Ambra Angiolini aveva 14 anni quando Boncompagni fece di lei la Lolita d'Italia. Oggi la madre di tutte le veline ha 28 anni, una figlia, un fidanzato che ha vinto l'ultimo Sanremo e una storia che conquista la copertina di Vanity Fair. E Ambra comincia dal passato, e precisamente dal periodo difficile dopo Non è la Rai: "Feci Generazione X, 13 per cento di share - ricorda Ambra - roba che oggi chiunque se lo sogna, e tutti a definirlo un flop. Le aspettative erano altissime. Boncompagni mi aveva fatto il lavaggio del cervello, per spiegarmi cosa sarebbe successo dopo il boom, non era bastato. Ricordo i pianti quando uscì un articolo di Roberto D'Agostino intitolato Generazione XXL.
L'equazione era: grassa, quindi perdente". Sulle cause dell'aumento di peso racconta: "Mi ero appassionata al cibo così: all'improvviso. Però, finchè stavo a casa, mi vestivo di nero per sfinarmi e me ne fregavo. Tornata in tv, a furia di leggere le critiche, questa cosa del cibo diventò una patologia. Sfinivo i miei coi conteggi delle calorie, subivo l'ipocrisia di quelli che fanno le campagne contro l'anoressia e poi se non hai l'aspetto da vincente ti massacrano".
Sull'equilibrio ritrovato Ambra deve molto alla sua storia d'amore con Francesco Renga: "Avevo deciso che, per la prima volta volevo essere l'anello debole. Prima avevo la fissa di fare l'indipendente, vieni tu a casa mia, a te ci penso io, magari ti mantengo pure... Con Francesco ho fatto un passo indietro. Mi sono affidata, come facevano le donne di una volta. Ho scelto di essere quella che aveva bisogno di protezione. Insomma, ho ristabilito i ruoli, una liberazione".