritornello segue con la chitarra la traccia armonica di One degli U2. Un indizio dell'affondo che Raf compie nei suoi anni Ottanta nell'arco di Passeggeri distratti.
L'album si apre con il groove irresistibile di Salta più alto, ma il movimento che Raf vuole innescare va oltre il muovere i piedi a tempo. E' l'invito a darsi da fare per cambiare un mondo in cui, come recita l'inciso rap, "saltano i bambini su giocattoli esplosivi...salta la centrale nucleare, salta Mururoa a 50 anni da Hiroshima...saltano le borse, i governi, i nervi...". Più avanti, i bambini si spiegano in Nati ieri : la tipica espressione con cui si prende in giro l'ingenuità diventa la leva per rovesciare "desideri da grandi, spesso futili poco importanti". Un invito a riscoprire l'idealismo che Raf esplode su un groove elettro-funk lasciando al rap il compito di "cantarle" agli adulti, demiurghi di un mondo tanto duro. "Comunque vada, il nostro sarà un grande viaggio...".
Questo duplice sguardo alla realtà si combina nell'album con l'analisi introspettiva dei sentimenti, una costante dei testi di Raf. Passeggeri distratti, giocato su oscure timbriche di chitarre new wave, è allo stesso tempo bilancio di un rapporto di coppia bisognoso di stimoli e dialogo generazionale sull'importanza di riuscire a sorprendersi della vita anche quando sembra che tutto sia stato visto, provato, metabolizzato. La splendida Il nodo è il frutto dell'unione tra le parole di Pacifico e le musiche di Raf, una ballad ricca d'atmosfera spezzata da un rap sul ricordo, nodo scorsoio attorno alla mente di due persone ormai lontane ma mai lasciatesi per davvero.
Altro riferimento di Raf, pallido in passato e quasi solare in Passeggeri distratti, è Battisti. In Onde, composta con Filippo Gatti, Raf fa il surf sui ricordi che riemergono da una base elettronica minimale e armonie vocali che riportano al primo Lucio "post Mogol". Ma è nella melodia di Acqua e nel timbro della voce di Raf che l'immagine del cantautore assume contorni davvero netti. Nel finale del disco Raf si confronta con il suo passato in Se passerai di qui (il brano è autobiografico per ammissione dell'autore) saltando su un notturno beat su cui si stagliano una cornetta jazz e sonorità nere.
Con l'ultimo episodio, Mondi paralleli, Raf offre un nuovo, splendido esempio di canzone "circolare", quasi modale, come lo fu In tutti i miei giorni due anni fa: un crescendo inesorabile in cui quasi svanisce ogni parvenza di ritornello. Tra arpeggi carichi di tensione e note di chitarra lancinanti, il testo, particolarmente poetico e ispirato, richiama il tema del film Sliding Doors : tutte le possibili vite e gli incontri che un essere umano non conoscerà mai perché prigioniero dei caotici incastri dell'esistenza. Ma il mondo parallelo che Raf illustra nella videointervista è anche una sorprendente fede in leggi della vita che la scienza non riesce a spiegare.
Come si sarà ormai capito, Passeggeri distratti non è propriamente l'album dell'estate, impregnato com'è di un mood crepuscolare, riflessivo, malinconico. Un bell'esempio di pop d'autore che si ribella alle consuetudini del mercato, arretra al cospetto del sole ma non guarda indietro, all'inverno appena finito. E' invece un piccolo squarcio sul futuro, al freddo che verrà. Perché Raf (altra scelta controcorrente) non sarà in tour quest'estate, i suoi concerti avranno inizio solo quando i corpi avranno smesso di muoversi sotto le stelle e le cicale saranno zittite dal Generale Inverno, nuovo alleato di un artista che migliora anno dopo anno e aspira a "saltare più alto" dell'effimero.