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Caparezza

Ultimo Aggiornamento: 06/02/2007 07:37
22/02/2006 15:51
 
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Caparezza
CAPAREZZA INTOLLERANTE


Venerdì il nuovo singolo del rapper puglieseSarà nelle radio a partire da questo venerdì "La Mia Parte Intollerante", primo singolo estratto dal nuovo album di Caparezza.
"Habemus Capa", questo il titolo del nuovo disco del rapper di Molfetta, in uscita il mese prossimo, sarà una sorta di concept album, un "disco postumo di un cantante ancora in vita", per usare le parole dello stesso Caparezza.
Michele Salvemini, questo il vero nome dell'artista pugliese, ha iniziato la sua carriera con lo pseudonimo di Micky Mix, prima di trovare la sua vera identità, affermandosi come una delle più importanti realtà del rap/pop italiano.
25/02/2006 02:46
 
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CAPAREZZA Il prossimo album si intitolerà ‘HABEMUS CAPA’
Dice l’autore:
“Il disco è una sorta di concept. Si tratta, infatti, del "disco postumo di un cantante ancora in vita".

Ho scritto ogni singolo pezzo come se fosse materiale per un cd celebrativo, cercando di immedesimarmi nel ruolo di defunto.

Tutti i brani compongono un viaggio che parte dalla mia morte (per ora presunta) e termina col mio ritorno in vita (presunto anch'esso).

In tutti i brani interpreto vari personaggi posseduti dal mio spirito che viaggia alla ricerca del corpo perduto, per cui sono uno spietato broker in "TITOLI", un pugliese che vuole diventare verdano (non ve la spiego) in "INNO VERDANO", una badante pazza che tenta di tenere sveglio un bimbo attraverso una nenia al contrario che ha come titolo "NINNA NANNA DI MAZZARO'", eccetera..

L'album parte con la mia cerimonia funebre (ANNUNCIATEMI AL PUBBLICO) che prende spunto dall'ultima frase di "Verità Supposte" ("Mamma quanti dischi venderanno se mi spengo..") e termina col ritrovamento di me stesso (HABEMUS CAPA).

Qualche giorno fa a Roma abbiamo registrato le orchestre per TORNA CATALESSI, un brano che auspica il ritorno di uno stato di immobilità contro il dinamismo di un progresso arrivista.”




CAPAREZZA
HABEMUS CAPA
01 Mors mea tacci tua (intro)
02 Annunciatemi al pubblico
03 Torna catalessi
04 Gli insetti del podere
05 Dalla parte del toro
06 Ninna nanna di Mazzarò
07 Il silenzio dei colpevoli
08 Profilo psichico (skit)
09 La mia parte intollerante
10 Inno Verdano
11 Epocalisse
12 Tii-yan (skit)
13 The Auditels family
14 Ti giri
15 Titoli
16 Felici ma trimoni
17 Sssaasss (skit)
18 Sono troppo stitico
19 Habemus Capa
20 Traccia Interattiva
25/02/2006 13:07
 
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a me paice moltisismo
06/03/2006 17:56
 
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Il nuovo Caparezza esce il 24 marzo
In nuovo album di Caparezza si intitolerà Habemus Capa e uscirà il prossimo 24 MArzo. Ecco come il disco viene presentato dall'autore: "Il disco è una sorta di concept. Si tratta, infatti, del "disco postumo di un cantante ancora in vita". Ho scritto ogni singolo pezzo come se fosse materiale per un cd celebrativo, cercando di immedesimarmi nel ruolo di defunto. Tutti i brani compongono un viaggio che parte dalla mia morte (per ora presunta) e termina col mio ritorno in vita (presunto anch'esso). In tutti i brani interpreto vari personaggi posseduti dal mio spirito che viaggia alla ricerca del corpo perduto, per cui sono uno spietato broker in "TITOLI", un pugliese che vuole diventare verdano (non ve la spiego) in "INNO VERDANO", una badante pazza che tenta di tenere sveglio un bimbo attraverso una nenia al contrario che ha come titolo "NINNA NANNA DI MAZZARO'", eccetera.. L'album parte con la mia cerimonia funebre (ANNUNCIATEMI AL PUBBLICO) che prende spunto dall'ultima frase di "Verità Supposte" ("Mamma quanti dischi venderanno se mi spengo..") e termina col ritrovamento di me stesso (HABEMUS CAPA).

01/04/2006 17:53
 
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Indomabile Caparezza: "Ho peli dappertutto tranne che sulla lingua"

E' uscito Fuori dal Tunnel, anche se non lo rinnega, ma sostanzialmente è rimasto lo stesso. Censore senza scrupoli dei vizi che la società moderna incarna, Caparezza, al secolo Michele Salvemini, nel nuovo album Habemus Capa va oltre la condanna incompresa del divertimento e non risparmia nessuno. Ne ha per la politica, per il giornalismo eccessivamente ottimista, ma anche per il bullismo adolescenziale. Abile equilibrista, nella sua doppia anima di critico e "cazzaro" rifiuta le etichette quanto la retorica, non ama scrivere d'amore "perché è difficile farlo bene".
Geniale architettura di parole e metafore, Habemus Capa, il terzo album dell'artista di Molfetta, inizia proprio con l'annuncio della sua morte e da lì prosegue implacabile. Attraverso una serie di reincarnazioni, Caparezza si cala nel corpo di insetti politici, di leghisti secessionisti ma anche di adolescenti incompresi. Fino a tornare, alla fine, ad essere se stesso. Ma perché inscenare il proprio funerale per poi risorgere? Lo abbiamo chiesto a lui.


Habemus Capa, il suo nuovo album. Lo ha definito il disco postumo di un cantante ancora in vita. Ci spiega perché?
Ho fatto finta di morire per provare l'esperienza di entrare in altri personaggi e poter esprimere opinioni in modo libero.
E' solo questa la ragione?
No, in realtà (e ride) i dischi postumi rendono molto anche economicamente. Gli esempi sono tantissimi, del resto.
Perché tanta rabbia nelle sue canzoni?
Semplicemente è la reazione alle cose che vivo ogni giorno, nella società. E' impossibile far finta che vada tutto bene.
Ma qual è il brano dell'album che meglio la identifica?
Sicuramente La mia parte intollerante. Parla di un ragazzo di sedici anni che combatte ogni giorno per essere accettato. Rappresenta in qualche modo il mio modo d'essere. Questo perché più vado avanti più mi tengo stretta la mia parte adolescenziale, un modo di fare che mi permette di non perdere il senso critico rispetto al mondo degli adulti.
Nel brano Gli insetti del podere c'è un chiaro riferimento alla classe politica attuale, in particolare al premier Silvio Berlusconi. Non corre il rischio che la canzone venga strumentalizzata? Caparezza come Moretti?
Nessun problema. Se venisse strumentalizzata in tal senso non mi dispiacerebbe affatto, anzi ne sarei felice. Ritengo sia molto peggio strumentalizzare i sentimenti.
A proposito di sentimenti. Nelle sue canzoni se ne parla poco, strano per un artista italiano, no?
E' vero, non ne parlo. Il motivo è che lo fanno già in troppi e purtroppo, con tanta retorica. In realtà, i cantanti che riescono a parlare d'amore senza scadere nel banale sono pochi. Tra questi, stimo molto Battiato e Fossati. Loro ci riescono bene, benissimo.
E invece, c'è ancora spazio per le canzoni denuncia?
C'è e ci deve essere. Uno dei brani del nuovo album, Il silenzio dei colpevoli, parla proprio del dovere assoluto di dire ciò che non va, contro ogni timore. (La verita è la, non devi negarla ndr)
Parliamo del passato e del grande tormentone Fuori dal tunnel. Quanto pesa il ricordo di quel brano in un certo senso frainteso?
Si condannava il divertimento, è diventato un tormentone da discoteca. Inutile negarlo, all'epoca me la sono presa parecchio. Ma non rinnego quella canzone, assolutamente.
Il problema, forse, è che in Italia spesso si dà più importanza alla voce di chi canta, al ritmo, piuttosto che ai contenuti?
Esatto, è proprio così.
Lei è stato spesso etichettato come uno che fa hip hop. Ma esiste una scena hip pop degna di questo nome in Italia?
Non ne faccio parte, la rispetto ma non ho l'ambizione di diventarne un portabandiera. Come accade per altri generi, anche qui si ha a che fare con band che fanno questo tipo di musica con passione e altre con la solita retorica. Come in tutti gli stili musicali, anche qui convivono il brutto e il bello. In Italia comunque ci sono dei gruppi che apprezzo.
Sostanzialmente in lei convivono due anime: quella di censore dei vizi della società e quella di "cazzaro", come lei stesso si è definito. Quale parte pesa di più?
Sono in equilibrio e lo dimostra il fatto che nelle mie canzoni cito prima Verga poi Terence Hill. Cerco insomma di volgarizzare quello che dico per rendere i testi fruibili, accessibili a tutti.
Parliamo del look, per esempio dei suoi capelli. Che significato ha questa chioma così folta, un taglio netto con il passato?
Certamente rappresenta una svolta rispetto ai tempi di Micki Mix, personaggio glabro in tutti i sensi. C'è da dire, oltre a questo, che io i peli ce li ho ovunque, tranne che sulla lingua. Aggiungo anche che la chioma è indomabile, proprio come me.
Il suo rapporto con Internet, le capita di scaricare musica dalla rete?
Scarico musica dai programmi peer to peer ma mi capita anche di acquistarla. Per quanto riguarda Internet, ritengo che come per tutte le grandi invenzioni la differenza sta nell'uso che se ne fa. Io navigo abbastanza, anche per curiosità, e mi piace poter interagire con le persone, con i miei fans.
10/04/2006 02:16
 
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Il ritorno del Caparezza

Non tutti sanno che prima di inventarsi l'alter ego del Caparezza, dove “capa rezza” sta per “testa riccia” in molfettese, Michele Salvemini, nativo di Molfetta aveva invano cercato il successo con il nome di Mikimix sbarcando nel '97 al Festival di Sanremo. Ma profondamente deluso dai meccanismi dello showbiz, Michele uccise Mikimix e nacque Caparezza. Dopo aver pubblicato l'album "?!" nel 2000 e "Verità supposte" nel 2003, Caparezza ritorna dunque sugli scaffali con il suo ultimo lavoro intitolato Habemus Capa. Entrato questa settimana direttamente al numero cinque della classifica di vendita, Habemus Capa è in realtà una sorta di concept album, un disco postumo di un cantante ancora in vita.

L'artista ha voluto, infatti, scrivere ogni singolo pezzo come se fosse materiale per un cd celebrativo, cercando di immedesimarsi nel ruolo di defunto. Tutti i brani compongono un viaggio che parte dalla sua presunta morte e termina col il suo ritorno in vita, anch'esso presunto. Nei nuovi brani Caparezza interpreta vari personaggi posseduti dal suo stesso spirito che viaggia alla ricerca del corpo perduto; per cui il cantante diventa uno spietato broker in Titoli, un pugliese che vuole diventare verdano in Inno Verdano, una badante pazza che tenta di tenere sveglio un bimbo attraverso la nenia al contrario di Ninna Nanna Di Mazzaro.

L'album si apre con la cerimonia funebre di Caparezza Annunciatemi Al Pubblico che prende spunto dall'ultima frase di "Verità Supposte": "Mamma quanti dischi venderanno se mi spengo.." e termina col ritrovamento di se stesso Habemus Capa . Torna Catalessi è invece un brano che auspica il ritorno di uno stato d'immobilità, contro il dinamismo di un progresso arrivista, mentre nel primo singolo La Mia Parte Intollerante, il cantante è un adolescente strano in una classe di adolescenti normali, verso i quali prova una costruttiva intolleranza. Ricordiamo infine che Habemus Capa contiene anche animazioni, disegni e tracce interattive e che il videoclip de La Mia Parte Intollerante è stato girato dai Ganga (Francesco Cabras e Alberto Molinari).
18/04/2006 14:23
 
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Caparezza: tu chiamalo se vuoi...crossover
Partito il tour di Habemus Capa. Largo alle chitarre per uno show duro e ironico come il protagonista. Videoclip


E' partito il nuovo tour di Caparezza, che sarà in viaggio fino alla prossima estate per presentare dal vivo le canzoni del nuovo album Habemus Capa. Il debutto è avvenuto lo scorso 14 aprile dal Live Club di Trezzo d'Adda, alle porte di Milano. Sul palco Caparezza mette in pratica ciò che teorizza nel suo album: meno dj e più chitarre. Anzi, il DJ non mette proprio piede nello show, mentre chitarre e tastiere hanno un ruolo primario.

Che tipo di spettacolo sia lo si capisce sin dalle primissime battute, quando i musicisti della band arrivano sul palco portando in processione la statua del riccioluto musicista. Al termine della messa in scena arriva Caparezza, vestito da angelo rosso (immancabile la maglietta della Molfetta University) con tanto d'ali sulla schiena e aureola luminosa sul capo. A sostenerlo nella pantomima il fedele compagno di palco Stefano Ciannamea, seconda voce e soprattutto supporto vocale nei momenti in cui il protagonista è impegnato in salti, sberleffi e colpi di teatro.

E' soprattutto di questi che vive lo spettacolo di Caparezza, la musica s'intreccia con cambi d'abito, scenette e siparietti tra una canzone e l'altra, scenografie povere ma estremamente significative e funzionali al testo stesso. Come nel caso di Inno Verdano, una delle più feroci canzoni del nuovo album, in cui sul palco appaiono bandiere verdi con un disegno che ricorda il Sole Delle Alpi, il simbolo adottato dalla Lega Nord.

Suo malgrado, ma mica tanto, il concerto assume toni politici, soprattutto per i riferimenti alle recenti elezioni e alla divisione del Paese che Caparezza fa introducendo alcuni brani: "L'Italia è spaccata in due, come le mie palle!!!". La chiave è comunque molto ironica, come le canzoni. L'esibizione coinvolge i 1200 accorsi al Live Club per la prima data di Caparezza, che non si risparmia e non cela la sua grande voglia di tornare su un palco con i musicisti (il tastierista non ricordava ancora a memoria la scaletta e spesso dava un'occhiata per rammentare le canzoni!).
Se qualcuno cataloga ancora Michele Salvemini alla voce "hip hop", lo show racconta invece di un passaggio al rock. Certo, le ritmiche sono marcate, il cantato resta vicino al rap, ma la spinta musicale, la base su cui scorre il fiume di parole che travolge l'ascoltatore, è indubbiamente e innegabilmente rock. Niente a che vedere con il "sintetico" hip hop, sul palco si suona veramente. In America lo chiamerebbero crossover.

Basta ascoltare la versione di La fitta sassaiola dell'ingiuria, che nel concerto diventa lunghissima, con inserti rock psichedelici, un assolo di Teremin e una lunga coda sperimental/rumoristica. Altri momenti, sia nella parte centrale dello show che nel finale, sono isole rock. In particolare Dalla parte del toro , con Caparezza che indossa le corna e agita il drappo rosso, sulla cui energia il pubblico si scatena in un pogo feroce ed entusiasta.

I ragazzi reagiscono meglio alle vecchie tracce, anche se molti hanno dimostrato di aver già assimilato le nuove (in scaletta 12 su 20). L'apoteosi arriva ovviamente sulle note familiari di Fuori dal tunnel, cantata in coro in mezzo a una selva di mani sollevate e teste ciondolanti. La sorpresa è invece la comparsa in scena di Gennaro Cosmo Parlato in La mia parte intollerante, il nuovo singolo che ospita nel ritornello la voce del trasformista napoletano, le mani racchiuse nei rigorosi guanti bianchi. La presenza del cantante e attore è un'occasione unica, non certo una costante del tour, perché Cosmo Parlato è impegnato con il suo spettacolo teatrale.

Caparezza, Habemus Capa Tour
Trezzo d'Adda, Milano
14 aprile 2006

La scaletta:
1. Annunciatemi al pubblico
2. Habemus Capa
3. Insetti del podere
4. Sono troppo stitico
5. Jodellavitanonhocapitouncazzo
6. Inno verdano
7. Nessuna razza
8. Ti giri
9. The auditels family
10. Stango e stronzo
11. Ninna nanna di Mazzarò
12. Fuori dal tunnel
13. Il secondo secondo me
14. La mia parte intollerante
15. La fitta sassaiola dell'ingiuria
16. Titoli
17. Follie preferenziali
18. Dalla parte del toro

Bis
19. Torna catalessi
20. Vengo dalla luna

Le prossime date del tour:
17/04/2006 Cavallino (Lecce) - Cave del Duca
21/04/2006 Rimini - Io Street Club
22/04/2006 Taneto (Reggio Emilia) - Fuori Orario
24/04/2006 Ancona - Barfly
25/04/2006 Marghera (Venezia) - CS Rivolta
27/04/2006 Firenze - Flog
29/04/2006 Roma - CS Forte Predestino
05/05/2006 Bologna - CS TPO
06/05/2006 Bari - Ex Gil
12/05/2006 Orzinuovi (Brescia) - Buddha
13/05/2006 Cardano Al Campo (Varese) - Nautilus
19/05/2006 Roncade (Treviso) - New Age
20/05/2006 Bussolengo (Varese) - Gate 52
26/05/2006 Codevilla (Pavia) - Thunder Road
25/04/2006 11:05
 
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mitici.

Zio Ematitos
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hihi ho sentito di chi è questa porchetta [SM=x432787] [SM=x432786]

http://www.zioematitos.com/



01/05/2006 09:46
 
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Habemus Capa: e Caparezza cala il tris


Di certo non si può dire che non sia un lavoro originale l'ultimo album di Caparezza. Il menestrello riccioluto di Molfetta dimostra di godere di una certa autonomia all'interno del panorama musicale italiano, autonomia che si è guadagnato da solo ma che il mercato gli ha dovuto per forza lasciare per far sì che qualcosa di nuovo smuovesse l'obsoleto scenario italiano.

Il rapper scapestrato nelle diciannove tracce del suo cd muore, si reincarna svariate volte in personaggi più o meno riconoscibili fra le strofe delle sue canzoni, e infine rinasce, non lesinando bordate a nessuno e mettendo anche se stesso nel calderone dei giudizi. Infatti nel primo brano vero e proprio, AnnunciatemiAlPubblico, in cui descrive il giorno del suo funerale, Caparezza immagina quello che i convenuti direbbero tra loro senza peli sulla lingua: "Ecco l'ipocrita che giudica senza toga, quello fuori dal tunel-el-el della droga, Cesare Ragazzi gli ha fatto la chioma a quest'ora avrebbe la capa da Kojak…si fa piste di coca…che si goda 'Il grande sonno' alla Bogard!". Un lavoro copioso e denso, forse fin troppo, che poteva essere fruito meglio se fosse stato diviso in un lato A e un lato B come fece Daniele Silvestri con il suo Dado, anche perché la diversità dei temi affrontati permetteva una scelta del genere. A volte, infatti, l'ascolto non scivola via da sé come nei lavori precedenti, anche per una scelta degli accostamenti dei brani non felicissima.

Comunque il rapper pugliese, ai tempi Miky Mix, non ha perso l'abilità che gli permette di giocare con le rime e con le parole come pochi sanno fanno, di accostare suoni, note e voci in un immenso calderone senza far sembrare inappropriato nessun ingrediente; basta ascoltare il brano Gli insetti del Podere per rendersene conto, dove tutto il mondo politico è messo sotto la lente di ingrandimento con un pertinente paragone col mondo degli insetti e dove, naturalmente, la figura del Cavaliere è quella più attaccata: "Il ragno sa bene come si va al potere, con schede firmate con prede incollate alla tele…la Vespa gli concede l'alveare…", ma è il ritornello la parte meglio riuscita del brano: "Vieni a vedere su, vieni a vedere, i meravigliosi insetti del podere e se ti chini ma non riesci a vedere tutto normale ti sono entrati nel sedere"…una grande metafora, non c'è che dire.

Insomma Caparezza muore, rinasce, dà vita a personaggi come quello di Mazzarò, novello uomo-nero, che "porta via quello che può" padrone di tutto (dai modi berlusconiani oserei dire) e modello di ogni picciotto, fa parte di quelle famiglie che compongono l'Auditel (The Auditels Family) e che al giorno di oggi hanno più potere di tutti grazie al loro telecomando, è la voce della sua parte intollerante, contenta di esistere per distinguersi dagli altri, che è lontana dalle pose da malavitosi dei nuovi rapper perché soffre di mononucleosi…ed è anche colui che canta: "Mi sono innamorato di te perché il mio pisello non aveva niente da fare…" nel brano Sono troppo stitico, in cui aleggia anche una voce fin troppo simile a quella del Professore Prodi.

Un brano che sembra una risposta ai rapper di "nuova generazione", solo per quanto riguarda il video, come Fabi-Fibra, volutamente troppo contro e volgare. Un lavoro alla Caparezza e quindi fuori dagli schemi della discografia italiana (anche se ultimamente alcuni artisti stanno osando qualcosa di diverso), che però in alcuni passaggi sembra esserlo in modo forzato. A fare sempre il bastian contrario si rischia di diventare patetici, speriamo che Caparezza non faccia questa fine.
05/05/2006 18:23
 
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Comunicato Stampa: Caparezza al Palamartino di Bari


La redazione di Rockol non è responsabile del contenuto di questa notizia, che è tratto da un comunicato stampa. Artisti, etichette e aziende che vogliono rendere note le proprie iniziative attraverso la pubblicazione di un loro comunicato stampa in questa sezione possono indirizzare una e-mail a presskit@rockol.it. La pubblicazione dei comunicati è a discrezione della redazione.

Caparezza
in concerto Sabato 6 maggio 2006
PALAMARTINO - Bari
Via Napoli.
Apertura ore 21:00
Ingresso: 12 euro in prevendita / 10 euro al botteghino.
Infoline 080 2205532.

A seguire dopo il concerto: AFTER PARTY presso lo ZENZERO CLUB, a Bari in viale Pasteur. Dj set a cura di JAMANO e T.O.P. (Double Dose). Ingresso 5 euro - gratuito per chi possiede il biglietto di Caparezza.

Dopo l'acclamata apparizione al concertone del primo maggio a Roma, Caparezza ritorna in Puglia per presentare dal vivo il suo nuovo album. Ecco come lo stessa artista descrive il suo lavoro:
Il mio nuovo album si intitola HABEMUS CAPA ed è uscito il 24 marzo 2006. Il disco è una sorta di concept. Si tratta, infatti, del "disco postumo di un cantante ancora in vita".
Ho scritto ogni singolo pezzo come se fosse materiale per un cd celebrativo, cercando di immedesimarmi nel ruolo di defunto. Tutti i brani compongono un viaggio che parte dalla mia morte (per ora presunta) e termina col mio ritorno in vita (presunto anch'esso). In tutti i brani interpreto vari personaggi posseduti dal mio spirito che viaggia alla ricerca del corpo perduto, per cui sono uno spietato broker in "TITOLI", un pugliese che vuole diventare verdano (non ve la spiego) in "INNO VERDANO", una badante pazza che tenta di tenere sveglio un bimbo attraverso una nenia al contrario che ha come titolo "NINNA NANNA DI MAZZARO'", eccetera.. L'album parte con la mia cerimonia funebre (ANNUNCIATEMI AL PUBBLICO) che prende spunto dall'ultima frase di "Verità Supposte" ("Mamma quanti dischi venderanno se mi spengo..") e termina col ritrovamento di me stesso (HABEMUS CAPA). TORNA CATALESSI è un brano che auspica il ritorno di uno stato di immobilità contro il dinamismo di un progresso arrivista, mentre ne LA MIA PARTE INTOLLERANTE sono un adolescente strano in una classe di adolescenti normali, verso i quali provo una costruttiva intolleranza.

Caparezza

Il concerto di Caparezza a Bari il 6 maggio contribuisce economicamente alla campagna "Adotta un ospedale" di Emergency, devolvendo una parte dell'incasso a sostegno del Programma Sudan: il Centro di cardiochirurgia di Khartoum e il Centro sanitario pediatrico di Mayo.
Altre informazioni su www.emergency.it
09/06/2006 16:50
 
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Caparezza - Habemus Capa


Il secondo album era il più difficile? Il terzo non può esser da meno e Caparezza conferma le aspettative.
Il secondo album era il più difficile? Il terzo non può esser da meno e Caparezza conferma le aspettative.

Satira, società, cinismo e irriverenza: benvenuti nella terra di Caparezza, un mondo grottesco e cinico, deformato ma maledettamente simile a quello reale. Diciamolo con chiarezza, soltanto un’artista unico come il Capa poteva uscirsene con l’idea del “disco postumo di cantante ancora in vita”, dando il via all’album con una marcia funebre e riprendendo il discorso lasciato in sospeso nel precedente disco; sintetizzato nella frase “mamma quanti dischi venderanno se mi spengo”.

Il disco vende di più quando l’artista è passato a miglior vita? E allora Caparezza muore. E già che c’è, s’impossessa delle vite altrui compiendo un percorso che porta l’ascoltatore ad esplorare i lati più disparati della società odierna fino a ritornare in vita. Un percorso inverso che ci introduce ad una miriade di situazioni, citazioni, autocitazioni, pensieri (politici e non) dove potersi immergere senza timore di perdersi. La ricetta è succulenta: abbiamo il rap (che ne “Il Silenzio Dei Colpevoli” ricorda in più passaggi il primo Eminem), il metal/punk (ascoltatevi “Ninna Nanna Di Mazzarò”), il contenuto politico (prendete “Inno Verdano”, dal testo affilatissimo) e la società (“La Mia Parte Intollerante”, “Felici Ma Trimoni”). C’è altro? Citazioni, persino musicali, se ascoltiamo attentamente l’intro in “Torna Catalessi”.

Forse questo disco di elementi ne ha troppi, il risultato però è interessante e pregno di spunti, con contenuti non possono che far riflettere. Da assimilare attraverso molteplici ascolti, cogliendo però di primo acchito i pezzi migliori: “Gli Insetti Del Podere”, “Ninna Nanna Di Mazzarò”, “La Mia Parte Intollerante”, “Inno Verdano”, “Sono Troppo Stitico” e “Titoli”.
06/02/2007 07:37
 
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CAPAREZZA SABATO AL BARFLY
CAPAREZZA SABATO AL BARFLY Dal rock emergente del Lucky Brand Jeans Tour a quello romantico e anni ’70 di Omar Pedrini. Il Barfly ha fatto il pieno di rock nel weekend appena trascorso. Il prossimo appuntamento, per i live della nuova gestione di Domenico Mascitti e Giulio Spadoni di Anno Zero per il coordinamento artistico di Eric Bagnarelli, è con il pungente Caparezza, il 10 febbraio.

Un rock libero ed energico per l’ex Timoria, Omar Pedrini, arrivato al Barfly accompagnato dalla bella fidanzata Elenoire Casalegno. Un’ora e mezza di musica per il primo tour del cantante bresciano dopo lo stop per problemi di salute che lo ha tenuto lontano dei palchi circa due anni. Ed eccolo, allora, arrivare al music club anconetano più carico che mai per proporre il suo ultimo lavoro discografico, il secondo da solista, “Pane burro e medicine” (che dà anche titolo al “viaggio” dal vivo “Pane tour e medicine”, ndr). Da “Shock” con cui ha spopolato quest’estate a “La follia” a “Lavoro inutile” con cui ha partecipato nel 2004 al Festival di Sanremo. Omar alla chitarra acustica o alla sola voce, è stato accompagnato da Filippo Ummarino, ex Timoria, (percussioni), Giampaolo Zucchi (tastiere), Cristian Piccinelli (tastiere), Larry Mancini (basso e cori), Max Comencini (batteria), Augusta Tirabeschi (corista), Silvia Figaroli (corsita), Roberto Giribardi (chitarra).

Dal rock al rap. Il prossimo appuntamento dal vivo del Barfly è, infatti, il 10 febbraio con Caparezza. Michele Salvemini – in arte Caparezza – nasce a Molfetta (il suo nome d’arte in pugliese significa appunto “Testa riccia”). Esordisce nella musica come Mikimix con “Donne in minigonne”, nel 1996. Nel 1997 partecipa a Sanremo con il brano “E la notte se ne va” e l’album “La mia buona stella”, prima di un periodo di distacco dalle scene. CAPAREZZA!?, uscito nel 2000 per la Extra/Virgin è il suo primo album, ma è soprattutto con “Fuori dal tunnel” che “Capa” ottiene riconoscimenti e successi: contenuta in IN SUPPOSTA VERITAS (2003) e utilizzata come sigla del programma TV Zelig, diventa uno dei tormentoni del 2004. Dopo un DVD dal vivo, Caparezza torna nel 2006 con HABEMUS CAPA, una sorta di “concept album”, in cui immagina la sua morte e la sua reincarnazione in una serie di strani personaggi.

Il venerdì solito appuntamento con il “Disco Inferno” (musica anni ’70-’80-’90) con il pool di Radio Arancia Network che diffonderà ciò che avviene all’interno del locale attraverso le proprie frequenze. Da non perdere anche i dj-set del Barfly che ogni sabato si faranno sentire con Dj Fabbro ed i migliori dj della zona tra cui i dj Macca e Deli ed il team di Tikkio dj.

Nella nuova gestione Barfly c’è anche lo spazio enoteca “Wine&Food. Una zona attiva anche in occasione dei concerti: un video permetterà di assistere anche dall’interno della sala alle immagini in diretta dal palco. La nuova creatura Barfly è nata dal progetto degli architetti D’Alessio&Pandolfi. Nonostante la linea elegante Wine&Food rispecchia lo stile del liveclub anche nel contenimento dei prezzi. Vini selezionati, locali e nazionali e stuzzicherie di accompagnamento, e, su prenotazione, anche ristorazione.
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