filmacchia
00giovedì 4 novembre 2004 16:08
Castellitto nei panni del commissario
Avrà il volto di Sergio Castellitto il nuovo Maigret televisivo che Canale 5 manderà in onda il 15 e 16 novembre in prima serata. I due episodi dal titolo La trappola e L’ombra cinese, altri quattro saranno di prossima lavorazione, si ispirano alle avventure del commissario nato dalla penna dello scrittore George Simenon. "Dopo tante biografie avevo paura di essere diventato una sorta di specialista delle vite altrui”, racconta Castellitto.
“Volevo trovare un personaggio della grande letteratura che avesse nell’immaginario del pubblico la stessa realtà di un personaggio realmente esistito", spiega. "Maigret è questo: esiste nella mente della gente come esiste Ferrari, com’è esistito Padre Pio con in più la forza della grande letteratura”.
A dirigere l’attore, e un cast composto tra gli altri da Margherita Buy, nei panni della moglie di Maigret, Greta Scacchi, Carlos Bardem, Juli Fabregas, Giuseppe Sanfelice, Roberto Citran, Paolo De Vita, Paolo Calabresi e tanti altri ancora, è stato chiamato il regista Renato De Maria. “Questo progetto ha vari punti di forza”, spiega De Maria. “Il primo è sicuramente Simenon: uno scrittore di grande successo popolare, ma anche di grande qualità. Il suo Maigret non solo ha lettori in tutto il mondo, ma racconta ogni volta con profondità e calore di uomini e donne dai destini piccoli ma universali. E’ il romanziere del Novecento che meglio ha raccontato la società in continua trasformazione. Quindi partiamo da grandi storie e da bellissimi personaggi. I due romanzi che abbiamo portato sullo schermo, La trappola e L’ombra cinese, sono il primo un poliziesco classico con un idea modernissima di utilizzo dei media da parte di Maigret, il secondo un’indagine svolta quasi interamente dentro al cortile di un grande palazzo popolare, ricco di personaggi dai destini incrociati, raffinato approfondimento psicologico”.
“Per un regista affrontare in un colpo solo, Simenon, Maigret e il suo mito, Sergio Castellitto subito dopo la sua fortunata regia di Non ti muovere, la memoria ancora viva di Gino Cervi, e per finire un poliziesco senza azione riproposto nella televisione dai ritmi frenetici di oggi non è poco”, aggiunge De Maria.
“Ci siamo concentrati su un periodo circoscritto che va dal 1958 al 1962. Abbiamo scelto Praga per il suo centro storico intatto che permette di ricostruire perfettamente la Parigi di allora. Con lo scenografo Francesco Frigeri, la costumista Elisabetta Montaldo e il direttore della fotografia Gianfilippo Corticelli, abbiamo stabilito un concetto preciso: va bene l’epoca ma non facciamoci imbrigliare dalla ricostruzione storico. Lo stesso concetto l’abbiamo applicato nella direzione degli attori. Non volevo ingabbiare Sergio, ma nemmeno Margherita, in un clichè d’epoca, in una gestualità in qualche modo rallentata dal personaggio storico. A tutti ho detto di andare liberi, di riprodurre le nevrosi, il fare sincopato della modernità. Solo così avrei potuto sfruttare al meglio il mio cast. Anche perché i personaggi di Simenon”, conclude, “sono di un’attualità sconcertante”.
Il Maigret di Castellitto è un uomo tra i 40 e i 50 anni, appassionato gourmet, innamorato della bella moglie Louise, con la quale non risparmia affettuosità. Scritto e sceneggiato da Francesco Scaradmaglia, Nicola Lusuardi, oltre che dallo stesso Castellitto, la fiction ricostruisce anche la consueta squadra investigativa del protagonista composta dal fedele Janvier, dal disordinato Lucas e dal giovane Lapointe.
A far da sfondo alle vicende di Maigret le suggestive atmosfere della Parigi anni ’50, perfettamente ricostruite a Praga, con un attento lavoro di ricerca per arredi e costumi d’epoca, in oltre 40 location fra esterni ed interni. Un grande sforzo produttivo che ha visto oltre 40 attori, fra italiani, spagnoli e cechi, ben 700 comparse e più di 70 persone della troupe impegnati per oltre 9 settimane di lavorazione.