ALEXIA, IL FUTURO È GIÀ QUI
«Vedrete, vi stupirò». Non spiega come, ma è certo che si tratterà di una svolta notevole. Come le altre che ha fatto in passato.
Dodici anni fa aveva cominciato con il rap, dando vita a un progetto musicale, Ice Mc. Da quel momento la carriera di Alessia Quilani, per la musica soltanto Alexia, prende il volo. È vero che canta da quando aveva quattro anni, quando prese le prime lezioni di musica, ma quel successo segnò l’inizio di una carriera che, attraverso esperienze musicali dissimili tra loro, l’ha trasformata in una delle interpreti più quotate del panorama musicale femminile.
Take About the Way e It’s a Rainy Day scalano le classifiche di tutto il mondo, ma per la giovane spezzina, nata sotto il segno del toro, non è che il principio. Un tour mondiale e una canzone, Think About the Day, che cattura il mercato britannico e viene inserita nella colonna sonora del film Transpotting. Ormai è tempo di tagliare il cordone ombelicale e diventare solista. Nel 1995 esce il suo primo singolo: Me and You.
«Ricordo che non riuscivo a dormire, ma l’insonnia sparì non appena la canzone arrivò prima nelle hit parade italiana e spagnola. E da lì va tutto miracolosamente in discesa...».
Incontro Alexia in un bar sotto casa sua, nel centro più esclusivo di Milano. Fa un caldo disumano che nemmeno le grandi tende riescono a placare. Io grondo di sudore e lei è fresca come una rosa: mi appare serena come non ricordo di averla vista mai, neanche quando nel 2002, debuttando a Sanremo, si aggiudicò cantando in italiano il terzo posto con Dimmi come, e nemmeno quando l’anno dopo vinse il festival con Per dire di no. «Sino ad allora avevo cantato soltanto in inglese canzoni che potevi classificare, senza sbagliarti, un po’ dance e un po’ rock. Proprio con Mad for Music, pubblicato nel 2001, abbraccio definitivamente il genere pop...».
Il caso Alexia ha dell’inspiegabile: cantando in inglese e a ritmo di dance ha venduto cinque milioni di dischi nel mondo, ma quando il pubblico scopre 1’Alexia ruspante, tutta italiana, la sua popolarità si impenna...
«Se mi guardo alle spalle», confessa, «dal punto di vista professionale ho avuto soltanto momenti felici: una tournée con Renato Zero che mi adotta e mi presenta come sua ospite d’onore nei concerti tenuti negli stadi di Milano, Verona, Firenze e Roma. Poi ancora Sanremo, quest’anno, con Da grande, che si piazza al secondo posto dietro una splendida Antonella Ruggiero. L’album regala ai miei fan quattro canzoni nuove, tre rigorosamente in inglese e una sintesi della mia carriera. Del resto sono arrivata a una svolta artistica che non posso più procrastinare: ho un progetto assolutamente nuovo. Ecco, fa’ conto che dopo un lungo rettilineo sull’autostrada ci sia un cartello con scritto: "Alexia svolta qui"».
Non puoi anticipare qualcosa?
«No, perché è tutto ancora da mettere a fuoco. Ci sto pensando, sto scrivendo abbozzi di canzoni nuove, ma, se tutto va bene, se ne riparlerà subito dopo la prossima estate. Sarà, spero, una piacevole novità per chi mi segue...».
Alexia, adesso stai per andare in tournée, hai un progetto forte per il futuro, ma, se posso permettermelo, nella tua vita è cambiato qualcosa. Tu hai l’aria di una donna innamorata, serena, realizzata...
«Certo, mi sono fidanzata e sono molto serena. Vivo a Milano e mi sento perfettamente a mio agio...».
A proposito, ti ho vista fare il tifo al Mazda Palace per una squadra di basket: non era 1’Armani Jeans? «Non stare a girarci troppo intorno: sì, il mio fidanzato è un ragazzo fantastico, con le idee chiare e un lavoro da manager che lo tiene occupato almeno quanto me. Si chiama Andrea».
E di cognome fa Armani?
«Sì, ed è il figlio di Rosanna, la sorella di Giorgio...».
Che tra l’altro è una mia cara amica, prova a chiederle di me...
La scoperta di essere "quasi parenti" la mette di buonumore e così non ha difficoltà a descrivermi la sua nuova casa, la camera dove dorme e dove conserva cimeli dell’adolescenza.
«Una mia foto mentre nuoto, che mi ha scattato il mio fidanzato (che è appassionato di fotografia, ndr.) e che lui ha voluto incorniciare con tante margherite, un orsacchiotto di quando ero bimba, che ha un occhio solo ma mi ricorda l’infanzia, una foto di mio papà. Se ho chiuso un ciclo della mia vita, se sono riuscita a mettere ordine in me stessa, se ho ritrovato valori che credevo di aver perduti è perché mio papà, da lassù, ha cliccato sul mouse del suo computer indicandomi il percorso giusto».
Progetti per il tuo privato? «Quelli che ogni donna ha: una famiglia mia e dei figli, ne voglio tanti, almeno quattro».
Non avrai molto tempo per il tuo nuovo progetto, allora...
«No, tutto è dietro l’angolo. Appena sono pronta ti chiamo».
http://www.stpauls.it/fc/0530fc/0530fc68.htm