[Film gay] Brokeback Mountain

Pagine: [1], 2
zon@ venerdi
00giovedì 3 novembre 2005 15:39
IL DESTINO DI DUSTAN
Gay, precursore del bareback

È stato trovato morto sabato 8 ottobre. Era solo, nel suo monolocale parigino. Senza vita. Da sei giorni, dice il medico legale. È stato trovato dai suoi genitori, preoccupati, disperati. Non lo sentivano da una settimana.

Aveva bucato un appuntamento con il padre. Hanno dato l’allarme. Sono arrivati. Lo hanno trovato. Di cose al giorno, lui, Guillaume Dustan, alla fine, ne faceva una sola. Quindi per quasi una settimana, nessuno si era accorto che lui non c’era più, portato via da quella che l’autopsia definisce, una “intossicazione da medicinali involontaria”. Secondo i familiari.

Altri parlano di suicidio, ma sono i suoi nemici.

Alcuni di un errore di medicinali: una triterapia presa due volte, un eccesso di ansiolitici potenti. Un mix involontariamente letale. Quel che è certo è che Guillaume Dustan, di cose da fare, una al giorno, sulla sua agenda, ne aveva scritte delle altre. Per i giorni seguenti. Appuntamenti. Gay, scrittore, polemista, “sieropositivo, depresso e pigro” come si definiva lui stesso, ma anche precursore del Bareback in Francia. Primo a raccontare nei suoi libri, nelle interviste, negli eccessi polemici, che lui il preservativo non lo usava, e in culo all’AIDS e alla prevenzione. “Non ce la farete mai” diceva “a imporre la dittatura del preservativo”.

Gli rispondevano violenti, virulenti, da Act Up, da Aides: “Fatelo tacere!”. Uno così, in Italia, sarebbe forse passato inosservato. Quelle associazioni non ci sono e quelle che ci sono, sono meno forti. La prevenzione si ferma alla farmacia, al medico di famiglia, a qualche cartellone sui treni. Non entra nel letto, non entra nei bordelli, non entra in sauna. Ma Guillaume Dustan era francese. Fra l’altro, Guillaume Dustan non era nemmeno il suo vero nome. Figlio di una famiglia borghese, ebrea, padre psicanalista, madre architetto d’interni. Fino all’età dell’esplosione si chiamava William Baranès, classe ’65.

Poi, nel ’90, dopo l’Ena, l’Ecole Nationale d’Administration voluta sessant’anni fa dal generale Charles de Gaulles per creare le élite francesi e che ha dato alla Francia sette Primi Ministri e due Presidenti della Repubblica, William si è scoperto sieropositivo, ha perso un po’ della sua speranza, ha cambiato nome, è diventato scrittore, è diventato Guillaume Dustan. Parrucca verde fluo Sandy Shaw, schiena pelosa all’eccesso e spesso in vista, imprecazione mediatica fluente, polemica politica assicurata, audience alle stelle. Alla fine degli anni ’90 a Parigi un gay non poteva non avere un’opinione su Guillaume Dustan. Pour ou contre, bianco o nero. Il grigio non esiste. Allora ci sono stati quelli che si sono riconosciuti in questo “anormale antiborghese”, che hanno letto tutto di lui, i suoi sette libri, le critiche dei giornali, l’intero numero della rivista letteraria “Ecritures” che gli è stato dedicato nel 2004.

E poi ci sono stati quegli altri, quelli che si sono opposti, che hanno messo in avanti il suo “integralismo No-Kapote” (la capote è, in linguaggio parlato, il preservativo), che lo hanno attaccato mettendogli sulle spalle la responsabilità di trascinare il mondo gay nel vortice delle sue nevrosi. Gli uni e gli altri sapevano che sfiorare il tema Guillaume Dustan, sarebbe equivalso a finire alle mani, o quasi. Alto funzionario, magistrato amministrativo, William Baranès, di giorno, clubber assiduo, mollette ai capezzoli e dildo, Guillaume Dustan, di notte. Nel ’96, quando scrive “Dans ma chambre”, (In camera mia), pubblica sotto pseudonimo, senza foto e parla con il suo editore tramite il suo avvocato. Quando lo chiamano a fare della radio mette una parrucca e degli occhiali. Poi esce lentamente allo scoperto. Quando gli parlano di auto-finzione, come stile, si arrabbia, come anche altri del suo girone letterario (Catherine Millet, Christine Angot). Lui fa dell’autopornobiografia: parla clinicamente della sua sessualità di omosessuale di oggi, con tanto di dettagli: il sudore, le dark, le discoteche, le ectasy, lo Special K, il sado ma soprattutto il masochismo, i frustini, le orge, lo sperma. Il tutto raccontato in modo normale: soggetto verbo complemento. Punto. In prima persona. Il narratore è lo scrittore, il personaggio principale, l’eroe maledetto. Quando diventa direttore di collezione, chez Balland, in “Le Rayon Gay”, pubblica alcuni primi romanzi, scopre “Pelle” di Dorothy Allison e “I monologhi della Vagina” di Eve Ensler. “Nicolas Pages”, “Génie Divin”, “LXir” sono i tre suoi libri contro l’eterosessismo. Se la prende anche con l’ortografia. La grammatica ne soffre. In molti credono che il suo ultimo libro sia “Dernier Roman” pubblicato nel 2004. Non è vero. Nel 2005 c’è stato “Premier Essai” e i suoi amici assicurano che ultimamente, fra una crisi e l’altra, avesse ripreso ad avere progetti e stesse scrivendo due libri. Da questo a dire che è morto quando stava ricominciando a vivere ne passa.
zon@ venerdi
00martedì 8 novembre 2005 05:01
CINEMA: ODORE DI OSCAR PER 'BROKEBACK MOUNTAIN'
WASHINGTON - E' gia' diventato un favorito agli Oscar 'Brokeback Mountain', la storia d'amore gay tra due cowboys che ha trionfato a Venezia.

L'uscita ufficiale del film negli Stati Uniti e' stata rinviata a meta' dicembre proprio per offrire il maggior impatto possibile in vista degli Oscar e degli altri importanti premi cinematografici di fine stagione.

Ma intanto l'insolito western, diretto da Anmg Lee e con Jake Gyllenhaal e Heath Ledger nel ruolo dei due cowboys innamorati, e' gia' stato presentato a diversi festival in America ottenendo consensi che si sono trasformati rapidamente in una caratura di favorito in vista della imminente stagione dei premi.

Il film e' stato proiettato di recente anche a Telluride (in Colorado) durante il festival cinematografico locale ottenendo ampi consensi.

''Non c'era un solo occhio asciutto nella sala'', ha commentato uno degli spettatori.

Anche a Los Angeles, dove vivono la maggior parte dei membri della Academy, coloro che votano per gli Oscar, il passaparola continua ad essere molto positivo nei confronti di un film che viola gran parte delle immagini tradizionali dei cowboys mostrate da Hollywood. Meno entusiastica la reazione in Wyoming, dove il film e' ambientato, uno stato dove mettere in dubbio la virilita' dei cowboys e' ancora tabu' e dove nessuno ha dimenticato il massacro di Matthew Shepard, un giovane studente universitario torturato e ucciso solo per il fatto di essere gay.

''La gente del Wyoming e' molto tradizionale e sembra vivere in un vuoto di informazioni - afferma Chuck Browning, un residente gay dello stato - Non credo che vi sia gente qui disposta a spostarsi di alcuni chilometri per andare a vedere al cinema una storia del genere''.

''Non ho mai incontrato un cowboy gay in vita mia - afferma la scrittrice Sandy Dixon - eppure vivo in Wyoming da sempre.

Non mi sembra giusto che Hollywood ritragga in questo modo personaggi che costituiscono il nostro patrimonio culturale''.

Un altro residente del Wyoming che ha gia' visto il film sottolinea invece che quella di 'Brokeback Mountain' e' una ''bellissima storia d'amore raccontata con dignita', spessore e sottigliezza'' e che il fatto che sia vissuta da due uomini passa rapidamente in secondo piano. E' quello che sperano i responsabili del film, che hanno deciso di puntare a fondo sulle candidature Oscar: dopo una apertura limitata il 9 dicembre (anche per non entrare in aperta competizione con l'atteso film della Disney ''Il Leone, La Strega e l'Armadio'') il film 'Brokeback Mountain' sara' distribuito in tutti gli Stati Uniti a partire dal 16 dicembre. Un tempismo perfetto per lasciare il massimo impatto sui membri della Academy chiamati a scegliere i candidati agli Oscar (le nomine saranno annunciate il 31 gennaio).

gumbody
00martedì 8 novembre 2005 12:08
bene...
ma al cinema qui in Italia deve ancora uscire? io non ne ho trovato traccia! arriverà anche qui a dicembre? [SM=x432733]
zon@ venerdi
00mercoledì 9 novembre 2005 09:39
si
zon@ venerdi
00mercoledì 9 novembre 2005 13:37
Per Brokeback Mountain si parla già di Oscar
E' già diventato uno dei film favoriti agli Oscar il tanto chiacchierato Brokeback Mountain, la storia d'amore gay tra due cowboys che ha già trionfato a Venezia.

L'uscita ufficiale del film negli Stati Uniti è stata rinviata a metà dicembre per offrire il maggior impatto possibile in vista degli Oscar e degli altri importanti premi cinematografici di fine stagione.

Ma intanto l'insolito western, diretto da Anmg Lee e con Jake Gyllenhaal e Heath Ledger nel ruolo dei due cowboys innamorati, è già stato presentato a diversi festival in America ottenendo consensi che si sono trasformati rapidamente in una caratura di favorito in vista della imminente stagione dei premi.

Il film è stato proiettato di recente anche a Telluride (in Colorado) durante il festival cinematografico locale ottenendo ampi consensi.

''Non c'era un solo occhio asciutto nella sala'', ha commentato uno degli spettatori.

Anche a Los Angeles, dove vivono la maggior parte dei membri della Academy, coloro che votano per gli Oscar, il passaparola continua ad essere molto positivo nei confronti di un film che viola parte delle immagini tradizionali dei cowboys mostrate da Hollywood.

Meno entusiastica la reazione in Wyoming, dove il film è ambientato, uno stato dove mettere in dubbio la virilità dei cowboys è ancora tabù e dove nessuno ha dimenticato il massacro di Matthew Shepard, un giovane studente universitario torturato e ucciso solo per il fatto di essere gay.

''La gente del Wyoming è molto tradizionale e sembra vivere in un vuoto di informazioni" dice un residente gay dello stato. "Non credo che vi sia gente qui disposta a spostarsi di alcuni chilometri per andare a vedere al cinema una storia del genere".

"Non ho mai incontrato un cowboy gay in vita mia", ha invece affermato la scrittrice Sandy Dixon, "eppure vivo in Wyoming da sempre. Non mi sembra giusto che Hollywood ritragga in questo modo personaggi che costituiscono il nostro patrimonio culturale".

Un altro residente del Wyoming che ha visto il film sottolinea invece che quella di Brokeback Mountain è una ''bellissima storia d'amore raccontata con dignità, spessore e sottigliezza'' e che il fatto che sia vissuta da due uomini passa rapidamente in secondo piano.

E' quello che sperano i responsabili del film, che hanno deciso di puntare sulle candidature Oscar: dopo una apertura limitata il 9 dicembre il film Brokeback Mountain sarà distribuito in tutti gli Stati Uniti a partire dal 16 dicembre.

Un tempismo perfetto per lasciare il massimo impatto sui membri della Academy chiamati a scegliere i candidati agli Oscar (le nomine saranno annunciate il 31 gennaio).
GayAbruzzo
00mercoledì 9 novembre 2005 13:58
Re:

Scritto da: zon@ venerdi 09/11/2005 9.39
si


non vedo l'ora! [SM=x432727]
zon@ venerdi
00venerdì 6 gennaio 2006 02:54
“Magari potrei provare attrazione per un uomo”
Il cowboy omosessuale di “Brokeback Mountain”, il divo del momento che ha al suo attivo diversi film si è raccontato a XL

JAKE GYLLENHAAL

DONNIE DARKO
“Per me è arrivato il momento di uscire dalla scatola in cui m’avevano infilato produttori e media. Un ruolo in cui mi sono perfettamente identificato. Rappresentava uno di quei momenti nella vita in cui ci si fa domande su ogni cosa e tutto sembra possibile”.

JARHEAD
“L’esperienza con Sam Mendes ha segnato il mio passaggio all’età adulta, e non solo dal punto di vista professionale. La prima lettura si rivelò un vero disastro. Avevo la certezza assoluta che Mendes si sarebbe rivolto a qualcun altro. E poi ho saputo che aveva visto altri attori. Fu allora che decisi di chiamarlo per dirgli che volevo il ruolo assolutamente. Alla fine sono riuscito ad avere la parte. Dal punto di vista fisico ho spinto il mio corpo oltre ogni limite, affrontando allenamenti durissimi e l’insopportabile afa del deserto”.

BROKEBACK MOUNTAIN
“Del film di Ang Lee mi è piaciuto subito il fatto che, prima di essere una storia omosessuale, era una meravigliosa storia d’amore. Al cinema considerano solo i rapporti tra uomini e donne, si punta su quello che è convenzionale, senza pensare che quel che conta è quel che desideriamo veramente. L’amore va oltre quel che la gente considera perversione, è qualcosa che di per sé ti rende genuino e felice. E queste due persone sono follemente innamorate, anche se la cosa è avversata dalla società e dai loro famigliari. Ho moltissimi amici gay e non considero esserlo un insulto. Chissà, magari potrei provare attrazione per un uomo, anche se finora non mi è mai capitato”.
GayAbruzzo
00lunedì 9 gennaio 2006 09:50
Una catena di cinema dello Utah ha bloccato le proiezioni di Brokeback mountain, il western gay di Ang Lee, tra le opere più premiate dell'anno. L'uscita del film era in programma da venerdì scorso a Salt Lake City, la capitale dello stato dei mormoni, ma sulla biglietteria è stato invece posto un cartello con scritto: "Vi è stato un mutamento di programma e non proietteremo più Brokeback mountain, ci scusiamo per l'inconveniente".

Il film diretto da Ang Lee, già premio Oscar per La tigre e il dragone, interpretato da Heath Ledger (Il destino di un cavaliere, I fratelli Grimm) e Jake Gyllenhaal (Donnie Darko, The day after tomorrow), ha fatto incetta di nomination ai Golden Globe, che saranno consegnati il 16 gennaio, dove è in gara con sette candidature - miglior film drammatico, attore protagonista (Heath Ledger), attrice non protagonista (Michelle Williams), regia, sceneggiatura, colonna sonora e canzone originale - e ha ottenuto numerosi premi dalle principali associazioni cinematografiche statunitensi, dopo il Leone d'oro conquistato all'ultimo festival di Venezia. In Italia sarà nelle sale dal 20 gennaio con il titolo I segreti di Brokeback mountain (distribuito da Bim).

L'insolito western racconta la vicenda di due mandriani che iniziano tra i pascoli del Wyoming una storia di amore omosessuale che diventerà il tormento della loro vita. I distributori americani del film hanno detto di essere stati informati dalla catena di cinema dello Utah che le proiezioni sarebbero state annullate, senza dare spiegazioni in proposito.

La decisione di non mostrare il film è stata elogiata dal gruppo conservatore "Utah Eagle Forum". "E' una iniziativa che mostra ai giovani dello Utah che c'è qualcosa di profondamente sbagliato nel tema di questo film", ha osservato Gayle Ruzicka. La mancata proiezione è stata invece condannata dal gruppo gay "Equality Utah". "E' una vergogna che un film così bello e di grande merito artistico non possa essere visto dagli spettatori dello Utah a causa di pregiudizi personali", ha commentato un portavoce del gruppo.
zon@ venerdi
00lunedì 9 gennaio 2006 14:16


E' il film più osannato dell'anno, quello che stà facendo incetta di premi in qualsiasi manifestazione venga presentato. Eppure, nonostante tutto, c'è chi lo considera un film "sbagliato".
Una catena di cinema dello Utah, capitale dello stato dei mormoni, infatti, ha deciso di bloccare le proiezioni del western-gay Brokeback Mountain perchè la pellicola presenta dei contenuti ritenuti amorali.
Il gruppo conservatore Utah Eagle Forum ha espresso soddisfazione per il divieto per bocca di un suo portavoce, Gayle Ruzicka: "E' un'iniziativa che mostra ai giovani dello Utah che c'è qualcosa di profondamente sbagliato nel tema si questa pellicola".
Di parere opposto ovviamente il gruppo gay Equality Utah, che in un comunicato rilasciato alla stampa ha dichiarato: "E' una vergogna che un film così bello e di grande merito artistico non possa essere visto dagli spettatori dello Utah a causa di pregiudizi personali".
La prima di Brokeback Mountain si sarebbe dovuta svolgere venerdì scorso a Salt Lake City, ma sulla biglietteria del cinema è stato messo un cartello con scritto: "Vi è stato un mutamento di programma e non proietteremo più 'Brokeback Mountain', ci scusiamo per l'inconveniente".
zon@ venerdi
00lunedì 9 gennaio 2006 14:26
Magari tra un pò di giorni sarebbe meglio metterlo assieme al post già creato in spettacolo su questo film. [SM=x432718]
GayAbruzzo
00lunedì 9 gennaio 2006 17:46
Re:

Scritto da: zon@ venerdi 09/01/2006 14.26
Magari tra un pò di giorni sarebbe meglio metterlo assieme al post già creato in spettacolo su questo film. [SM=x432718]


[SM=x432718]
zon@ venerdi
00martedì 17 gennaio 2006 08:22
Golden Globe
Quattro statuette per Brokeback Mountain. Tre riconoscimenti
per Walk The line. Clooney miglio attore non protagonista
I cowboy omosessuali di Ang Lee stravincono i Golden Globe 2006



Il regista Ang Lee
LOS ANGELES - Il miglior film drammatico per
la giura dei Golden Globe, è Brokeback Mountain, che è stato premiato questa notte dalla giuria della Hollywood Foreign Press durante una cerimonia tenutasi al Beverly Hilton Hotel. Ma non si è trattato dell'unico vincitore, anzi: anche se il premio dedicato al miglior regista è finito nelle mani di Ang Lee ad avere vinto tre statuette pesanti è stato Walk The Line, biografia di Johnny Cash, interpretato da Joaquin Phoenix e Reese Witherspoon, entrambi giudicati migliori attori protagonisti nella categoria musical o commedia. Walk the Line ha vinto anche il premio come migliore film in questa categoria e si propone come vero sfidante in vista degli Oscar.

Brokeback Mountain, che racconta una storia d'amore omosessuale, e ha sollevato diverse polemiche pur riscuotendo un buon successo al botteghino (da ricordare anche i riconoscimenti alla Mostra di Venezia), rimane però il film favorito, avendo tra l'altro ottenuto ben sette nomination.

Felicity Huffman si è aggiudicata la statuetta di migliore attrice drammatica, per la prova in Transamerica, mentre Philiph Seymour Hoffman è stato giudicato migliore attore drammatico per la parte in Capote. George Clooney ha vinto il globo come migliore attore non protagonista drammatico, per la sua interpretazione nella pellicola Syrana, nella quale interpreta un agente della Cia in Medio Oriente. Il corrispondente al femminile del premio vinto da Clooney è invece andato a Rachel Weisz per il suo ruolo in The Constant Gardener.

Il premio per il miglior film straniero è andato a Paradise Now, una pellicola palestinese che indaga sugli attentatori suicidi e sulle loro motivazioni. Il regista del film, Hany Abu-Assad, ha definito il premio "un riconoscimento per i palestinesi che meritano libertà e uguaglianza".

Per la televisione: migliore serie drammatica Lost, migliore serie non drammatica Desperate Housewifes. Geena Davis è stata premiata come migliore attrice: è protagonista di una serie Tv drammatica nella quale interpreta la prima presidente donna degli Stati Uniti, Commander in Chief. Mentre l'attore britannico Hugh Laurie ha vinto come protagonista della serie drammatica House.

Nessuno Globo d'oro al cinema italiano. L'unico esponente del cinema di casa nostra ad essere stato nominato era Tony Renis, con la colonna sonora di Christmas in Love. Il premio per la migliore canzone originale è invece andato a A love that will never grow old, parte della colonna sonora di Brokeback Mountain.

I Golden Globe vengono scelti ogni anno dai circa 85 membri della Hollywood Foreign Press Association e sono decisamente una sorte di anticipazione dei più importanti Oscar, assegnati invece dai circa 6.000 membri della Academy of Motion Picture Arts and Sciences.
GayAbruzzo
00martedì 17 gennaio 2006 10:14
Re: Golden Globe
sto film è pluripremiato... non è un pò troppo? [SM=x432726]
gumbody
00martedì 17 gennaio 2006 12:34
venerdì uscirà anche qui!! [SM=x432733]
umanyar
00domenica 22 gennaio 2006 13:44
ieri sera sono andato al cinema a vedere qsto film tanto atteso.
mi siedo cn la mia amica (sala vuota di sabato sera) e il film comincia in maniera molto elegante e silenziosa tra una colonna sonora minima, paesaggi mozzafiato e panorami addormentati. ma il fulmine a ciel sereno arriva presto, in una scena di sesso improvvisa e devo dire alquanto brutale. gia' mi era partito l'incazzamento perche' mi aspettavo un film d'amore tra due uomini(come pochi se ne son visti finora) e non la solita minestra del sesso come passatempo. ma mi sbagliavo. la violenza d qlla scena e' solo una metafora della violenza d quel rapporto che pian piano si instaura tra i due ragazzi, una violenza che deriva dalla sofferenza del dover nascondere, di non poter vivere il proprio amore in maniera libera e spensierata e di qlla frustrazione dovuta al dover stare per molto tempo separati, e alla continua instabilita' del rapporto. senza svelare troppo per qlli che nn l'hanno ancora visto: quel fulmine a ciel sereno nn e' altro che l'AMORE che porta gioie e dolori, scelte ed errori.
il mio parere sul film è abbastanza positivo anche se sono rimasto un po' con l'amaro in bocca e alcune domande che mi giravano per la testa. storia tutto sommato toccante e finale molto commovente. attori bravissimi ma doppiaggio pessimo.
fatemi cosa ne pensate. cia a tutti.
GayAbruzzo
00domenica 22 gennaio 2006 13:50
leggerò e scriverò quando lo vedrò [SM=x432727]
SerNere
00domenica 22 gennaio 2006 21:38
intenso, bellissimo e commovente. da vedere!
zon@ venerdi
00lunedì 23 gennaio 2006 08:11
Sconto ai gay per «Brokeback»
Essere gay può far risparmiare, almeno al cinema. Ieri sera a Napoli chi ha fatto outing alla cassa ha pagato metà biglietto, 3,50 euro. È una iniziativa - di cui ha dato notizia «Il Mattino» - della multisala Modernissimo del centro storico, per salutare l'uscita di «I segreti di Brokeback Mountain» di Ang Lee, film trionfatore dell'ultima Mostra di Venezia che sta facendo incetta di premi in tutto il mondo. Opera censurata in alcuni Stati Usa, il film narra realisticamente una romantica storia d'amore tra cowboy ed è già in odore di Oscar. «E se qualcuno ha usato lo stratagemma di dichiararsi gay per pagare di meno, ben venga. Vorrà dire davvero che l'omosessualità oggi è sempre meno un tabù» hanno spiegato al cinema.
zon@ venerdi
00mercoledì 25 gennaio 2006 10:02
IL BOTTEGHINO PREMIA ANG LEE
In soli tre giorni di programmazione, 'Brokeback Mountain' è al quarto posto tra i film più visti. Negli USA c'è chi ha chiesto a Bush cosa pensa del film. Nuova galleria con 40 foto.


Ottimo risultato ai botteghini italiani di 'I segreti di Brokeback Mountain', il film di Ang Lee sulla storia d'amore tra due cowboy del Wyoming. Nei primi tre giorni di programmazione nelle sale italiane la pellicola ha incassato oltre 883mila euro classificandosi al quarto posto dei film più visti del weekend. Distribuito in duecento copie, il capolavoro di Ang Lee è dietro a film come 'Ecceziunale veramente', uscito in oltre 500 copie, o 'Match Point' di Woody Allen presente in più di 350 sale.

Ancora premi in vista dell'Oscar
Il risultato ricalca quello eccellente ottenuto da 'Brokeback Mountain' nelle sale statunitensi, dove è uscito più di un mese fa: la pellicola è ancora al quinto posto tra i più visti e ha incassato ad oggi oltre 272 milioni di dollari. E sempre negli USA il film continua a mietere premi: l'ultimo arrivato è quello come miglior film dell'anno conferitogli dalla Producers Guild of America (PGA), l'associazione dei produttori americani.

Dal momento che il vincitore del premio assegnato dalla PGA ha ottenuto quasi sempre anche l'Oscar per il miglior film, è facile prevedere che dopo il Leone d'oro a Venezia, dopo i quattro Golden Globes per miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura e canzone originale, il valore di 'Brokeback Mountain' venga riconosciuto anche nella notte d'oro di Hollywood che si terrà il prossimo 5 marzo.

Voci dal forum
Anche gli utenti di Gay.it si entusiasmano per la vicenda dei due guardiani del Wyoming. Nel forum Cinema si moltiplicano i commenti: «sono una ragazza etero e di questa pellicola posso solo dire che mi è rimasta nel cuore» dice deborah, mentre un altro utente risponde che «un film (come un romanzo) centra l'obiettivo se fa discutere, se stimola un confronto tra punti di vista diversi. E, a quanto pare, il film c'è riuscito visto che nei forum di cinema e non solo, non si parla d'altro in questo periodo».

E Bush che ne pensa del film?
Intanto la storia d'amore tra Ennis del Mar e Jack Twist, i due cowboy interpretati da Heath Ledger e Jake Gyllenhaal, continua a far discutere gli spettatori americani. Persino il presidente George W Bush si è trovato a dover rispondere a una domanda sul film di Ang Lee durante un incontro avvenuto lunedì 23 gennaio nella Università statale del Kansas. Uno studente, prendendo spunto dal fatto che lo stesso Bush è un rancher, come lo sono molti abitanti del Kansas, gli ha domandato cosa pensasse del film. Evidentemente colto in fallo, il presidente ha risposto non senza qualche esitazione e suscitando risate nella sala: «Mi piacerebbe parlare di ranching, ma non ho visto il film. Ma ne ho sentito parlare».

Tra le risate generali Bush ha poi aggiunto: «Spero che ci andiate, sapete... Spero che andiate sempre nei ranch e nelle fattorie, voglio dire». Altre risate hanno posto il termine alla domanda del ragazzo che ha aggiunto: «Le piacerebbe. Dovrebbe vederlo».
liberamente83
00venerdì 27 gennaio 2006 13:31
il film è bellissimo. molto duro, ma molto molto bello! vedetevelo! quella scena di sesso "violento", che poi è la prima, è bellissima, è di una passionalità travolgente, come anche il bacio dei due protagonisti quando si incontrano di nuovo 4 anni dopo.
GayAbruzzo
00venerdì 27 gennaio 2006 13:35
Re:
lo andrò a vedere stasera con gummy, neve permettendo!! [SM=x432727]
gumbody
00venerdì 27 gennaio 2006 14:27
[SM=x432727]
will!newton
00venerdì 27 gennaio 2006 19:16
Re:

Scritto da: liberamente83 27/01/2006 13.31
il film è bellissimo. molto duro, ma molto molto bello! vedetevelo! quella scena di sesso "violento", che poi è la prima, è bellissima, è di una passionalità travolgente, come anche il bacio dei due protagonisti quando si incontrano di nuovo 4 anni dopo.



Per la serie "C'ero anch'io"(e c'era anche la mia prof [SM=x432725] )!!! [SM=x432727]
Quoto e confermo. Molto intenso ma quello l'avevo già capito dal trailer. Lascia l'amaro in bocca alla fine del film ma mi è sembrato alquanto voluta 'sta cosa!
Non vorrei dire troppo per chi intende andarselo a vedere. Buona visione.
GayAbruzzo
00sabato 28 gennaio 2006 00:18
Re: Re:
film crudo, angosciante. a parte gummy che ridacchiava anche nei momenti di maggiore pathos [SM=x432727]
ha lasciato l'amaro in bocca pure a me. mi sono angosciato.

piccola nota di colore (diciamo [SM=x432724]). alla fine della primissima scena di sesso tra i due protagonisti, la coppia che era seduta esattamente dietro di noi, si è alzata e se n'è andata. scena troppo esplicita? o il lui della coppia si è riconosciuto in quello che stava vedendo e sentiva di non poter reggere oltre? mah!
GayAbruzzo
00sabato 28 gennaio 2006 01:03
Re: Re: Re:
ahhh un uccellino mi ha fatto notare che brokeback suona come "rotto dietro" [SM=x432723] [SM=x432723] [SM=x432723] [SM=x432723]
zon@ venerdi
00sabato 28 gennaio 2006 03:31
i miei colleghi lo staducono la "montagna dei rotti in culo".

Scusate la volgarità.
GayAbruzzo
00sabato 28 gennaio 2006 08:31
Re:

Scritto da: zon@ venerdi 28/01/2006 3.31
i miei colleghi lo staducono la "montagna dei rotti in culo".

Scusate la volgarità.


però che cacchio un nome diverso potevano sceglierlo!
GayAbruzzo
00lunedì 30 gennaio 2006 14:16
BM vietato in cina
E' dato tra i principali candidati nella corsa agli Oscar, anche se le nomination per la statuetta verranno rese note solo domani. Racconta l'amore tra due cowboy gay, e per questo ha provocato polemiche anche negli Stati americani più tradizionalisti come lo Utah. E adesso Brokeback Mountain - il film di Ang Lee vincitore del Leone d'oro all'ultima Mostra di Venezia e dei Golden Globe 2006 - subisce anche la censura cinese: le autorità di Pechino, infatti, ne hanno vietato la distribuzione in sala sul territorio nazionale.
zon@ venerdi
00martedì 31 gennaio 2006 06:08
Cowboy gay in Cina? No, grazie

"Brokeback mountain", il film di Ang Lee che ha per protagonisti due cowboy gay e dato per favorito nei prossimi premi Oscar, non sarà distribuito sul territorio cinese.
La decisione è stata presa dall' "Amministrazione della radio, dei film e della televisione", l'istituzione che in Cina ha il compito di controllare la moralità e la valenza politica del materiale audiovisivo. La Cina non è nuova a questo tipo di censura (si veda quella dei siti Internet) anche se l'atteggiamento della società nei confronti dell'omosessualità è tutt'altro che definito e conforme alle decisione istituzionali. Infatti, pur dominando una certa tolleranza e nonostante l'omosessualità sia stata da poco rimossa dalla lista delle malattie mentali, la polizia ha recentemente impedito la celebrazione del primo Festival della cultura omosessuale
zon@ venerdi
00giovedì 2 febbraio 2006 10:09
Un cowboy gay in cerca di donna

Jake Gyllenhaal

Jake Gyllenhaal, l'attore che ha vestito i panni del cowboy gay nel film capolavoro Brokeback Mountain, pellicola del regista coreano Ang Lee in gara per 8 premi Oscar, cerca la sua anima gemella fra le donne. Jake, che in tanti ricorderanno anche per la sua parte in Donnie Darko e quella nel film L'alba del giorno dopo, tenta di salvaguardare la propria immagine precisando non essere per niente attratto dagli uomini.
Il 25enne dagli occhi di ghiaccio ama le donne e vorrebbe poter presto incontrarne una capace di fargli perdere la testa. L'attore, infatti, dopo la rottura con la fidanzata, l'attrice Kirsten Dunst, è di nuovo single.
Nel frattempo lo stile cowboy presentato dal film di Lee, questo dovrebbe quindi tranquillizzare Jake, impazza in tutto il mondo. Cappelli da mandriano, stivaletti texani, cinturoni, senza pistole ovviamente, sono solo alcuni degli accessori alla moda a cui i vip del mondo dello spettacolo non possono rinunciare. Anche Jessica Simpson è caduta nella rete.
Da qualche tempo sembra aver scoperto la passione per i lunghi guanti in pelle, per le gonne con pizzo e per gli abiti che, più in generale, richiamano in qualche modo quel selvaggio vecchio west. La cantante Shakira non sa invece dire no ad un paio di jeans a vita bassa, scoloriti, stretti fino al ginocchio e larghi a zampa di elefante.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 20:57.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com