Nozze gay, a favore o contro?
Marcello Pera si è schierato contro la nuova legge spagnola. Cosa succede negli altri paesi Ue?
Marcello Pera, Presidente del Senato italiano, in visita ieri a Madrid, lo ha dichiarato con fermezza: "Una cosa è chiara: è falso che si tratti di conquiste civili, di misure contro le discriminazioni o di estensione dell'uguaglianza; si tratta piuttosto del trionfo di quel laicismo che pretende di trasformare i desideri, e talvolta anche i capricci, in diritti umani". Il monito e lo sdegno di Pera sono rivolti al voto con cui il Parlamento spagnolo, la scorsa settimana, ha approvato una legge che legalizza il matrimonio omosessuale, equiparandolo a quello tradizionale.
Il provvedimento, fortemente voluto dal premier socialista José Luis Zapatero, ha ottenuto 187 voti a favore, 147 contro e 4 astensioni e rivoluziona l'istituto delle nozze, stabilendo che le unioni gay hanno lo stesso status di quelle eterosessuali, con tutti i diritti che ne conseguono: eredità, pensione e adozione di bambini. La notizia ha fatto il giro d'Europa, riscuotendo l'applauso degli schieramenti politici più progressisti e la condanna di chi, dalla cattolicissima Spagna, non si sarebbe mai aspettato un passo del genere.
Ma Madrid non è la prima capitale europea a dare il via libera a questo tipo di unioni. Già il 1° aprile 2001, in Olanda, 4 coppie omosessuali si sposavano il giorno stesso dell'entrata in vigore di una nuova legge, all'epoca unica al mondo. Con la decisione, storica, di autorizzare il matrimonio gay, l'Olanda sorpassava d'un colpo i paesi scandinavi che erano stati i pionieri in materia, negli anni '80, concedendo una sorta di riconoscimento legale alle coppie gay. Oltre al matrimonio, la legge dei Paesi Bassi autorizza anche l'adozione, ma solo di bambini di nazionalità olandese. Questo aspetto è attualmente in via di modifica.
In Belgio una legge analoga è stata approvata il 31 dicembre del 2003. Ma per votare a favore, liberali e cristiano-sociali hanno imposto la condizione che non sia previsto il diritto all'adozione e alla filiazione, cioè al riconoscimento da parte di uno dei coniugi, degli eventuali figli dell'altro. Tale circostanza portò a un parere negativo del Consiglio di Stato, che definiva il matrimonio, prima di tutto, come un quadro legale per la procreazione. Il governo, però, non tenne conto di quel parere, ritenendo che, se non si impediva il matrimonio alle persone sterili, allora non lo si poteva negare neanche ai gay.
Se il matrimonio omosessuale resta per ora, minoritario, alcuni paesi europei, come la Francia, riconoscono uno status legale alle coppie gay. È del 2004 la notizia di un sindaco d'oltralpe che è voluto andare oltre e, per lanciare una provocazione, ha sposato due uomini. Il matrimonio è stato poi annullato dal Consiglio di Stato.
Volgendo lo sguardo oltre i confini dell'Ue, in Canada una legge che autorizza il matrimonio di due persone dello stesso sesso è stata approvata il 28 giugno scorso alla Camera e ora attende l'approvazione, solo formale, del Senato. Questa legge estende a tutto il territorio canadese un diritto già riconosciuto in 9 province, per alcune fin dal 2003.
http://europa.tiscali.it/societa/news/200507/05/gay.html