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Eutanasia, percorso di morte o diritto?

Ultimo Aggiornamento: 01/10/2006 21:03
26/09/2006 07:30
 
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Dopo lo straziante appello di Welby, si è riacceso il dibattito sull'eutanasia.
La discussione, trasversale agli schieramenti, si sposta in Parlamento dove si accelera l'iter dei numerosi disegni di legge giacenti.

Per la Chiesa la posizione resta sempre la stessa: "L'eutanasia è e resta un percorso di morte" dice il cardinale Javier Lozano Barragan, ministro della Salute vaticano, che sul tema ha rilasciato a Repubblica, a firma di Orazio La Rocca, una intervista. Il prelato ribadisce che la Chiesa "è sempre per la vita" e, dunque, contro ogni ipotesi di dolce morte sia attiva che passiva. "Spetta ai parlamentari cattolici essere coerenti ed esprimere il pensiero cattolico dentro i Parlamenti, secondo le regole e le procedure democratiche".

Sul delicatissimo tema parla anche il vicepresidente della Camera, Pierluigi Castagnetti (Margherita): "La discussione si sviluppa su due presupposti assolutamente discutibili: che siamo di fronte a una nuova divisione laici-cattolici e che non si possa ignorare l'orientamento favorevole all'eutanasia della maggioranza degli italiani (almeno secondo i sondaggi)". "Contesto il primo assunto", dice Castagnetti. "Non è necessario essere cattolici per affermare la sacralità della vita e dunque la sua indisponibilità per chiunque a partire dal soggetto titolare sino ai medici e ancor meno lo Stato. E' questo un principio laico illuminato dalla fede ma non necessariamente verità trascendente la ragione. Nè può essere condivisa l'idea che la vita appartiene a chi la possiede e che debba essere tutelata la sua libera determinazione al riguardo. In questo modo si arriverebbe non solo alla legittimazione di ogni forma di eutanasia anche in assenza di presupposti apparentemente oggettivi (sempre di impossibile definizione per via legislativa) ma anche alla legittimazione morale del suicidio".

E il ministro dell'Università e Ricerca, Fabio Mussi invita a riflettere sui "limiti": "Siamo continuamente alle prese con problemi creati dalla tecnica, non dalla natura - dice - la tecnica consente di salvare un'enorme quantità di vite che non avevano speranza; la tecnica consente di prolungare il dolore oltre ogni immaginazione. L'interrogativo sul limite, su quanto è nel potere della società e quanto nelle mani della persona, è ineludibile. Evitiamo crociate - ha concluso Mussi - ma affrontiamo il tema".



26/09/2006 13:30
 
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Sono favorevole all'eutanasia ma solo dopo un lungo e complesso percorso psicologico. la scelta deve essere maturata in tutti i suoi aspetti, non essendo un'azione reversibile...
Diciamo che non sono per l'eutanasia "facile"





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26/09/2006 13:47
 
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non posso essere x l eutanasia....
xche mi metto nei poveri panni del medico che "deve staccare la spina" o fare "l iniezione letale".....io mi sentirei un assassino.....poco mi frega se la legge me lo permetterebbe....



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26/09/2006 13:58
 
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Sono favorevole, a patto che lo voglia il paziente.

Io per dire preferirei vivere tra mille sofferenze che non avere nemmeno quelle ...
26/09/2006 14:19
 
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26/09/2006 15:39
 
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SECONDO ME LA CHIESA DOVREBBE RISPETTARE IL DIRITTO DELLE PERSONE A NON VOLER SOFFRIRE





26/09/2006 21:24
 
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Re:

Scritto da: pAuL100V 26/09/2006 15.39
SECONDO ME LA CHIESA DOVREBBE RISPETTARE IL DIRITTO DELLE PERSONE A NON VOLER SOFFRIRE



la chiesa non rispetta niente e nessuno.... [SM=x432783]



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27/09/2006 07:26
 
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Re:

Scritto da: pAuL100V 26/09/2006 15.39
SECONDO ME LA CHIESA DOVREBBE RISPETTARE IL DIRITTO DELLE PERSONE A NON VOLER SOFFRIRE


per la chiesa l'uomo, di fronte a dio, è una cacchina assolutamente insignificante. per questo non ha possibilità di scelta sulla vita che è un bene acquisito e su cui non può accampare alcun diritto



01/10/2006 21:03
 
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è una scelta difficile, bisognerebbe esserci in mezzo e poi avere empre il coraggio di staccare quella spina e sopratutto saper superare il'dopo'



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