Fabio Grosso

02/07/2006 2.35 Italia: Grosso 'Vogliamo andare fino in fondo'


Fabio Grosso ci crede: 'Vogliamo arrivare fino in fondo. Siamo tra le quattro piu' forti del mondo e ora viene il bello'. 'Ora non ci vogliamo fermare - ha detto il difensore azzurro, che sta vivendo un momento davvero speciale, perche' oltre al Mondiale c'e' un figlio in arrivo - Abbiamo avuto un inizio difficile ma si va avanti e siamo uniti. La Germania e' una squadra molto forte e avra' dalla sua sicuramente anche il fattore campo. Ma anche l'Italia e' una grande squadra e li metteremo in difficolta'. Spero di chiudere il mondiale con una grande gioia, ma quella del bambino e' un'altra cosa - ha concluso - All'Inter pensero' quando sara' finito il Mondiale'.

(Alex Del Piero)

L'Italia e' in finale ai Mondiali. Gli azzurri hanno battuto 2-0 la Germania ai supplementari. I gol della vittoria azzurra sono stati segnati da Grosso al 119' e da Del Piero al 121'.

Azzurri piu' intraprendenti e piu' pericolosi in questa prima frazione di gioco. Al 4' Totti calcia una punizione da posizione siderale, il tiro e' potentissimo, ma centrale. All'8' la replica tedesca con Ballack, ma la sua conclusione dalla distanza e' completamente sbagliata. Al 15' azione pericolosa dei tedeschi in area: Ballack cerca l'assist per Podolski, ma Cannavaro sbroglia. Un minuto dopo grande occasione per gli azzurri con Perrotta che, servito da Totti, a tu per tu con Lehmann si fa rubare l'attimo. Al 24' punizione spiovente di Pirlo in area: non ci arrivano ne' Materazzi ne' Toni. Al 31' assist d'oro di Grosso per Toni, ma Metzelder si salva in angolo. Al 35' gli uomini di Klinsmann sprecano una grande opportunita' con Schneider, che da ottima posizione calcia alto. Ancora Schneider due minuti dopo non arriva su cross di Klose. Prima del finale di tempo buona occasione per Camoranesi, che conclude alto di testa da ottima posizione.

La ripresa regala meno emozioni e soprattutto e' la Germania ad avere le maggiori possibilita' di portarsi in vantaggio. Solo un grande Buffon evita all'Italia la capitolazione. Al 50' il portiere azzurro esce bene su Klose. Al 62', dopo un azione insistita della Germania, Podolski tira da pochi metri, ma Buffon respinge sicuro e la successiva conclusione di Ballack termina alta. All'81' fallo al limite di Cannavaro su Podolski: la punizione di Ballack termina alta. All'85' grande occasione per l'Italia: perfetto passaggio di Totti per Perrotta, su cui esce Lehmann. Non succede nulla fino al 90'. Si va ai supplementari e l'Italia potrebbe segnare subito due volte. Al 91' azione travolgente di Gilardino sulla sinistra, l'attaccante si accentra e colpisce il palo. Passa un minuto e Zambrotta coglie la traversa su tiro potentissimo. Anche la Germania potrebbe passare due volte con Podolski: nella prima sbaglia la mira di testa, nella seconda trova un grande Buffon sulla sua strada. Lehmann si oppone a un tiro di Pirlo. Quando la gara sembrava destinata ai rigori, ecco i gol di Grosso e Del Piero. Alla finale del 9 luglio a Berlino ci sara' l'Italia.

Incontenibile la gioia di Fabio Grosso a fine partita: 'Ho poche parole, dico solo che siamo un grande gruppo'. Il difensore azzurro, che ha sbloccato la partita con uno splendido tiro a girare, e' l'immagine della felicita': 'Vittoria meritata, sono contentissimo e non vedo l'ora di andare ad abbracciare i miei compagni nello spogliatoio - dice subito dopo il fischio finale -. 'Siamo andati in campo contro tante cose e ora vogliamo festeggiare con quelli che ci vogliono bene. La finale? Ci gustiamo la semifinale di domani e aspettiamo la nostra avversaria, sperando di fare un'altra grande impresa. Ci crediamo e ci faremo valere'.

Rai: Civoli 'teme' i rigori ma Grosso lo smentisce. Mentre il cronista si prepara al peggio, a sorpresa arrivano i gol .

Italia-Germania
Canale: Rai 1
Orario: 21.00-23.30
Telecronista: Marco Civoli
Commento tecnico: Sandro Mazzola
Bordocampo: Carlo Paris


24 anni. Sono 24 anni che un urlo ci perseguita. Tardelli realizza la rete che ci regala la nostra terza Coppa del Mondo. Da stasera, forse, se la finale andra' come tutti speriamo, avremo un altro urlo da vedere e rivedere in continuazione. È l’urlo di Fabio Grosso, nuovamente eroe dell’italica pedata dopo la partita con l’Australia. Dopo 118 minuti di tensione, sofferenza, terrore puo' finalmente esplodere l’urlo dei ‘pizzaioli’, dei ‘mangiaspaghetti’ tanto denigrati dalla stampa tedesca. La regia, fino a quel momento avara di replay per le azioni degli azzurri, deve piegarsi alla legge dello sport e trasmettere tutte le inquadrature, i controcampi di cui e' in possesso, per mostrare da ogni angolazione possibile il gol piu' bello, importante e atteso del Mondiale della nostra Nazionale. Il tempo per aggiungere al danno la beffa con il gol di Del Piero e via ai festeggiamenti nelle strade e alle lacrime sul campo e sugli spalti. Non sono pero' solo i 70.000 e gli 11 bianchi del Westfalenstadion gli unici a piangere: le lacrime piu' belle sono quelle di Rino Gattuso, che potra' anche giocare la finale (chissa' se il cartellino se lo e' mangiato davvero visto che l’arbitro Archundia non lo ha estratto spesso) e quelle che rendono lucidi gli occhi di Fabio Cannavaro, ‘capitano, mio capitano’ di questo gruppo che ci sta facendo sognare. I supplementari (‘di nuovo!’ avra' pensato qualcuno un po’ avanti con l’eta'), sono invocati all’80’ da Marco Civoli. E i rigori, ‘imprecazione’ che gli sfugge al 103’? No, Italia-Germania non puo' finire ai rigori e pazienza se per questo bisogna violare per la prima volta lo stadio di Dortmund. La sofferenza viene simboleggiata dalle inquadrature dei due premier Romano Prodi e Angela Merkel, inquadrature che vedono il nostro Presidente del Consiglio sprofondare sempre piu' nella poltrona nel corso della partita, fino al momento della gioia e degli applausi finali, mentre il cancelliere tedesco non puo' che mantenere l’aplomb nordeuropeo.
Siamo in finale… e un'altra immagine rivista tante volte ci ritorna in mente, accompagnata da un dubbio: Giorgio Napolitano potrebbe mai assomigliare a Sandro Pertini?

(Fabio Grosso)

Fabio Grosso e il gol decisivo contro la Germania: 'Mi ero immaginato tutto, sapevo dove tirare'. A ricordare la semifinale, quella partita che lo ha gia' proiettato nella storia azzurra, gli brillano gli occhi. 'Rivedendo il gol provo ancora una emozione grande, talmente grande che e' difficile da descrivere', ha spiegato Grosso.

Il merito del gol, il neointerista vuole dividerlo con il milanista Pirlo. 'Per l’ennesima volta e' stato bravissimo. Non so neppure come ha fatto a vedermi, non era facile. Eppure mi ha visto e mi ha servito - ha detto - L'istinto mi ha aiutato. Mi ero immaginato tutto, prima ancora di tirare. Ed e' andata esattamente come avevo immaginato. Ho mirato e ho centrato l’unico angolo giusto, l'unico angolo dove la palla sarebbe sicuramente entrata'.

Il pensiero adesso va alla finale. 'Nel calcio e' giusto avere dei ricordi, ma adesso bisogna metterli da parte perche' abbiamo di fronte una partita talmente importante che tutto il resto passa in secondo piano - ha spiegato Grosso - Non possiamo pensare ad altro se non ad ottenere il massimo in questo match storico'.

(Fabio Grosso)

Fabio Grosso commenta la sua corsa a perdifiato dopo il rigore decisivo: 'Volevo raggiungere i miei familiari'. Sorridente, Fabio Grosso esordisce dicendo: 'E' andata bene con quel rigore...'. L'esecutore materiale della vittoria, dopo aver insaccato la palla alle spalle di Fabien Barthez, si e' lanciato in una fuga da autentico centometrista e, ai microfoni di RaiSport, quasi si giustifica: 'Dalla mia esultanza si capisce la mia soddisfazione, soprattutto dopo 120 minuti e la tensione dei rigori. Non ci credevo! In tribuna c'erano i miei familiari e tutti i miei amici: ho cercato di correre da loro'.

Il difensore parla poi della sua gratitudine nei confronti di Marcello Lippi: 'Il mister? L'ho ringraziato, ma anche i compagni l'hanno fatto. Lui e' importante per noi, ci ha dato grande fiducia, ha costruito un gruppo che e' diventato campione del mondo. Se mi sono tolto delle soddisfazioni, il merito e' anche suo. Intanto ringrazio per i complimenti ricevuti e sono contento di aver smentito le critiche'.

Dopo aver visto le immagini dell'esultanza del popolo italiano nelle varie piazze delle grandi citta', Grosso commenta: 'Per noi e' una grande soddisfazione, siamo contenti per tutti nostri tifosi. Siamo partiti portandoci dietro dello scetticismo e tante polemiche. Ora siamo felici'.

La dedica per la vittoria va al figlio in arrivo: 'Provero' la gioia di essere padre tra qualche mese. In tribuna c'era anche mia moglie con il pancione, spero non si sia emozionata troppo!'. Qualcuno azzarda che il nome del nascituro potrebbe essere proprio Berlino, ma il futuro padre scherza su questa ipotesi: 'Fortunatamente ci sono tante altre alternative...'.

Le statistiche dell'Italia campione del mondo. Cannavaro e Buffon i piu' presenti con 690 minuti giocati.


Giocatori Pres. Min. Gol Amm. Esp.
2 ZACCARDO Cristian 3 157 0 0 0
3 GROSSO Fabio 6 600 1 1 0
4 DE ROSSI Daniele 3 177 0 1 1
5 CANNAVARO Fabio 7 690 0 0 0
6 BARZAGLI Andrea 2 125 0 0 0
7 DEL PIERO Alessandro 5 172 1 0 0
8 GATTUSO Gennaro 6 552 0 2 0
9 TONI Luca 6 479 2 0 0
10 TOTTI Francesco 7 465 1 1 0
11 GILARDINO Alberto 5 304 1 0 0
13 NESTA Alessandro 3 196 0 0 0
15 IAQUINTA Vincenzo 5 192 1 1 0
16 CAMORANESI Mauro 5 350 0 2 0
17 BARONE Simone 2 40 0 0 0
18 INZAGHI Filippo 1 31 1 0 0
19 ZAMBROTTA Gianluca 6 600 1 3 0
20 PERROTTA Simone 7 613 0 0 0
21 PIRLO Andrea 7 667 1 0 0
22 ODDO Massimo 1 23 0 0 0
23 MATERAZZI Marco 4 363 2 0 1

Portieri Pres. Min. Gol sub. Amm. Esp.
1 BUFFON Gianluigi 7 690 2 0 0
12 PERUZZI Angelo 0 0 0 0 0
14 AMELIA Marco 0 0 0 0 0

(Fabio Grosso, uno degli eroi del Mondiale azzurro)

Fabio Grosso e' da poco tornato nella sua Montesilvano, e la gioia per il trionfo si fa ancora sentire. Colui che ha realizzato due gol decisivi per il cammino dell'Italia in semifinale e finale, e' stato accolto dall'entusiasmo della sua gente, in provincia di Pescara. 'E' stato il Mondiale di tutta la squadra, e anche chi ha giocato meno ha dato il suo contributo', ha detto Grosso, che verra' ricordato per l'esultanza in stile-Tardelli dopo il sinistro che ha regalato il vantaggio contro la Germania, negli ultimi minuti dei supplementari. 'Quell'urlo ha dimostrato qual era lo stato d'animo della squadra in quel momento: c'era grande tensione. Quindi l'esultanza e' stata istintiva, ma ha dimostrato tutto l'entusiasmo che potevamo avere in quel momento', spiega il laterale azzurro, che parla di 'istinto' anche commentando il decisivo rigore contro la Francia: 'In quegli istanti si ragiona poco'.

Una parola anche per il ct Marcello Lippi, che dopo aver condotto alla vittoria la squadra ha dato le dimissioni. 'Il mister da sempre ci ha ripetuto che era una squadra in cui tutti eravamo importanti e a cui potevamo dare un contributo, per questo, tutti insieme, abbiamo cercato di raggiungere un risultato difficilissimo. Alla fine ce l'abbiamo fatta e siamo contenti di essere entrati nella storia', ha detto Fabio Grosso. Al posto di Lippi, la Federcalcio ha scelto Roberto Donadoni, ex-Livorno. 'Lippi ha impostato un lavoro a lunga scadenza; due anni fa ha cercato di plasmare un gruppo e c'e' riuscito, quindi gli va tributato un grande merito - ricorda il giocatore - Donadoni? Adesso ci sono le vacanze e poi vedremo cosa accadra'. Per il momento non sto pensando se saro' convocato o meno'.

(Fabio Grosso)

Fabio Grosso e' passato velocemente da Milano per un contatto diretto con la realta' nerazzurra. Un saluto a Moratti, un passaggio in sede, quindi l’appuntamento con Mancini per conoscere il programma di lavoro che lo aspettera'.

La presentazione ufficiale sara' organizzata quando tornera' ad allenarsi dopo le vacanze. Chi lo ha incrociato lo ha ricoperto di affetto ed entusiasmo. La sua risposta? 'Io sono interista'.

(Fabio Grosso)

Fabio Grosso racconta l'arrivo all'Inter: 'La grande squadra era l'ultimo passo per la mia carriera'. Il 28enne, campione del Mondo con la Nazionale, e' tornato in Abruzzo per ricevere i festeggiamenti della sua Montesilvano, e ha raccontato la sua estate incredibile: 'I nerazzurri mi hanno cercato prima dei Mondiali, un trasferimento cosi' per me era l'ultimo gradino. Poi, in mezzo, c'e' stata la Coppa del Mondo e, a chi mi chiedeva notizie, davo risposte fuorvianti'.

Adesso sono in programma le vacanze, poi per l'ex palermitano prendera' il via la prima stagione i nerazzurro. 'Con la nuova maglia cerchero' di togliermi delle altre belle soddisfazioni'.

(Fabio Grosso, uno degli eroi del Mondiale azzurro)

Fabio Grosso e' da poco tornato nella sua Montesilvano, e la gioia per il trionfo si fa ancora sentire. Colui che ha realizzato due gol decisivi per il cammino dell'Italia in semifinale e finale, e' stato accolto dall'entusiasmo della sua gente, in provincia di Pescara. 'E' stato il Mondiale di tutta la squadra, e anche chi ha giocato meno ha dato il suo contributo', ha detto Grosso, che verra' ricordato per l'esultanza in stile-Tardelli dopo il sinistro che ha regalato il vantaggio contro la Germania, negli ultimi minuti dei supplementari. 'Quell'urlo ha dimostrato qual era lo stato d'animo della squadra in quel momento: c'era grande tensione. Quindi l'esultanza e' stata istintiva, ma ha dimostrato tutto l'entusiasmo che potevamo avere in quel momento', spiega il laterale azzurro, che parla di 'istinto' anche commentando il decisivo rigore contro la Francia: 'In quegli istanti si ragiona poco'.

Una parola anche per il ct Marcello Lippi, che dopo aver condotto alla vittoria la squadra ha dato le dimissioni. 'Il mister da sempre ci ha ripetuto che era una squadra in cui tutti eravamo importanti e a cui potevamo dare un contributo, per questo, tutti insieme, abbiamo cercato di raggiungere un risultato difficilissimo. Alla fine ce l'abbiamo fatta e siamo contenti di essere entrati nella storia', ha detto Fabio Grosso. Al posto di Lippi, la Federcalcio ha scelto Roberto Donadoni, ex-Livorno. 'Lippi ha impostato un lavoro a lunga scadenza; due anni fa ha cercato di plasmare un gruppo e c'e' riuscito, quindi gli va tributato un grande merito - ricorda il giocatore - Donadoni? Adesso ci sono le vacanze e poi vedremo cosa accadra'. Per il momento non sto pensando se saro' convocato o meno'.

(Il brasiliano Maxwell, nuovo acquisto dell'Inter, foto sito club)

E' stato presentato ufficialmente martedi' il brasiliano Maxwell, nuovo innesto della rosa nerazzurra. Il quasi 25enne sudamericano e' un centrocampista, in grado pero' di giocare anche in difesa. A Brunico, nella sua prima conferenza stampa da interista, Maxwell non si e' detto preoccupato della concorrenza di Fabio Grosso, anch'egli neo-nerazzurro. 'Anzi, sono contento che Grosso e Materazzi siano stati protagonisti ai Mondiali - spiega il brasiliano - Meritano i miei complimenti e quelli di tutti noi: li aspettiamo per vincere insieme, con e per l’Inter'.

Ai tempi dell'Ajax Maxwell era abituato a passare spesso dal centrocampo a un ruolo piu' difensivo. 'Per me e' assolutamente indifferente – conferma il sudamericano - Sono a disposizione dell'allenatore e della squadra, questa e' la mia filosofia di calcio'.

Dopo l’infortunio ai legamenti crociati del ginocchio destro subito in Olanda, il giocatore e' approdato a gennaio a Milano, ed e' poi stato girato all'Empoli. Ora il ritorno in maglia nerazzurra, e un lungo periodo di riabilitazione pressoche' giunto a conclusione. 'Nei mesi scorsi, era tanto il piacere di sentirmi nuovamente bene atleticamente che non sentivo il bisogno di fermarmi. Come ora: il ginocchio risponde benissimo', conferma Maxwell, che ora vuole ovviamente 'vincere con l’Inter qualcosa d’importante'. Con la speranza di riconquistare la Nazionale brasiliana: 'Mi sembra brutto parlare oggi di un ritorno nella Selecao, quello sara' una conseguenza se faro' bene con l’Inter nei prossimi mesi'.

(Fabio Grosso ai Mondiali)

Fabio Grosso vale come Nadia Comaneci. Il difensore della Nazionale vale un 'dieci', un esercizio perfetto. Lo sostiene il network Fox Sports, che stila una classifica della perfezione prendendo come spunto l'esercizio della ginnasta rumena. Esattamente 30 anni fa, a Montreal, l'appena 14enne Comaneci realizzava il primo esercizio perfetto della storia della ginnastica, una finale olimpica perfetta alle parallele asimmetriche. Era il 18 luglio. Il network stila, allora, quelle che sono le migliori dieci performance della storia e, all'ottavo posto, mette proprio Fabio Grosso: 'Il difensore italiano non ha offerto solo un gioco perfetto o una partita perfetta ai Mondiali 2006. Ha vissuto un mese perfetto. Pensate: e' stato solido come una roccia in una difesa che ha raggiunto la finale senza subire un solo gol dagli avversari (l'unica rete che gli Azzurri hanno concesso prima della partita per il titolo e' stata l'autorete contro gli Stati Uniti). Negli ottavi di finale Grosso ha conquistato il rigore all'ultimo minuto che ha portato all'unico gol della partita, consentendo agli italiani di essere promossi nonostante abbiano giocato con un uomo in meno contro l'Australia. Nelle semifinali contro la Germania padrona di casa ha spezzato lo 0-0 al 119' con uno spettacolare tiro a effetto che ha portato l'Italia in finale. E nella partita per il titolo, contro la Francia, ha scaraventato in rete il rigore decisivo coronando il suo mese perfetto con la consegna della Coppa al suo paese'. E Fox chiude la sua motivazione con una parola in italiano: 'Perfetto!'.

Grosso precede in classifica un atleta dell'NBA come Scott Wedman (Boston Celtics, 11 su 11 al tiro in una finale NBA del 1962), un pattinatore di velocita' come Eric Heiden (oro e record mondiale in cinque gare alle Olimpiadi di Lake Placid, 1980), rispettivamente decimo e nono, e segue uomini del baseball come il lanciatore Sandy Koufax, 14 strike out in una partita senza concedere valide (7.o), cavalli come Secretariat (vincitore della Triple Crown nel 1973), un nuotatore come Mark Spitz (sette ori nella stessa olimpiade, sette record mondiali nel 1972 a Monaco), un atleta di college come Christian Laettner (10/10 al tiro e 10/10 nei liberi in una partita regionale), e a una leggenda del ring come Rocky Marciano. Secondo un altro lanciatore del baseball, Don Larsen eroe degli Yankees del 1956. Prima, naturalmente Nadia Comaneci. Grosso, pero', in classifica resiste insieme a lei.

(Fabio Grosso)

Fabio Grosso dell'Inter, e' pronto ad affrontare la sua ex squadra, il Palermo: 'La Sicilia ce l'ho nel cuore'. 'Il mio trasferimento in rosanero? Le cose a Perugia non andavano benissimo e decisi di prendere la strada di Palermo. In tanti non approvavano questo mio trasferimento che alla fine, invece, si e' rivelato fondamentale per la mia carriera. Ho trovato un allenatore che per me e' stato importante e che mi ha dato tanto, in Sicilia ho passato due anni e mezzo bellissimi - ha detto Grosso ai microfoni di Mediaset - Sono arrivato in una squadra che era gia' forte per la serie B. Disputammo una cavalcata trionfale e vincemmo il Campionato , anche se con qualche sofferenza. Arrivammo primi e ci fu una festa incredibile, in quel momento ho capito dove ero arrivato'.

Ovviamente, la storia in rosanero offre anche delle difficolta', al Grosso interista. Prima fra tutte quel Guidolin che lo conosce benissimo e che sa come fermarlo. 'Stiamo preparando la gara come squadra, come facciamo sempre e come siamo abituati a fare. Sappiamo di affrontare un ottimo avversario che viene da una sconfitta pesante in coppa, ma gran parte della squadra si e' riposata. Infatti in campo in Turchia c'erano parecchi giocatori che, probabilmente, non saranno presenti domenica contro di noi. Siamo consapevoli che sara' una gara difficilissima e ci stiamo preparando al meglio per disputarla e per cercare di restare al comando della classifica - ha spiegato, diplomaticamente, Grosso - Guidolin e' giustamente apprezzatissimo perche' ha grandissime qualita' ed e' un bravo allenatore. La societa' ha operato molto bene sul mercato e hanno costruito una grande squadra. Forse stanno anche andando al di la' delle aspettative, ma conosco gran parte del gruppo e sono che motivazioni avranno all'interno. Si stanno comportando alla grande e sono contento per loro. Ho lasciato a Palermo degli amici piu' che dei compagni di squadra. Pero' domenica siamo avversari e io devo guardare in casa mia. Cercheremo di ottenere il massimo per restare in testa alla classifica'.