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Platinette

Ultimo Aggiornamento: 20/07/2005 18:45
20/07/2005 18:45
 
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E Marina Confalone cerca di convincerci che la vita è un gioco da vivere in allegria...


Sarà Marina Confalone la protagonista della serata del 18 luglio nell'ambito dei "Lunedì del Teatro" curati da Pino Strabioli per il "Gay Village" di Roma. Per la Confalone si tratta di un ritorno sulle scene sopo una stagione di "silenzio" che fa seguito al successo dello scorso anno con lo spettacolo "Raccionepeccui" di Bertolucci.
"Fesseria e cafè ristretto e corretto" è il titolo dello spettacolo che presenta l'attrice, uno show che, prendendo spunto proprio da questa frase di una nota e vecchia canzone, racconta attraverso monologhi e canzoni di come la vita ci riservi sempre inaspettate sorprese e del bisogno di viverla in allegria quasi come fosse un grande gioco.

Il 19 luglio, invece, è la volta di Platinette, che con lo spettacolo "Tutto di Me - Riflessioni", e compiendo una sorta di lucida e genuina autoanalisi, prova a capire da dove nasce la sua costante sensazione di disagio e inadeguatezza, e lo fa passando in rassegna le persone fondamentali e gli aspetti più importanti della sua vita. Raccontandosi al pubblico senza filtri né veli, Platinette tocca anche tematiche attuali dando la sua opinione, come l'incomprensibile necessità dell'outing a tutti i costi da parte dei giovani omosessuali e svela un suo possibile futuro impegno in politica e un probabile abbandono della scena televisiva.


09/11/2005 13:36
 
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Debordante, eccentrico, provocatore. O, debordante, eccentrica, provocatrice? In ogni caso schietto (a) e mai banale. Una doppia personalità con la quale fa i conti da sempre. L’immancabile parrucca platinata, il rossetto fuoco di rigore, chili di ombretto che celano uno sguardo malinconico, abito largo blu elettrico. E’ Mauro Coruzzi, alias Platinette, che alla soglia dei cinquant’anni, arriva al Jmt di Firenze per presenziare a una cena. Attorniato dai fan, firma autografi e posa per le foto di rito. Assillato dal fiatone la drag più famosa della tv parla con difficoltà e rimpiange di non poter fare la cosa che ama: cantare. La lingua biforcuta lo ha portato in molti salotti televisivi a essere, come dice lui stesso, «la vendicatrice delle casalinghe obese». E adesso neoscrittore. «Ho deciso di dare un taglio – dice lo speaker di radio Deejay canticchiando – di cambiare la mia vita…».

Per questo l’autobiografia Tutto su di me?

«Sì. E’ stata un’esigenza che è coincisa con i miei primi cinquant’anni appena compiuti. E’ stato il modo migliore per chiudere un capitolo e cominciarne un altro. Poi volevo chiarire quello che sono».

In che senso?

«Sono permaloso e ho sempre sofferto di essere additato come una finzione televisiva. Molti pensano che la mia persona sia una costrizione, che non nasca da un vissuto. Dietro una facciata esiste sempre una storia».

Qual è la sua?

«Conosco bene i miei guai e ciò che li ha generati. Volevo fare un giro di boa e dopo il libro sono riuscito a prendere decisioni importanti».

Tipo?

«Dare un taglio a una relazione».

Sentimentale?

«Sì. Sono stato per molto tempo con un chirurgo a cui piacciono le persone sovrappeso. Quando ho deciso di fare un intervento per dimagrire, a cui mi sottoporrò a dicembre, lui ha pensato bene di darsela a gambe».

Perché ha deciso di operarsi?

«E’ un altro modo di tagliare i ponti. Ho vissuto cinquant’anni da grasso e voglio trascorrerne altrettanti da magra e antipatica».

Scusi, ma non ci ha ancora raccontato la sua storia?

«Purtroppo, come in tutte le vicende di gay, la madre ha un ruolo assoluto e insostituibile, mentre i padri sono dei malcapitati, dei perdenti in mezzo all’amore tra un figlio e sua madre. Mio padre era un estraneo, l’ho rivalutato ora che non c’è più».

Scrivere le ha dato molto, e la televisione cosa le dà?

«Ho una doppia percezione della tv: una da utente e una da persona che ci lavora. Ho la padronanza del mezzo, anche se nessuno avrà mai il coraggio di affidarmi un programma».

Hanno paura di quello che potrebbe dire?

«No, è una forma preventiva di autocensura. Io induco sospetto essendo ingestibile. In realtà sono una persona regolare, che adora le norme. Voglio essere considerato non come un travestito, ma come individuo. Non c’è la libertà dell’alternativa».

Il programma di Celentano è l’alternativa?

«E’ una delle migliori trasmissioni degli ultimi anni. Celentano è la dimostrazione che si può fare una tv apparentemente libera. Le vere censure sono nella differenza».

Allora, secondo lei, qual è la differenza?

«Vorrei vedere gli anziani. Mi piacerebbe sapere come è ridotta Annamaria Gambineri, annunciatrice passata più volte dai centri di igiene mentale. Questa è differenza».

Cosa pensa Mauro Coruzzi di Platinette?

«E’ una coppia di fatto. Siamo due in uno».

Torna mai ad essere Mauro?

«Io sono Mauro».
09/11/2005 19:38
 
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Post: 28.691
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bah a me sta platinette mi sembra tutto fumo e niente arrosto!



09/11/2005 19:40
 
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Re:

Scritto da: GayAbruzzo 09/11/2005 19.38
bah a me sta platinette mi sembra tutto fumo e niente arrosto!



Io Costanzo non lo guardo mai.
09/11/2005 19:42
 
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Re: Re:

Scritto da: zon@ venerdi 09/11/2005 19.40


Io Costanzo non lo guardo mai.


ah quello manco io! ma ogni tanto vedo la plati a blob o a striscia



23/03/2006 09:52
 
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Platinette: "Ho voglia di cambiare"

"Smettere con il mio personaggio"
"Sulla carta d'identità di Platinette, alla voce segni particolari, c'è scritto: splendida ma presuntuosa. E' una soubrette king size che vuol fare l'entertainer e la cantante, ma senza talento. Forse è arrivato il momento di smetterla con Platinette. Ho voglia di cambiare per tornare a scrivere". Questo è quello che racconta Mauro Coruzzi, in arte Platinette, alla viglia del suo nuovo spettacolo teatrale allo Smeraldo di Milano.


La soubrette ha affidato il suo annuncio choc a News Settimanale in edicola da giovedì 23 marzo. Il suo spettacolo teatrale "Tutto su di me" andrà in scena dal 28 marzo.

"Sono moralista - ha aggiunto Coruzzi- ho la pretesa di provare nostalgia per quel che non sono mai stato: un borghese. Mi vedo come un attempato letterato, con la sua bella casa dove lo aspetta la moglie con il twin set di cachemire e il filo di perle. Rimpiango quel mondo dove l'ipocrisia è un valore, non una colpa. E i figli non raccontano certo di essere gay".

"Oggi l'outing - ha detto ancora - è identificato con lo schieramento a sinistra, la parte che dovrebbe difendere le minoranze. Ma non è mai stato vero e non è vero adesso. Quando era ministro nel governo Amato, Katia Bellillo non ha fatto niente per le coppie di fatto nè per i diritti civili. Preferisco essere monarchica: in Svezia, Olanda, Danimarca ci sono le regine e i diritti civili non sono in discussione. Persino la Spagna di Zapatero è monarchica, quindi l'ideologia non c'entra nulla con i servizi offerti alla societa"'.


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