Renate Dorrestein (scrittrice): I FIGLI DELLE COPPIE GAY SONO UGUALI A QUELLI DELLE COPPIE ETERO

ROMA, 27 giu - (di Maria Gabriella Giannice) - Il titolo e' lieve, fra Bergman e i Beatles, dolcemente infantile (e infatti c'e' una bimba in copertina), sa di cose buone e pulite come la campagna, come ''Un campo di fragole'': il titolo, appunto. Ma dentro c'e' l'inferno. Nell'ultimo libro di Renate Dorrestein (edito da Guanda, 15,50 euro, pp. 306) e' ancora la famiglia la trappola delle buone intenzioni della quale si trova vittima la piccola Lucy.

''La famiglia sicura, protettiva e' in realta' un mito. Spesso le famiglie sono luoghi dove succedono cose atroci, convivono diseguaglianze, giochi di potere. In teoria dietro a ogni porta

di casa potrebbe esserci un campo di concentramento''.

Spiega Dorrestein stupita di come ''dietro la porta di casa puo'

succedere di tutto''. ''Nel mio paese, l'Olanda - racconta - ogni anno, 80.000 bambini sono picchiati dai genitori, muore un bambino a settimana per maltrattamenti familiari. E queste sono

solo i numeri che vengono a galla, ma e' solo la punta di un Iceberg''. Dorrestein punta l'indice nei confronti della burocrazia e dell'eccessiva privacy. ''In Olanda ha fatto molto

discutere il caso di una bambina uccisa dai genitori praticamente davanti all'assistente sociale impedita ad

intervenire dalle regole burocratiche. Ora l'assistente sociale e' indagata per negligenza ma in realta' la privacy delle famiglie in alcuni casi diventa una pericolosa cortina di

ferro''.

Dorrestein si dice assolutamente favorevole all'adozione da parte di coppie omosessuali. ''In Olanda la possibilita' di adottare per una coppia di lesbiche o di gay esiste da una

ventina d'anni. Si sono fatti studi sui loro figli adottivi e alla fine e' risultato che questi ultimi non sono ne' diversi ne' peggiori degli altri. In generale io penso che il figlio

adottato da una coppia omo vivra' meglio di qualunque figlio nato per caso, perche' il figlio adottato e' stato voluto e desiderato.

E comunque fra un po' non ci sara' piu' la famiglia tipica visto che 1/3 dei figli oggi sono di famiglie separate e

credo che la fine della famiglia tipica sara' una benedizione

per la societa'''

Se in ''Album di famiglia'' (il suo primo libro edito da Guanda) la Dorrestein descriveva un massacro familiare fatto per amore in ''Un campo di Fragole'', la violenza familiare va ad accoppiarsi mostruosamente con le crudelta' infantili di cui Lucy e' vittima: viene emarginata dai suoi compagni, vittima di un bullismo piu' psicologico che fisico. La lingua olandese ha per questo tipo di comportamenti messi in atto da bambini, un verbo specifico: 'pesten' che non ha in italiano un corrispondente cosi' preciso, lo si puo' definire come un

mobbing in sedicesimo. ''Questo mobbing - avverte Dorrestein -

puo' essere anche piu' terribile e devastante. Mi stupisce che in italiano non esista una parola cosi', non esiste nemmeno in Germania. Credo che sia un po' come non voler vedere. Ignorare

un fenomeno e non voler agire. Oppure - concede sorridendo - i bambini italiani sono piu' buoni di quelli olandesi''. Fatto sta che al corrispondente olandese del telefono azzurro, da quando e' stato istituito sono arrivati 5 milioni di denunce di 'pesten'.

''Mi piacerebbe - conclude Dorrestein - che il mio libro possa far riflettere sulle violenze fra i bambini e sui bambini, perche' piu' se ne parla meglio e'''.

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Scritto da: zon@ venerdi 29/06/2005 18.00

''La famiglia sicura, protettiva e' in realta' un mito. Spesso le famiglie sono luoghi dove succedono cose atroci, convivono diseguaglianze, giochi di potere. In teoria dietro a ogni porta

di casa potrebbe esserci un campo di concentramento''.

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cazzo la penso esattamente così!! l'ho sempre detto che la famiglia tradizionale ormai è solo un mito