zon@ venerdi
00giovedì 16 giugno 2005 19:32
Sabato 25 giugno al «Cocomero’s» il concerto del cantautore pugliese in versione acustica. Una tournèe selezionata fuori dal clamore degli stadi e palazzetti. Un'occasione per ascoltare in una dimensione più intima i suoi grandi successi

Raf acustico, per cinquanta minuti secchi, insieme a una formazione rigorosamente "senza spina" (chitarre, basso, tastiere)sarà ospite sabato 25 giugno al Cocomero’s di S. Vito (Ta). Prima uno dei rari appuntamenti "unplugged" che l'artista di origine pugliese ha fissato in poche città italiane, poi la discoteca. Organizzata dalla Town & Town insieme con il locale tarantino diretto da Maurizio Vinci, il cantautore dunque torna dalle nostre parti con uno spettacolo raffinato, imperdibile, riservato a veri intenditori di uno dei nostri più apprezzati artisti. E’, si diceva, una delle poche occasioni in cui si potrà assistere a uno degli eventi che caratterizzeranno l'estate di Raf, lontana da clamori, stadi e palazzetti. Una versione intimistica arriva dopo il concerto del successo registrato lo scorso inverno al Palamazzola. Nell'occasione suonò le canzoni del suo album “Ouch” e la sua interminabile serie di hit.
Nel concerto acustico del Cocomero’s al quale seguirà la normale serata di discoteca, Raf interpreterà i suoi grandi successi, quelli che in molti hanno ascoltato e ballato, da “Battito animale” a “Sei la più bella del mondo”, in una chiave più morbida. I brani pop saranno naturalmente nobilitati ancora di più in questa versione ‘live’, un corpo a corpo con la musica che terrà Raf – ecco l’altra cosa straordinaria di questo evento – a soli due passi dal pubblico, e non distante decine e decine di metri, come accade normalmente negli stadi o nei palasport.
Già la scorsa estate Raf aveva raccolto quanto seminato con la pubblicazione di “Ouch”, un album con singoli di rara bellezza poetica come “In tutti i miei giorni” e “Superstiti”. Il suo stile esula da “scuole” e facili etichette. Raffaele Refoli, così all’anagrafe il cantautore nato a Margherita di Savoia, ha creato presto un suo stile, più o meno vent’anni fa al suono di “Self control”, un 45 che sbanca in Italia e all’estero (primo posto negli Stati Uniti), per poi sterzare alla musica italiana. Piazza nelle classifiche altri due successi in chiave “disco” (“Change your mind” e “Hard”), prima di scrivere cose completamente per conto suo.
Nell’87 approda al Festival di Sanremo con “Inevitabile follia”, per bissare due anni dopo con una canzone-cult, “Cosa resterà degli anni ‘80”. Sempre nell’89 con “Ti pretendo” vince il Festivalbar. Primi anni ’90 fioccano altri successi come “Interminatamente”, “Oggi un dio non ho” e “Siamo soli nell’immenso vuoto che c’è”. Ancora un boom di gradimento e vendite: nel ’93 “Cannibali” è sei volte disco di platino (“Battito animale”, “Stai con me”, “Due”, ecc.). Nel ’95 Raf incide poi “Manifesto” (“Sei la più bella del mondo” altra canzone-culto) un disco che segna un passo avanti dal punto di vista musicale ed artistico, ed in questa occasione realizza una novità assoluta non solo per l'Italia: senza nessun aggravio sul costo di copertina del disco regala al pubblico il cd-rom “Interagendo”, supporto attraverso cui il pubblico ha la possibilità di approfondire la propria conoscenza sull'artista. Raf inoltre apre il suo sito su Internet: www.raf.it, anticipando di molto la realtà odierna.

Nel ’96 pubblica il primo “The best of…”, “Collezione temporanea” (“Un grande salto” l’inedito dell’album), 16 grandi successi ricantati, risuonati, riarrangiati e rimasterizzati. Seguono “La prova” (’98), “Iperbole” (’01). Nel 2001, Raf viene invitato al Pavarotti & Friends. Subito dopo è tra gli ospiti musicali de "Il sale della Terra" grande manifestazione popolare in Piazza San Pietro al cospetto di Papa Giovanni Paolo II.

In questa occasione fa sua la preghiera degli abitanti di Cesana e rivolge al papa la preghiera di spegnere le antenne di radio vaticana così cariche di sospetta pericolosità per le popolazioni dell'area in cui si trovano. A Isola delle Femmine (PA) riceve dalle mani del Procuratore di Palermo Grasso il premio Mariposa per la canzone “Assolti”, rap contro l'impunità dei potenti. Lo scorso anno viene scelto come testimonial di Legambiente. Si dedica ad alcune iniziative mirate quali “Salviamo il mondo” e un progetto per portare acqua in orti scolastici dell'Ecuador. Infine, a 20 anni da “Self control” lo scorso anno esce l'album “Ouch”. Contemporaneamente Mondadori pubblica “Cosa resterà…”, libro scritto a quattro mani da Raf con Domenico Leggeri. Alla pubblicazione dell’album fa da supporto un applauditissimo tour estivo e, considerando le richieste numerose, uno invernale. Poi la versione estiva, quella acustica. Si parla di tre, forse quattro città. Fra queste Taranto, una città alla quale è legato da grandi amicizie. Un fatto di musica e affetto, dunque, alla base del Raf acustico.


http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_spettacoli_NOTIZIA_01.asp?IDNotizia=139405&IDCategoria=13
zon@ venerdi
00martedì 23 maggio 2006 17:41
L'anteprima di Raf su Rds aiuta don Mazzi
I radioascoltatori che partecipanno ai giochi di Rds, oltre a vincere il nuovo cd di Raf possono fare una donazione alla Fondazione Exodus

Il nuovo album di Raf, Passeggeri distratti, è in anteprima esclusiva di Rds, Radio dimenisione suono. L'album, che esce a due anni di distanza dal suo ultimo lavoro, riporterà molto probabilmente Raf – l'artista italiano che, come autore e cantante, ha venduto più di 10 milioni di album nel mondo - sulla “cresta dell'onda”.

Nel corso della programmazione dell'anteprima, fino al 25 maggio, durante i momenti gioco giornalieri in cui sarà trasmesso un brano di Raf, Rds regalerà ai suoi ascoltatori 20 Cd del nuovo album in uscita il 26 maggio prossimo.

Per partecipare e avere la possibilità di essere tra i vincitori è sufficiente chiamare il numero verde Rds durante i momenti gioco dedicati. Il numero 800.737.100 è anche il numero della solidarietà: oltre alla possibilità di vincere il premio, si potrà contemporaneamente fare una donazione in favore della Fondazione Exodus di Don Mazzi, partner di Rds per la salvaguardia dei diritti dell'infanzia. Ed è per questo che tra gli slogan dell'iniziativa campeggia: «Tu giochi, Rds ti premia, i bambini vincono».
zon@ venerdi
00domenica 4 giugno 2006 03:39
Raf: «Canto per fuggire dal banale»
Alle nove tracce del cd hanno collaborato Pacifico e Max Gazzè
S’intitola «Passeggeri distratti» il nuovo album del cantautore pugliese

SONO passati quasi vent’anni da quando questo eterno ragazzo, oggi poco più che quarantenne, si propose con un brano dance cantato in inglese, «Self Control». Raf aveva trascorso il periodo a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta in Inghilterra, uno dei posti più caldi del pianeta musicalmente parlando. Amava il punk, suonava il basso. E quel brano era stato per lui un compromesso. Arrivò il successo e in pochi avrebbero immaginato quale giocoliere della lingua italiana sarebbe diventato. Questo suo amore per il suono delle parole, il loro rincorrersi, il fragore degli accostamenti più audaci, ne ha fatto un autore amato dal pubblico e stimato dai colleghi. E cosi tra la complicità del tramonto sulle saline di Margherita di Savoia e le serate trascorse a suonare la musica del canadese Neil Young che è nato il suo nuovo album, nove tracce, «Passeggeri distratti» che trova la collaborazione degli amici colleghi Pacifico e Max Gazzè. «È un disco — ha raccontato Raf — nato per regalare qualche piccola emozione, ma anche per aiutare a riflettere. Un disco di quelli che si fanno ascoltare e che, anche a distanza di tempo, non smettono di dire quello che hanno da dire e, magari, per qualche piccolo istante ci aiutano ad essere passeggeri su questo mondo e un po’ meno distratti. Se si vuole raggiungere il maggior numero di persone, è indispensabile utilizzare una certa semplicità di linguaggio nel trattare alcuni argomenti, senza però cadere nella superficialità e nel banale. Trovo sia inevitabile, visto che, a giudicare dai successi discografici degli ultimi anni, non credo che il grande pubblico sia ancora pronto a spedire in classifica dischi complessi e dal linguaggio difficile». Nove canzoni in cui ha molte cose da raccontare: dalle atrocità che la cronaca ci offre quotidianamente alle grandi domande che costellano l’esistenza dell’uomo moderno: «Passeggeri distratti» di carne al fuoco ne mette molta. Così tanta da costringere il suo autore a servirsi del rap, tanto impellente sembra l’urgenza comunicativa presente nei brani di questo disco. «La verità — a detto l’artista — è che fino dai tempi di "Self control" mi servo di metriche e soluzioni a metà tra l’hip-hop e lo spoken word. Tuttavia ho qualche dubbio nel considerare il mio parlato simile a dei pezzi rap. Quando è nato il movimento hip-hop era l’espressione di una cultura, quella afro-americana, oppressa dalla società bianca di origine anglosassone e relegata nei ghetti. I messaggi che lanciano i rapper celebri oggi, invece, li trovo disgustosi: c’è tanta volgarità ed edonismo, l’esatto contrario di ciò che mi propongo di comunicare». La quotidianità, certo, ma anche questioni più grosse, come la critica ai poteri forti nel brano «Salta più in alto». Raf ne ha davvero per tutti: «Non mi piace parlare di politica, quando esprimi un’opinione vieni sempre assegnato all’una o all’altra parte. È frustrante. Non ho voglia di schierarmi, ma non ho nessun problema a dire che, se già avevo alcuni dubbi anni fa sull'intervento militare in Iraq, oggi ne ho ancora di più, e trovo patetico che, nonostante le fantomatiche armi di distruzione di massa non siamo mai state trovate, alcuni politici vogliano continuare l’operazione».
zon@ venerdi
00domenica 4 giugno 2006 03:59
Raf - Passeggeri distratti
Raf torna a Kataweb per raccontare il suo nuovo album Passeggeri distratti sulla scia delle ottime notizie che gli giungono dal Music Control, il dispositivo che certifica i passaggi radiofonici dei brani musicali: la sua Dimentica è numero uno dell'airplay. Il singolo esordisce anche in classifica con un più che onorevole quarto posto, in attesa di verificare la prossima settimana il risultato ottenuto dal nuovo album, nei negozi dal 26 maggio.

Il buon riscontro di Dimentica costituisce un bel termometro per misurare il calore con cui il pubblico ha accolto Raf in vista dell'estate, assetato della sua eterna vena dance per ballare sotto le stelle. Ma da qualche anno a questa parte, certamente dopo l'11 Settembre, Raf non vuole più essere solo "cicala" canterina d'estate e lo fa capire anche stavolta con scelte che sono un messaggio a chi si ostina a considerarlo icona della dance. Innanzitutto Dimentica, che è l'antitesi del tormentone ballabile. Introdotta da lunari note al pianoforte, la canzone è una rock ballad sulla terapia dell'oblio come cura dei dolori del cuore, un mid-tempo che nel ritornello segue con la chitarra la traccia armonica di One degli U2. Un indizio dell'affondo che Raf compie nei suoi anni Ottanta nell'arco di Passeggeri distratti.

L'album si apre con il groove irresistibile di Salta più alto, ma il movimento che Raf vuole innescare va oltre il muovere i piedi a tempo. E' l'invito a darsi da fare per cambiare un mondo in cui, come recita l'inciso rap, "saltano i bambini su giocattoli esplosivi...salta la centrale nucleare, salta Mururoa a 50 anni da Hiroshima...saltano le borse, i governi, i nervi...". Più avanti, i bambini si spiegano in Nati ieri : la tipica espressione con cui si prende in giro l'ingenuità diventa la leva per rovesciare "desideri da grandi, spesso futili poco importanti". Un invito a riscoprire l'idealismo che Raf esplode su un groove elettro-funk lasciando al rap il compito di "cantarle" agli adulti, demiurghi di un mondo tanto duro. "Comunque vada, il nostro sarà un grande viaggio...".

Questo duplice sguardo alla realtà si combina nell'album con l'analisi introspettiva dei sentimenti, una costante dei testi di Raf. Passeggeri distratti, giocato su oscure timbriche di chitarre new wave, è allo stesso tempo bilancio di un rapporto di coppia bisognoso di stimoli e dialogo generazionale sull'importanza di riuscire a sorprendersi della vita anche quando sembra che tutto sia stato visto, provato, metabolizzato. La splendida Il nodo è il frutto dell'unione tra le parole di Pacifico e le musiche di Raf, una ballad ricca d'atmosfera spezzata da un rap sul ricordo, nodo scorsoio attorno alla mente di due persone ormai lontane ma mai lasciatesi per davvero.

Altro riferimento di Raf, pallido in passato e quasi solare in Passeggeri distratti, è Battisti. In Onde, composta con Filippo Gatti, Raf fa il surf sui ricordi che riemergono da una base elettronica minimale e armonie vocali che riportano al primo Lucio "post Mogol". Ma è nella melodia di Acqua e nel timbro della voce di Raf che l'immagine del cantautore assume contorni davvero netti. Nel finale del disco Raf si confronta con il suo passato in Se passerai di qui (il brano è autobiografico per ammissione dell'autore) saltando su un notturno beat su cui si stagliano una cornetta jazz e sonorità nere.

Con l'ultimo episodio, Mondi paralleli, Raf offre un nuovo, splendido esempio di canzone "circolare", quasi modale, come lo fu In tutti i miei giorni due anni fa: un crescendo inesorabile in cui quasi svanisce ogni parvenza di ritornello. Tra arpeggi carichi di tensione e note di chitarra lancinanti, il testo, particolarmente poetico e ispirato, richiama il tema del film Sliding Doors : tutte le possibili vite e gli incontri che un essere umano non conoscerà mai perché prigioniero dei caotici incastri dell'esistenza. Ma il mondo parallelo che Raf illustra nella videointervista è anche una sorprendente fede in leggi della vita che la scienza non riesce a spiegare.

Come si sarà ormai capito, Passeggeri distratti non è propriamente l'album dell'estate, impregnato com'è di un mood crepuscolare, riflessivo, malinconico. Un bell'esempio di pop d'autore che si ribella alle consuetudini del mercato, arretra al cospetto del sole ma non guarda indietro, all'inverno appena finito. E' invece un piccolo squarcio sul futuro, al freddo che verrà. Perché Raf (altra scelta controcorrente) non sarà in tour quest'estate, i suoi concerti avranno inizio solo quando i corpi avranno smesso di muoversi sotto le stelle e le cicale saranno zittite dal Generale Inverno, nuovo alleato di un artista che migliora anno dopo anno e aspira a "saltare più alto" dell'effimero.
francescoweb
00domenica 4 giugno 2006 15:23
sono rimasto a battito animale [SM=x432747]
zon@ venerdi
00lunedì 5 giugno 2006 18:42
Raf: «Canto per fuggire dal banale»
Alle nove tracce del cd hanno collaborato Pacifico e Max Gazzè
S’intitola «Passeggeri distratti» il nuovo album del cantautore pugliese
di CARMEN GUADALAXARA SONO passati quasi vent’anni da quando questo eterno ragazzo, oggi poco più che quarantenne, si propose con un brano dance cantato in inglese, «Self Control». Raf aveva trascorso il periodo a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta in Inghilterra, uno dei posti più caldi del pianeta musicalmente parlando. Amava il punk, suonava il basso. E quel brano era stato per lui un compromesso. Arrivò il successo e in pochi avrebbero immaginato quale giocoliere della lingua italiana sarebbe diventato. Questo suo amore per il suono delle parole, il loro rincorrersi, il fragore degli accostamenti più audaci, ne ha fatto un autore amato dal pubblico e stimato dai colleghi. E cosi tra la complicità del tramonto sulle saline di Margherita di Savoia e le serate trascorse a suonare la musica del canadese Neil Young che è nato il suo nuovo album, nove tracce, «Passeggeri distratti» che trova la collaborazione degli amici colleghi Pacifico e Max Gazzè. «È un disco — ha raccontato Raf — nato per regalare qualche piccola emozione, ma anche per aiutare a riflettere. Un disco di quelli che si fanno ascoltare e che, anche a distanza di tempo, non smettono di dire quello che hanno da dire e, magari, per qualche piccolo istante ci aiutano ad essere passeggeri su questo mondo e un po’ meno distratti. Se si vuole raggiungere il maggior numero di persone, è indispensabile utilizzare una certa semplicità di linguaggio nel trattare alcuni argomenti, senza però cadere nella superficialità e nel banale. Trovo sia inevitabile, visto che, a giudicare dai successi discografici degli ultimi anni, non credo che il grande pubblico sia ancora pronto a spedire in classifica dischi complessi e dal linguaggio difficile». Nove canzoni in cui ha molte cose da raccontare: dalle atrocità che la cronaca ci offre quotidianamente alle grandi domande che costellano l’esistenza dell’uomo moderno: «Passeggeri distratti» di carne al fuoco ne mette molta. Così tanta da costringere il suo autore a servirsi del rap, tanto impellente sembra l’urgenza comunicativa presente nei brani di questo disco. «La verità — a detto l’artista — è che fino dai tempi di "Self control" mi servo di metriche e soluzioni a metà tra l’hip-hop e lo spoken word. Tuttavia ho qualche dubbio nel considerare il mio parlato simile a dei pezzi rap. Quando è nato il movimento hip-hop era l’espressione di una cultura, quella afro-americana, oppressa dalla società bianca di origine anglosassone e relegata nei ghetti. I messaggi che lanciano i rapper celebri oggi, invece, li trovo disgustosi: c’è tanta volgarità ed edonismo, l’esatto contrario di ciò che mi propongo di comunicare». La quotidianità, certo, ma anche questioni più grosse, come la critica ai poteri forti nel brano «Salta più in alto». Raf ne ha davvero per tutti: «Non mi piace parlare di politica, quando esprimi un’opinione vieni sempre assegnato all’una o all’altra parte. È frustrante. Non ho voglia di schierarmi, ma non ho nessun problema a dire che, se già avevo alcuni dubbi anni fa sull'intervento militare in Iraq, oggi ne ho ancora di più, e trovo patetico che, nonostante le fantomatiche armi di distruzione di massa non siamo mai state trovate, alcuni politici vogliano continuare l’operazione».
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