Paola Cortellesi

zon@ venerdi
00domenica 15 gennaio 2006 13:10
Gli ultimi saranno ultimi. Paola Cortellesi a teatro.

Nuova avventura a teatro per Paola Cortellesi, che a partire da lunedì 17 gennaio sarà al Ciak di Milano con lo spettacolo Gli ultimi saranno ultimi. L’attrice racconta una storia moderna e contemporanea: un'operaia incinta si trova disoccupata alla vigilia del parto. In una notte, disperata e senza prospettive, prende in ostaggio la sua responsabile. E tutto ha inizio e fine.

Schiva, a volte timida con quei modi e quella faccia un po’ così, la Cortellesi parla del suo lavoro con grande determinazione: «C’era l’esigenza di raccontare questa storia legata al mondo del lavoro, una storia popolare e al femminile. Un argomento drammatico, trattato con ironia senza per questo mancare di rispetto a chi sfortunatamente vive o ha vissuto tale condizione».



Perché il tema del lavoro?
Volevo raccontare questa storia con il linguaggio del teatro, senza sketch migrati dalla televisione.
Sul palco per un’ora e venti interpreto sei personaggi. Da un personaggio all’altro mi muovo sfruttando i dialetti del nostro Paese, così particolari e abbondanti.

I personaggi interpretati sono ultimi
Sì è vero, il titolo comunque è provocatorio. Tuttavia, in Teresa voce narrante e donna delle pulizie (n.d.r.) pensa che comunque ci sia una speranza.

I reality propongono uomini e donne che fanno da subito teatro, televisione o cinema. Cosa ne pensi?
Non voglio fare polemica, ma ritengo che in televisione servano i professionisti. Io ho iniziato facendo teatro, mi si conosce con la televisione.

Fai uno spettacolo politico?
Direi di no. Ci sono ovviamente dei riferimenti al sociale, alla condizione infelice vissuta da molti, ma non c’è giudizio.

Chi viene a teatro desidera vedere la Cortellesi della televisione?
E’ una domanda che mi sono fatta, tuttavia ritengo importante dare al pubblico delle emozioni, non uscire dal cinema o da teatro con il vuoto.

Ti è mai scaduto un contratto come succede alla protagonista?
Be’ io sono fortunata, faccio un lavoro bellissimo che amo. Ogni anno mi scade e ricomincio da capo.

Con la Gialappa’s?
Quest’anno è stato bello sono riuscita a fare tutte e dieci le puntate. Quando i ragazzi chiamano, io ci sono

[Modificato da zon@ venerdi 05/06/2006 19.26]

zon@ venerdi
00lunedì 5 giugno 2006 19:26
Paola Cortellesi nei panni della Montessori
Oggi primo ciak a Torino per il debutto dell’attrice in fiction Tv per Canale 5



Paola Cortellesi debutta nella fiction Tv nel ruolo - insolito per un’attrice brillante - della pedagogista Maria Montessori nella miniserie omonima di Canale 5 diretta da GianlucaTavarelli. Il primo ciak oggi a Torino per questo film da sette mln di euro.

“Ho voluto Cortellesi - spiega il produttore Valsecchi della Taodue - perché ha l’intelligenza, la capacità, la giusta dose di femminilità e soprattutto quel piglio moderno e insieme antico che è perfetto per quel tipo di personaggio”.

Prima italiana a conseguire la laurea in medicina, la Montessori era una femminista ante litteram.
gieffina
00giovedì 4 gennaio 2007 11:53


La donna che cambiò la scuola

Il 6 gennaio del 1907, esattamente cento anni fa, Maria Montessori inaugurava a Roma la prima Casa dei bambini destinata a rivoluzionare la scuola. Alla pedagogista marchigiana, donna in carriera, ma anche madre tormentata, dà il volto Paola Cortellesi, al debutto nella fiction in un ruolo insolito per il suo talento brillante, nella miniserie Maria Montessori, a primavera su Canale 5.

La fiction ripercorre le tappe fondamentali della vita della Montessori, prima donna a diventare medico dopo l'Unita' d'Italia, nel 1896 a Roma.

In primo piano, la sua modernità e genialità di studiosa, ma anche la sua fragilità di madre fuori dallo schema della famiglia tradizionale. Se molti, infatti, ricordano il suo volto stampato sulle vecchie mille lire, pochi forse sanno che la Montessori ebbe una relazione con un suo giovane insegnante di psichiatria all'università, Giuseppe Montesano (Massimo Poggio nella miniserie), da cui nacque un bambino, Mario, che la pedagogista fu costretta a dare in affido per evitare lo scandalo.

''Ho voluto la Cortellesi - ha spiegato il produttore Pietro Valsecchi - perché ha quel piglio moderno e insieme antico che è perfetto per il personaggio. La Montessori era una femminista ante litteram, quasi fuori del tempo perché troppo avanti rispetto al suo tempo, capace di ribellarsi al sistema con naturalezza, intelligenza, scienza e capacità di analisi''.

Nel cast c'è anche Gian Marco Tognazzi, nei panni del professor Cardi, un ispettore della pubblica istruzione - figura inventata dagli sceneggiatori Stefano Rulli, Monica Zappelli e Gianmaria Pagano - che, su incarico del regime fascista, guarda prima con interesse e poi con sospetto alle teorie montessoriane.

Nata a Chiaravalle (Ancona) nel 1870, subito dopo la laurea Maria ottenne la cattedra di assistente presso la clinica psichiatrica dell'università e si dedicò alla cura dei bambini con problemi psichici e degli orfani abbandonati nei manicomi, arrivando alla convinzione che con l'affetto e il trattamento educativo si potessero strappare al disagio, evitando cure mediche spesso disumane. Nel 1907 fondò la prima Casa dei bambini, creando una scuola armoniosa e a misura del fanciullo, anche nell'arredamento - con i piccoli banchi bianchi fra pareti colorate, librerie e lavandini ad altezza di bambino - e introducendo nuovi materiali di sviluppo.

Nel 1924 fondò l'Opera Nazionale Montessori per l'attuazione e la tutela del metodo, ma nel 1936, ostile al regime fascista che tentò di farne uno strumento di propaganda politica, lasciò l'Italia per seguire lo sviluppo delle scuole montessoriane in diverse parti del mondo, in particolare negli Stati Uniti. Al rientro in patria si preoccupò di ricostruire l'Opera. Nel 1952 morì in Olanda, a Noordwijk, dove si era ritirata.
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