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Corriere della Sera : Luxuria, tour nell'Islam da ambasciatrice gay

Ultimo Aggiornamento: 07/01/2007 14:34
07/01/2007 11:46
 
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Luxuria ambasciatrice gay Il deputato Del Prc al quotidiano Haaretz: «Chiederò incontri con i ministri»

Vladimir Luxuria vuole fare l'ambasciatore. La causa che intende rappresentare all'estero non è quella dell'Italia ma quella degli omosessuali che in 80 Paesi del mondo, in larga maggioranza musulmani, vengono denunciati, condannati, a volte persino uccisi. In nome della legge
L'impegno l'aveva preso in campagna elettorale: «Voglio difendere gli omosessuali nei Paesi arabi», aveva detto ai giornalisti della stampa estera accorsi numerosi a conoscere il fenomeno Vlamidiro Guadagno, primo deputato transgender d'Italia. Per poi aggiungere, beandosi al primo applauso della giornata, «naturalmente senza l'uso delle bombe». Adesso parte la fase operativa. La prima missione è già decisa: Turchia (turchi permettendo). «Non perché ci è andato il Papa — spiega da Città del Capo, in Sud Africa, dove è in vacanza — ma perché entrerà in Europa e in Europa certe discriminazioni non possono essere accettate. Si parla tanto di diritti umani, si parla tanto di pena di morte. Giusto, ma anche la vita e la libertà degli omosessuali appartengono ai diritti umani. O no?».

Attenzione: nella lista degli 80 Paesi che hanno messo al bando l'omosessualità la Turchia non c'è. I gay magari non vengono considerati troppo bene ma non c'è alcuna legge specifica. «Bisogna procedere per gradi — spiega la deputata di Rifondazione — non possiamo mica fare subito il botto e andare a Teheran. Ma forse un giorno arriveremo anche lì». Del resto è vero che in Iran per i gay c'è la pena di morte. Ma è anche vero che a Teheran si trova l'unica clinica del mondo musulmano dove è possibile cambiare sesso. «L'aveva aperta Khomeini, commosso dalla storia di una donna che voleva diventare uomo. Ahmadinejad non ha il coraggio di chiuderla. Con tutti i soldi che gli porta...».

Cosa farà esattamente l'ambasciatore Luxuria? Il senso l'ha spiegato in un'intervista al giornale israeliano Haaretz: «Mi piacerebbe diventare una sorta di diplomatico italiano nel mondo islamico. Cosa succederà quando chiederò un incontro con i ministri della Cultura dei Paesi arabi? Sarà interessante sapere chi accetterà di incontrarmi e chi no». Qualche risposta l'avrà presto. Perché dopo l'esperimento Turchia l'idea è di andare in Egitto, Tunisia e Libano, Paesi dove l'omosessualità, a volte di fatto tollerata, è però punita con il carcere fino a cinque anni. Più del furto da noi. Perché i ministri della Cultura? «Sono quelli più aperti sul tema». E se le rispondono che in caso riceveranno Rutelli, loro pari grado? «Benissimo, lo accompagnerò. È molto attento al tema».
Luxuria ambasciatrice gay
Ai ministri, Luxuria «senza pennacchi e costume di scena ma da parlamentare» chiederà informazioni su come gli omosessuali vivono nel loro Paese. Anche perché Islam e gay sono legati da un paradosso: «In questi Paesi l'omosessualità è vietata ma nella pratica è molto diffusa perché a scuola, nel lavoro, persino nei luoghi di culto, gli uomini stanno con gli uomini e le donne stanno con le donne. Le occasioni sono anche più che da noi. Ma non se ne parla, si fa finta di nulla come da noi ai tempi della Dc». Luxuria non teme che sollevare il caso possa peggiorare le cose: «Non vado mica in Mauritania a chiedere il riconoscimento delle coppie gay, ci sono già tanti problemi da noi. Non vado mica in Arabia Saudita a proporre un gay pride, ci sono stati già tanti problemi in Israele. Imporre a loro il nostro modello sarebbe colonialismo gay. L'importante è che gli omosessuali di questi Paesi abbiano un minimo di sicurezza e libertà. Poi saranno loro a decidere come combattere».

Però. Luxuria, portata alla Camera da Rifondazione, parla sempre di mondo arabo. Ma l'omosessualità è al bando anche nella comunista Cuba (reclusione o lavori forzati fino ad un anno) e viene punita anche nella comunista Cina, dove non c'è un articolo preciso ma di fatto può portare a cinque anni di carcere: «E che problema c'è? — risponde — Vorrà dire che andremo pure lì». Del resto nei giorni del ricovero di Fidel Castro, Luxuria aveva indicato il suo personale candidato alla successione: «Altro che il fratello Fidel, meglio la nipote Mariela. Fa la sessuologa e ha proposto una legge che consentirebbe a tutti i cubani di cambiare sesso. Naturalmente con un'operazione a spese dello Stato».
07/01/2007 14:34
 
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ottima idea, molto coraggiosa. soprattutto considerando che i gay in paesi islamici oltranzisti vengono impiccati o lapidati per un'assurda legge coranica [SM=x432720]



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