"E' certo un tentativo di rispondere alla nostra sfida ma il problema non è fare il maquillage ma fare una scelta coraggiosa. Non conta il cambio di vestito ma la sostanza".
Così il leader del Pd Walter Veltroni commenta l'annuncio di Forza Italia e An di correre con un'unica lista alle prossime elezioni.
"Il problema - evidenzia Veltroni - non è fare un maquillage perché altrimenti noi facevamo una coalizione con la sinistra radicale in altre forme ma non avremmo dato risposta alla richiesta dei cittadini di presentare un programma e poi attuarlo. Non si può dire che nel centrodestra c'é omogeneità di valori e la soluzione non è mettere l'ombrello per nascondere cosa c'é sotto ma la sostanza, pagare un prezzo alla scelta di omogeneità e di chiarezza". Una scelta, evidenzia il leader del Pd, "che noi abbiamo fatto e la Cdl non ancora perché la risposta sembra più una riorganizzazione di sigle interne che una scelta di innovazione". "Chi è d'accordo con un programma di innovazione - afferma Veltroni - sta in uno schieramento mentre dall'altra parte vedrete che si tornerà a fare o un programma che non dice niente o un programma di centinaia di pagine o nessun programma". Mentre il problema, aggiunge il sindaco di Roma, "é lasciare a terra ciò che non si condivide". E il leader del Pd non risparmia anche una stoccata al leader di An Gianfranco Fini: "Ricordate cosa disse dopo il predellino... Ma nella politica italiana ci si abitua a tutto".
DAVIDE CONTRO GOLIA? SI PUO' FARE "Dal punto di partenza sembra Davide contro Golia, diciotto contro uno, ma io dico: 'Si puo' fare". Il leader del Pd Walter Veltroni lancia lo slogan della campagna elettorale 'Si puo' faré riferendosi alla sfida contro la Cdl. "Nulla è - afferma Veltroni - pregiudizialmente definito e quello che sta accadendo in queste ore è la conseguenza dello scossone di innovazione che il Pd ha impresso alla vita politica italiana".
Veltroni rivendica la decisione della corsa solitaria del Pd. "Da mesi - evidenzia - eravamo accompagnati dalle perplessità di chi pensava che alla fine non saremmo andati soli e avremmo rifatto le vecchie alleanze o accordi tecnici ed invece quello che avevamo detto abbiamo fatto". Il leader del Pd incalza presentandosi come la novità: "Ho la sensazione che l'unica cosa veramente nuova è la scelta di innovazione e coraggio di prendere una decisione che premia la coesione, l'innovazione, la stabilità".
BERLUSCONI-FINI: ADDIO FI E AN, SOLO SIMBOLO PDL
Condivido la proposta di Berlusconi. Cosi' il presidente di An Gianfranco Fini dopo l'incontro con il Cavaliere a via del Plebiscito. Berlusconi, aveva anticipato, in collegamento con 'Panorama del giorno', l'addio ai simboli di Fi e An e annuncia un accordo con Gianfranco Fini per dar vita ad una lista unica, federata con la Lega, che avrà il simbolo del Popolo della libertà. Il Cavaliere e' al momento a colloquio con lo stesso Fini a Palazzo Grazioli.
Berlusconi, nel corso della diretta telefonica, ha confermato le indiscrezioni di stampa su un'unica lista Fi-An. A Maurizio Belpietro, direttore di Panorama, che gli chiedeva se fosse vero che i due partiti si sarebbe uniti in una sola lista con un unico simbolo, il Cavaliere ha risposto: "Non soltanto Fi e An, ma tutti coloro che ci staranno". "Altro non è - ha proseguito Berlusconi - che un ulteriore passo avanti" in quel processo "che aveva trovato conferma pubblica a Piazza San Babila: un movimento grande e importante che unisse tutti i cittadini italiani, liberali e moderati, che non si riconoscono nella sinistra". Quanto al nome della nuova formazione unica, Berlusconi non ha dubbi: "I cittadini - ha detto - hanno scelto il nome optando per il 'Popolo della liberta'". L'ex premier ci tiene a sottolineare che non si tratta di una risposta alla corsa solitaria di Veltroni. "Nessuna contromossa", ha sostenuto, sottolineando poi che il leader del Pd "si doveva togliere dall'abbraccio mortale della sinistra". I simboli di Fi e An dunque non ci saranno? "Né il simbolo di Fi né quello di An", ha detto, annunciando che "entro oggi" ci sarà un "incontro con Fini e Bossi per definire i particolari".
"Dentro il Popolo delle libertà saranno accolti tutti, spero anche l'Udc e tutti i rappresentanti dei partiti più piccoli che vorranno unirsi a noi, mentre la Lega, che è un partito territoriale, si federerà al Pdl". Così Silvio Berlusconi, nel corso di 'Panorama del giorno' su Canale 5, precisa i contorni del progetto di una lista unica Fi-An. Il leader di Fi ha anche parlato di gruppi unici a Camera e Senato.
FINI: CONDIVIDO PROPOSTA BERLUSCONI
"Condivido la proposta di Berlusconi di dare al popolo del 2 dicembre, al popolo delle libertà, una unica voce in Parlamento". Gianfranco Fini dopo un vertice di tre ore e mezza a Palazzo Grazioli con Berlusconi conferma la nascita della lista del Popolo delle libertà. "Abbiamo sempre sostenuto che tutti glie elettori del centrodestra sono animati da una spinta unitaria maggiore di quella degli eletti dei partiti".
"Mi auguro che anche gli amici dell'Udc vogliano contribuire a scrivere questa importante pagina della storia della politica italiana". E' l'invito rivolto da Gianfranco Fini ai centristi, nel corso di una dichiarazione resa al termine dell'incontro con Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli in cui il leader di An ha condiviso il progetto di una lista unitaria An-Fi.
"Il 13 aprile nascerà dalle urne un nuovo grande soggetto politico ispirato ai valori del Ppe e quindi alternativo alle sinistre". Lo ha detto Gianfranco Fini, leader di An, al termine dell'incontro con Silvio Berlusconi. "Per questo - ha aggiunto l'ex ministro degli Esteri - mi auguro che anche gli amici dell'Udc vogliano contribuire a scrivere questa importante pagina"
CASTELLI, BERLUSCONI ACCETTA POSIZIONI LEGA
MILANO - "Sostanzialmente Berlusconi accetta le posizioni della Lega, perché data la nostra peculiarità per noi non sarebbe stato possibile confluire e stemperarci in una lista unica": lo ha detto il presidente dei senatori leghisti, Roberto Castelli, intervistato da Radio Padania a proposito delle dichiarazioni fatte da Berlusconi sul Pdl.
"Se gli altri partiti della Cdl - ha aggiunto Castelli - decidono di confluire in un unico simbolo mi sembra un fatto positivo, è anche una questione di semplificazione del quadro - ha aggiunto Castelli - La Lega, che ha la sua specificità si presenta federata e adesso occorre solo stabilire bene cosa vuol dire la parolina federata". "Ma la sostanza - ha spiegato l'esponente leghista - per noi é il programma in cui ci devono essere i punti che riguardano la questione settentrionale. Noi porremo dei punti precisissimi, perché i patti siano chiari e l'amicizia lunga". E all'intervistatore che gli ha chiesto se la questione delle tre Macroregioni che venne posta per la prima volta dal professor Gianfranco Miglio anni fa sia al centro del programma, Castelli ha replicato: "Questo è uno dei punti già noti e che sono stati elaborati nei mesi scorsi dal Parlamento del Nord che è stato l'organismo di spinta, elaborazione e sostegno della questione del Nord. Il nostro programma andrà concordato con gli alleati, naturalmente non ci aspettiamo che accettino tutto, ma certamente ci sono punti che per noi sono fondamentali e irrinunciabili". "In ogni caso - ha concluso Castelli tornando alla questione del Pdl - il quadro si sta chiarendo bene a vantaggio delle elezioni. La semplificazione proposta da Berlusconi dimostra che non c'é bisogno di una nuova legge elettorale per chiarire le cose e andare incontro a quel che chiede l'opinione pubblica".
CESA: NO UDC A LISTONE FI-AN, MA NOI COLLEGATI COME LEGA
"L'Udc intende rimanere nel centrodestra con una sua autonomia. Niente lista unica del Pdl, dunque, ma uno schema che prevede il collegamento elettorale e di programma, così come farà la Lega Nord". Lo ha affermato il segretario dei centristi Lorenzo Cesa, spiegando quella che sarà la richiesta del suo partito agli alleati della vecchia Cdl. "Naturalmente - ha aggiunto il segretario - attendiamo l'esito dell'incontro tra Berlusconi e Fini per avere una idea precisa della situazione"
ROTONDI, FI-AN SVOLTA STORICA COME NEL '48,DCA ADERISCE
''L'accordo di Berlusconi e Fini sulla lista del Pdl è una svolta storica. La Dca aveva già aderito al Pdl, al Consiglio Nazionale di domani dovrò solo dire ai democristiani che ho l'onore di averli riportati in un grande partito di massa ispirato al Ppe. La transizione italiana è finita, sarà una vittoria bellissima come quella del '48''. Lo dichiara il segretario della Democrazia Cristiana per le Autonomie, senatore Gianfranco Rotondi.
BERTINOTTI: UNITA' E' GRANDE SFIDA, FARE PRESTO
''Bisogna attrezzarsi per la Grande Sfida". 'G' e 'S' maiuscole. Fausto Bertinotti, in un articolo per il quotidiano on line Rosso di Sera, invita la sinistra a "fare presto" la costituente del nuovo soggetto politico. La campagna elettorale deve diventare l'occasione per una "accelerazione potente" al processo costituente della sinistra. Perché la posta in gioco è altissima, sottolinea il presidente della Camera. Se la Grande Sfida fallisse, infatti, "l'esito sarebbe drammatico: l'eredità del movimento operaio del '900 ne sarebbe, semplicemente, cancellata''.
SINISTRA: DILIBERTO, NESSUN ACCORDO CON PD, PARTE SFIDA
"Ora inizia la sfida elettorale tra due formazioni: il Pd da una parte e l'Unione delle sinistre dall'altra. Non ci sarà nessun accordo tecnico per il Senato". Dopo un'ora di incontro con il leader del Pd Walter Veltroni, il segretario dei comunisti Italiani Oliviero Diliberto certifica che le strade tra Pd e Sinistra radicale saranno separate. "Sarà una sfida leale - aggiunge Diliberto - perché il Pd insiste ad andare solo e io ribadisco che per me è una scelta sbagliata ma ci sarà un confronto leale sui programmi". Quanto alla possibilità che la corsa separati possa far perdere le elezioni, il leader del Pdci osserva: "Bisognerebbe spiegarlo ai capi del Pd". Nulla dovrebbe invece cambiare per quanto riguarda le alleanze locali: "Decideremo caso per caso - dice Diliberto - ma visto il sistema elettorale di comuni e regioni spero che l'alleanza continuerà.
MUSSI: CENTROSINISTRA CON DUE SOGGETTI
"La novità e che ci sarà un centrosinistra con due soggetti, il Pd e la Sinistra Arcobaleno. Data la scelta del Pd di correre da solo non ci sono state le condizioni per fare un accordo". Lo afferma il coordinatore di Sd Fabio Mussi, al termine dell'incontro tra la Sinistra Arcobaleno e Walter Veltroni. "Avevamo mandato una lettera - prosegue - dopo la dichiarazione di Orvieto di Veltroni. E' vero che non poteva esserci una alleanza come quella precedente visto che c'era una novità politica rappresentata dalla nascita del Pd, ora però un'altra ed è la Sinistra Arcobaleno". Il ministro dell'Università ribadisce dunque che "non ci saranno ne accordi tecnici o politici ora. Noi però - sottolinea ancora - per il futuro non rinunciamo alla prospettiva di un governo di centrosinistra senza ipotesi centriste o di larghe intese".
GIORDANO,ANDREMO CON UNICO SIMBOLO,SFIDA LEALE A PD
La Sinistra andrà con un unico simbolo e un'unica lista alle politiche dopo che stamattina l'incontro con il segretario del Pd Walter Veltroni ha sancito la fine di ogni possibile alleanza. "Martedì presenteremo il simbolo - spiega il leader di Rifondazione Franco Giordano - e la sfida tra noi e il Pd e a chi rappresenta meglio l'alternativa alle destre". "E' aperta la sfida - sostiene Giordano - e noi abbiamo un candidato premier di peso, Fausto Bertinotti. Da oggi è chiaro che nel paese c'é un centro, una destra e una sinistra". Quanto alla creazione di una lista Fi-An, Giordano evidenzia che "c'é una positiva semplificazione e questo impegna ancora di più noi tutti a costruire a sinistra un soggetto unitario"
PECORARO,SEPARATI DA PD, NOI MAI CON BERLUSCONI
"Abbiamo lavorato fino in fondo per ricostruire le ragioni di una forte alternativa a Berlusconi e per non consentire la vittoria alle destre. Prendiamo atto della decisione del Pd e la Sinistra andrà con un unico simbolo che ha i caratteri della bandiera della pace". Così il leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio riferisce l'esito dell'incontro, al loft, con il leader del Pd Walter Veltroni. "La Sinistra - afferma Pecoraro - dichiarerà chiaramente che non farà mai un governo con Berlusconi. Andremo oltre le vecchie ideologie per fare una grande sinistra riformatrice, ecologista e dei diritti"
DI PIETRO, CON PD PER BATTERE BERLUSCONI
"Un programma comune per battere la destra di Berlusconi". E' "l'opzione" che l'Italia dei Valori offre al Partito Democratico. "Unendo le forze possiamo farcela", è l'appello che il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, ha lanciato questa mattina da Torino al segretario del Pd, Walter Veltroni. "Bisogna che questo appello venga raccolto - ha sottolineato Di Pietro - ma se non accadrà oggi lo sarà domani perché noi saremo comunque presenti alle elezioni con il nostro simbolo".
UDEUR: NO CON CDL, ALTRI ABBANDONI NEL PARTITO IN CAMPANIA
NAPOLI - Non solo i tre consiglieri regionali espulsi ieri, Caputo, Maisto e Insigne: a sancire l'addio all'Udeur in Campania sono anche due consiglieri comunali e un assessore provinciale di Napoli, il sindaco del comune di Cardito, l'ex assessore della provincia di Caserta Giovanni Di Caprio e un po' di consiglieri comunali di realtà del Napoletano e del Casertano. Ed altri - è emerso oggi nel corso di una conferenza stampa - sarebbero pronti a fare lo stesso se Clemente Mastella annuncerà il passaggio con la Cdl. "Siamo stati buttati fuori - ha detto il consigliere regionale Nicola Caputo - con un atto monocratico del segretario regionale Fantini di cui abbiamo appreso dai giornalisti. Ci è stato impedito il confronto. Da tempo c'era un malessere interno: eravamo stufi di essere trattati da yes man. Ora ci sentiamo liberi, non abbiamo chiuso accordi con nessuno. Vogliamo solo continuare a fare politica". "Non ci vendiamo la dignità per 5/6 posti nel listino", attacca Giuseppe Maisto, mentre per Vittorio Insigne "era difficile spiegare che si passava da una parte all'altra senza una ragione logica". "Nel momento in cui Mastella è rimasto fuori dall'intesa elettorale col centrosinistra - ha sottolineato l'ex segretario cittadino Diego Venanzoni - noi non potevamo più seguirlo verso altri lidi".
Fonte Ansa