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Francesco De Gregori

Ultimo Aggiornamento: 21/04/2006 16:10
26/06/2005 00:49
 
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Caivano – Parte dal Caivano Rock Fest martedì 28 giugno la tanche estiva del “Pezzi Tour” di Francesco De Gregori. La rassegna diretta da Giammarco D’Ambrosio e Franco Caso e promossa dal Comune di Caivano, che mira a dare ossigeno e ottimismo all’area nord di Napoli propone al suo pubblico una serata all’insegna della musica d’autore.Sul palco l’autore di alcune delle più belle pagine della storia della canzone italiana nonché reduce dell’ultima fatica discografica “Pezzi” (Columbia/Sonymusic); un album tutt’altro che deludente, registrato “dal vivo” nella tenuta umbra del cantautore romano e in cui continua a germogliare il seme del rock che ha influenzato, Ciccio, come lo chiamano affettuosamente fan e amici, negli ultimi anni. Con Alessandro Svampa alla batteria, Alessandro Arianti alle tastiere, Alessandro Valle, Lucio Bardi e Paolo Giovenchi alle chitarre e naturalmente Guido Guglielminetti al basso, lo spettacolo mostrerà il volto più elettrico dell’autore e musicista romano, mescolando grandi successi con brani nuovi destinati a diventare storia come “Tempo reale” (fotografia dell'Italia d'oggi che si conclude con un "Preferirei non rinascere qua") e “Il panorama di Betlemme” (su Israele e la Palestina).

Delphinia Sporting Club, Via Necropoli, Caivano
Ingresso 15 euro
Infoline 0817662836

http://www.casertanews.it/public/articoli/art_20050625171106.htm
26/06/2005 21:44
 
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Re:
l'ultimo cd di de gregori fa cagare



27/06/2005 20:02
 
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quest'anno viene pure all'Aquila...fra una decina di giorni...[SM=x432842]






27/06/2005 21:08
 
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Re:

Scritto da: gumbody 27/06/2005 20.02
quest'anno viene pure all'Aquila...fra una decina di giorni...[SM=x432842]


forse verrò anche io ma il prezzo è proibitivo!



27/06/2005 22:12
 
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sì 18 euro sono tantini...
più che altro non so come faranno a gestire la cosa visto che lo fanno al parco del sole...






28/06/2005 08:33
 
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Quando un artista fa a ’’Pezzi’’ la banalità
Parte dal Caivano Rock Fest martedì 28 giugno la tranche estiva del “Pezzi Tour” di Francesco De Gregori. La rassegna diretta da Giammarco D’Ambrosio e Franco Caso e promossa dal Comune di Caivano, che mira a dare ossigeno e ottimismo all’area nord di Napoli propone al suo pubblico una serata all’insegna della musica d’autore.

Sul palco l’autore di alcune delle più belle pagine della storia della canzone italiana nonché reduce dell’ultima fatica discografica “Pezzi” (Columbia/Sonymusic); un album tutt’altro che deludente, registrato “dal vivo” nella tenuta umbra del cantautore romano e in cui continua a germogliare il seme del rock che ha influenzato, Ciccio, come lo chiamano affettuosamente fan e amici, negli ultimi anni.

Con Alessandro Svampa alla batteria, Alessandro Arianti alle tastiere, Alessandro Valle, Lucio Bardi e Paolo Giovenchi alle chitarre e naturalmente Guido Guglielminetti al basso, lo spettacolo mostrerà il volto più elettrico dell’autore e musicista romano, mescolando grandi successi con brani nuovi destinati a diventare storia come “Tempo reale” (fotografia dell’Italia d’oggi che si conclude con un "Preferirei non rinascere qua") e “Il panorama di Betlemme” (su Israele e la Palestina).

Delphinia Sporting Club, Via Necropoli, Caivano

Ingresso 15 euro -inizio ore 21

Infoline 0817662836

http://www.larticolo.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1484&mode=&order=0&thold=0
28/06/2005 08:47
 
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Re: Quando un artista fa a ’’Pezzi’’ la banalità
a me l'album pezzi proprio non piace. boh!



28/06/2005 09:36
 
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Re: Re: Quando un artista fa a ’’Pezzi’’ la banalità

Scritto da: GayAbruzzo 28/06/2005 8.47
a me l'album pezzi proprio non piace. boh!




Ma l'hai comptato?
06/07/2005 18:18
 
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IL CONCERTO DI FRANCESCO DE GREGORI DA IL VIA ALLA VII EDIZIONE DI ÈGRANDESTATE
PARMA\ aise\ - Grande attesa e tutto esaurito per il concerto di Francesco De Gregori che aprirà domani, mercoledì 6 luglio, la settima edizione di ÈgrandEstatE, la rassegna di musica, danza, teatro, realizzata dall'Assessorato alla cultura del Comune di Parma e organizzata dalla Fondazione Teatro Regio di Parma nel Piazzale della Pilotta.
Il ricco cartellone estivo animerà anche quest'anno le serate della città ducale dal 6 al 28 luglio, con dodici prestigiosi appuntamenti in compagnia dei migliori artisti nazionali e internazionali. Musicisti, Danzatori, Ballerini, stelle sotto le stelle a far brillare spettacoli di assoluto livello, nel desiderio di ritrovarsi all'aperto, in buona compagnia, magari dopo una giornata intensa di lavoro o di studio, per sciogliere le tensioni, alleviare lo spirito, assaporando in città l'arrivo delle prossime vacanze.
E sarà la grande musica eseguita da uno dei protagonisti della storia della musica italiana a dare il benvenuto all'estate della città ducale. A quattro anni di distanza da "Amore nel pomeriggio", Francesco De Gregori presenta il nuovo album di inediti, "Pezzi". Un titolo volutamente privo di chiavi di lettura, inappellabile: forse (forse) uno scarno riferimento ad un mondo sgangherato e feroce che nessuna politica sembra più poter salvare. "Vai in Africa Celestino", il primo dei dieci titoli che compongono l'album è, nelle parole del suo autore, "una canzone sull'antinferno e sul libero arbitrio".
Un lavoro che si preannuncia sorprendente per l'immediatezza dei suoni e degli arrangiamenti che appaiono più che mai figli della dimensione live, la prediletta dall'artista: "è la prima volta", dichiara De Gregori, "che un mio disco suona esattamente come suonerà dal vivo con la mia band". Un lavoro che per la sua spietata sincerità, per la tensione emotiva che lo percorre e per l'urticante realismo dei testi non poteva che riappropriarsi di un linguaggio ormai decisamente rock, lontano dall'estetica pop come da qualsiasi tentazione cantautorale. Tanti "pezzi" di un puzzle che nell'ascolto si compongono e scompongono velocemente al ritmo serrato di una voce sempre più corrosiva e di un'ispirazione che proietta una fortissima luce di novità su dieci canzoni destinate ancora una volta a lasciare il segno.
Con Francesco De Gregori suoneranno Guido Guglielminetti (direzione musicale, basso elettrico a 5 corde), Alessandro Arianti (pianoforte, hammond, fender rhodes, tastiere), Paolo Giovenchi (chitarre acustiche ed elettriche), Alessandro Svampa (batteria e percussioni), Alessandro Valle (pedal steel guitar, chitarre) e Lucio Bardi (chitarre).
La voce di De Gregori sarà seguita già venerdì 8 luglio dall'affascinante talento vocale e interpretativo di Antonella Ruggiero che sul palco di ÈgrandEstate, accompagnata dall'Arkè String Project, interpreterà le note arabe, africane e lusitane delle inconfondibili atmosfere del Fado portoghese. Con questo concerto che è un omaggio ad Amalia Rodrigues, Antonella Ruggiero incontra la musica tradizionale lusitana, le celebri interpretazioni di Cesaria Evora, Sodade, Tiempo y silencio, Linda mimosa, per poi spingersi oltre i confini dell'Europa fino a toccare le corde d'Africa, dell'Asia e del Sud America. (aise)

http://www.agenziaaise.it/gestionedb/03-News.asp?Web=Cultura&Modo=12&IDArc=20162
07/12/2005 13:12
 
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Francesco De Gregori al Palapartenope
Preceduto dal grande successo del suo ultimo album “Pezzi”, ai primi posti nelle classifiche di vendita, parte l’attesissimo tour di Francesco De Gregori: l’occasione per ascoltare dal vivo le canzoni di “un album che suona già dal vivo” come l’artista ha più volte dichiarato per sottolineare l’energia e il deciso orientamento verso il linguaggio diretto del rock che caratterizza tutto il lavoro. Ma naturalmente non mancheranno i punti fermi della lunga playlist di successi di De Gregori: trent’anni di storia della canzone d’autore italiana che la “Francesco De Gregori Band” è pronta a far riviver con nuovi arrangiamenti. De Gregori suonerà il 07/12/05 a Napoli (NA) al Palapartenope – Via Barbagallo ore 21:30.
Con De Gregori saliranno sul palco : Alessandro Svampa alla batteria, Alessandro Arianti alle tastiere, Alessandro Valle alla pedal steel guitar e chitarra, Lucio Bardi e Paolo Giovenchi alle chitarre e naturalmente il fedele Guido Guglielminetti al basso oltre che in veste di arrangiatore e coordinatore del gruppo.

I biglietti sono già disponibili presso tutte le prevendite autorizzate. Costo biglietto: I° settore Numerato € 28,75 incluso prevendita II° settore Posto Unico € 23,00 incluso prevendita.
15/12/2005 10:26
 
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Presentazione libro su Francesco De Gregori
Venerdì 16 dicembre 2005 alle ore 19,00 nella sala conferenze "A. Diez" di SU PALATU 'e Sas Iscolas sarà introdotto il libro di Giommaria Monti

VILLANOVA - L' Amministrazione Comunale di Villanova Monteleone in collaborazione con la Comunità Montana N° 1 nell'ambito delle iniziative culturali 2005-2006, inizia la programmazione della presentazione di libri "leggere per crescere".

Venerdì 16 dicembre 2005 alle ore 19,00 nella sala conferenze "A. Diez" di SU PALATU 'e Sas Iscolas sarà presentato il libro "Francesco De Gregori. Dell'amore e di altre canzoni 1972-2004" di Giommaria Monti.

Per la prima volta un libro, edito da Editori Riuniti, costruisce non la biografia di Francesco De Gregori, ma la sua opera, le innovazioni musicali e quelle nella scrittura dei testi. Dell'amore e di altre canzoni, ripercorre disco per disco il lavoro trentennale di un artista che è un punto di riferimento dell'intera musica italiana.

Nel saggio introduttivo, Roberto Vecchioni individua le grandi innovazioni nella lingua cantata da De Gregori, la "rivoluzione lessicale, formale e tematica" delle sue canzoni tra colto e popolare.

Alla presentazione del libro prenderanno parte il Sindaco di Villanova Monteleone Sebastiano Monti, il cantautore Piero Marras, la giornalista Daniela Amenta, Giommaria Monti scrittore e il Gruppo di lettura Scuole Superiori che animerà la serata.


Biografia di Giommaria Monti:Giommaria Monti di Villanova Monteleone, è giornalista e autore televisivo. Si occupa di politica, cronaca e attualità. Ha lavorato con Michele Santoro nelle trasmissioni Moby Dik, Circus,Il raggio verde, Sciuscià. Con Mediaset Asterics e La 7 Onnibus Ha pubblicato L'Usura (Ediesse 1995), Falcone e Borsellino. La calunnia, il tradimento, la tragedia (Editori Riuniti 1996), con Antonio Longo Dizionario del '68 Editori Riuniti) ed è autore di "poesie di un pendaglio da forca" in Andrea Zanzotto, e Aure e disincanti (Mondatori 1994).
07/02/2006 05:44
 
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De Gregori: ‘Ecco come sarà il mio nuovo album’
Fresco di incoronazione per il suo album del 1982, “Titanic”, il più bel disco degli ultimi 30 anni secondo un sondaggio di Repubblica, Francesco De Gregori ha rilasciato una lunga intervista a Michele Serra nella quale, a sorpresa, annuncia l’imminente pubblicazione di un nuovo lavoro discografico. L’album, in vendita da metà febbraio, arriva a meno di un anno da “Pezzi” e s’intitola “Calypsos”. “L’ho scritto in un mese”, racconta il 54enne cantautore romano. “E’ stato registrato e mixato in venti giorni, per giunta mentre avevo ancora nelle orecchie il disco precedente. Sono meravigliato io stesso, ma si vede che ne avevo bisogno, l’arte è una medicina contro i mali della vita. Mi sto scoprendo una tenerezza tardiva per i ferri del mestiere, addirittura un amore senile per la sala di registrazione, uno studio come quello di una volta, sala grande, ampio spazio per l’ingombro fisico degli strumenti, nessuna fredda miniaturizzazione tecnologica. Mi hanno chiesto com’è il disco? Ho risposto: intimo. Parla dei conti non risolti con l’amore, che rimane un momento di grande indecifrabilità. Si Chiama ‘Calypsos’, parla dei rapimenti d’amore. Il riferimento è più alla ninfa che fece innamorare Ulisse che al ballo, anche se una canzone è dedicata proprio al ballo. E un’altra, ‘Cardiologia’, alla scienza del cuore, ammesso che sia una scienza, quella…”.
25/02/2006 02:56
 
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Il "Dolce stil novo" di De Gregori
Sono trascorsi solo 11 mesi dopo il precedente lavoro, “Pezzi”, che era uscito nel marzo 2005 e che ancora sta vendendo. Da un punto di vista commerciale, pur in un autore prolifico come lui (29 dischi in 34 anni di attività, trascurando le raccolte), l’uscita non si giustifica . L’unica motivazione è quella che ha indicato lui: l’ispirazione. Quando la voglia di scrivere e di comporre ti viene a trovare è difficile resistere. E non c’è alcun dubbio che “Calypsos” sia un disco ispirato.
Si parte dal mito della ninfa Calypso che ama, riamata, Ulisse per 9 lunghi anni. Anni contraddistinti da una folle passione di notte e dai rimpianti per la patria dell’itacense durante il giorno. Poi basta l’intervento di Athena che chiede a Calypso di lasciar partire Ulisse, perché la ninfa non solo non si opponga più, ma aiuti Ulisse a tornare a casa. Da lì De Gregori distilla considerazioni dolceamare sull’amore che confluiscono a formare quasi uno scheletro di concept-album: nove canzoni che tutte, più o meno, girano attorno al tema dell’amore, alle sue varie forme, alle sue evoluzioni ed involuzioni. Ma tutto descritto, raccontato e cantato in punta di penna da un autore in stato di grazia, che riesce, come Ulisse, a navigare tra le Scilla delle banalità e le Cariddi delle concettualità, senza mai perdere il timone, né l’onda favorevole del mare. “Sono in onda” dice Francesco in una delle canzoni più riuscire dell’album (“In onda”), in una voluta commistione tra il mito proposto, tra le insidie delle telecomunicazioni e forse anche dell’impresa a cui si è accinto. Parlare d’amore è compito aspro e disperatissimo. Lo stesso De Gregori aveva irriso al tema, titolando un disco “Canzoni d’amore”, salvo poi riempirlo di canzoni politiche e scherzare con l’ascoltatore nel brano finale: “L'avevi creduto davvero che avremmo parlato d'amore? / L'avevi creduto davvero o l'avevi soltanto sperato col cuore? / Gli occhi oggi gridano agli occhi, e le bocche stanno a guardare / e le orecchie non vedono niente tra Babele e il Villaggio Globale” (“Rumore da niente” - 1992). Oggi, invece, 14 anni dopo De Gregori parla d’amore nelle sue variegate accezioni: “Cardiologia”, la canzone introduttiva è quasi un catalogo: ché in amore “si gioca per vincere / e non si gioca per partecipare”. L’amore che “ha sempre fame”, che “si veste di bianco per scandalizzare”, “che raccoglie conchiglie dopo la mareggiata” ma soprattutto non perdendo mai di vista “che dell’amore non si butta niente”. “Cardiologia”, perché è un intervento a cuore aperto sull’amore.
L’amore di De Gregori è la visione disincantata, ma partecipe di un uomo di 50 anni: non ci sono struggimenti, non ci sono dolori, semmai consigli per “salvarsi la vita” (“Per salvarti la vita / Devi rischiare di più / Per salvarti la vita / Non avere paura / Localizza un'uscita / Fai le cose con cura / Lascia correre l'acqua / Lascia spegnere il fuoco” - “Mayday”), perché, anche se “è tutta una vita che passo da qua / ancora rischio di perdermi” come spiega nella intensa e quasi gospel “Le linee della vita”, una canzone che contempla amori che possono finire, anzi, sui quali la vita passa come una livella. Ma il tono non è mai triste né desolato. L’intero progetto “Calypsos” è un disco solare, fatto di musica acustica e di quadri d’autore ben armonizzati e gentili. D’amore si può vivere e si può soffrire, si può sognare, ma si può anche giocare. E, a tempo perso, stare male. L’importante è ricordarsi sempre “che dell’amore non si getta niente”.
Canzone centrale dell’opera, sia come collocazione che come ispirazione è poi “L’angelo”, forse la meno chiara per quanto riguarda l’attinenza al tema. Chi è questo “angelo” che passa e “ti offre da bere”, ma “non ti vuole spaventare”, che è “venuto a sciogliere e non a legare”? Alcuni hanno azzardato l’angelo della morte, altri preferiscono pensare siano quelle storie d’amore non vincolanti, fatte di piccoli sorrisi e piccoli incontri, che non modificheranno la situazione esistente, ma aggiungeranno un sorriso. Il tempo, e qui torniamo al tema generale, è un calypso, questa volta nel senso del ballo caraibico.
Ma tutto il lavoro è impostato di tonalità calde, colori a cera, tempere incisive sulla tela. Disegni precisi, ma tracciati con tecnica impressionistica, come nel bozzetto che racconta, con grande efficacia, la storia d’amore tra il cantautore e la sua città: “Per le strade di Roma”. Canzone d’amore senza alcun dubbio, per le strade, per la gente, per le situazioni, per il passato che non è mai passato, per il futuro che arriverà, visto negli occhi dei “ragazzi che escono dalla scuola / E sognano di fare il politico o l'attore”. Lo stesso girare per le strade con gli occhi aperti che caratterizzava i giri in Vespa di Nanni Moretti in “Caro diario”. L’amore che fa famiglia è dipinto in maniera mirabile ne “La casa” costruita “Senza tetto e pavimento / E ci faccio quattro porte / Per i punti cardinali / Che ci possa entrare il cane / Che ci possa entrare il cane / Quando sente i temporali”. Amore tangibile; forse nel pomeriggio della vita, come suggeriva un disco precedente, ma assolutamente presente: Costruisco questa casa / ... / E ci pianto quattro spine / Quattro spine e quattro rose / Che raccontano la vita / Che raccontano l'amore / ... / E ci pianto quattro vigne / Per il vino di settembre / E ci metto la scommessa / Che ti voglio amare sempre”. Ma visto che tutto “Calypsos” nasce sotto il segno di un sorriso, la chiusura non può che essere sorridere: “un amore come quello tra Minnie e Topolino” ironizza De Gregori, un amore clandestino o sbarazzino vissuto in un “Tre stelle” vicino alla provinciale: “Un gran bel tre stelle / Fatto apposta per noi / vuoi venirci?”. Un country rilassato che racconta delle stelle che servono “a lasciarti andare /e a farti tornare” in un posto dove “le cameriere sono tutte belle / e sui cuscini mettono le caramelle”. “L’amore comunque”, chiosa De Gregori, recuperando serietà prima del sorriso finale. “Che tu ne faccia meraviglia / O spettacolo banale / Lacrime a rendere / O scherzo di carnevale” ... “l’amore è comunque / è così che ti piace / è così che ti fa immaginare”. Sì, chiudiamo gli occhi, ascoltiamo e immaginiamo. Con un disco come questo riusciamo a percepirlo il battito dell’amore.


Francesco De Gregori
Calypsos
Sony/BMG - 2006

07/03/2006 19:04
 
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Francesco de Gregori - Calypsos

Non ci avrebbe scommesso nessuno, ma a distanza di pochi mesi da Pezzi, ecco il nuovo lavoro di Francesco De Gregori, “Calypsos”. Il titolo evoca la ninfa Kalypsos delle isole Antille, mitica figlia del sole. E soprattutto l’omonima danza nata in questo grande arcipelago dell'America Centrale. Prima ancora di essere danza, però, il calypso era un canto il cui testo, per lo più affidato all’improvvisazione, parlava di vita vissuta, privata o pubblica.

De Gregori, questa volta sembra proprio aver scelto quella privata. Si parla di sentimenti, innanzitutto. In Cardiologia, il primo singolo trasmesso dalle radio, l’etimologia non mente: discorso sul cuore. Per la prima volta, in maniera spudorata, si racconta l’amore che, indecente, si lascia guardare, scrutare da vicino. Non si nasconde dietro ermetismi oscuri, addirittura infrange un tabù “de gregoriano”, si manifesta in un palese “ti amo”. Anche “In Onda” è un richiamo, la testimonianza di un’interminabile attesa: “la mia porta è aperta e la mia luce accesa, come un ladro nella notte puoi venire io non ho difesa, mentre dormo, mentre sogno puoi colpire di sorpresa”.

Il percorso del disco, però, non è a senso unico: ne “La Linea della vita” e in “Tre Stelle” si affaccia un’ironia leggera sottolineata dai cori da pianobar, “L’angelo” è quasi una filastrocca, sognante: un motivo delicato, dal sapore antico. Il ritmo accelera in Mayday che, più vicino alle sonorità del disco precedente, si colloca sulla scia di pezzi storici come: “Il bandito e il campione”, “Adelante, Adelante”, “Sangue su Sangue”. Ritorna anche Roma, la cui immagine, quasi apocalittica, ricorda molte altre “visioni” distorte e disilluse dei recenti lavori del cantautore romano.

Nel complesso “Calypso” è un album che piacerà ai fan e non dispiacerà agli altri, ma, a parte uno o due pezzi, si mantiene a mezza altezza, non decolla. In alcuni punti riecheggia chiaramente il passato, in altri perde spessore e sembra lontano anni luce dai capolavori del cantautore. E per un album di De Gregori sembra un pò poco.
14/03/2006 16:28
 
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De Gregori e l'inclita dea
Francesco De Gregori con eleganza e discrezione si affaccia a fine febbraio con un album dal passo felpato; il titolo Calypsos ha un sottotitolo dalla dolce allitterazione, 'nove canzoni nuove'

L'apertura in questa nuova opera del Principe è la più intima che lui abbia mai fatto, bisogna chiudere la porta dietro, in silenzio donare la giusta attenzione e il gesto verrà ricambiato con un pianoforte, la voce e la poesia di Cardiologia. Brano che sfacciatamente segna il profilo dell'amore senza logorarlo e dissanguarlo, e senza quasi nominarlo. La canzone merita l'acquisto dell'intero album. Scarna la copertina (che ricorda l'ultimo Lucio Battisti), scarni sono anche gli arrangiamenti, suoni prevalentemente acustici, atmosfere calde e confidenziali, armonie del passato.

Un animale domestico questo album (registrato nella sua casa in Umbria), si avvicina ad Alice Non Lo Sa , a Viva l'Italia, prudente, ma si avvicina. La Casa sembra musica per un'antica giostra equestre, una canzone sulla fragilità, sull'ineluttabile e le emozioni. C'è un filo che lega ogni brano, anche se passa per i Carabi, il filo s'intreccia sulla stessa cristallina consapevolezza della caducità, con un sorriso, questa volta, L'angelo di De Gregori passa "e dice sono venuto a prendere e non a rubare e dice non devi piangere e non ti devi spaventare". E dal cielo si passa al mare, In Onda , un viaggio, giocato sul significante e il significato delle parole, la musica è un tappeto che richiama il movimento delle onde, le immagini di tempeste, di nemici sulle sponde, di moli, De Gregori canta l'abbandono e la temporaneità. Mayday, un rock alla Tom Petty cantato alla Mark Knopfler, spezza la quiete rispetto a tutti i brani presenti, ma continua a tenere vivo quel senso di genuinità, soprattutto nella fine strumentale. Uno sguardo pieno d'amore Per Le Strade Di Roma, springsteeniana, "quando la notte scende e il buio diventa brina e uomini e animali cambiano zona", lo sguardo sorvola la città e scivola su persone e cose. "Dimmelo adesso dimmelo ora dove posso lasciare il vestito come posso asciugare la pioggia che bagna il tappeto" L'amore Comunque, sempre lo stesso sentimento, sempre cantato e sempre con pudore, come fosse l'unica religione professata o che valga la pena di seguire.
Poi come una nuova mattina si affaccia il pezzo di chiusura, un divertissement per alleggerire e salutare, Tre Stelle chiude quest'opera di Francesco De Gregori, Calypsos, la ninfa che s'innamorò di Ulisse. Calipso è un sentimento che tenta e che seduce "e in te né morte può, né vecchiezza".
23/03/2006 17:50
 
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De Gregori ci racconta l'amore


A circa un anno dall’uscita dell’album “Pezzi”, Francesco De Gregori ritorna con un disco diverso, intimista, immerso nell’atmosfera surreale della sua poesia. Francesco non si smentisce, non invecchia. “Calypsos” è un vero e proprio libro aperto sull’amore, raccontato in tutte le sue sfaccettature e contraddizioni. A cominciare da “Cardiologia”, ballata sostenuta da un pianoforte che echeggia come se vibrassero mille violini. “Che si gioca per vincere e chi vince è perduto”, è la frase che potrebbe sintetizzare un album, o forse milioni di canzoni che cercano di spiegare un sentimento che De Gregori riesce a raccontare con una naturalezza straordinaria.
Questa volta, Francesco rinuncia al rock che aveva caratterizzato i suoi ultimi album, per abbandonarsi a melodie soffici e carezzevoli.
“La casa” è un altro brano che ricorda lo spirito delle origini.
“Mayday” è l’unico episodio più vicino al rock andante dell’album precedente.
Da aprile partirà il Calypsos tour 2006.
Insomma, De Gregori non si culla sugli allori di una carriera trionfale, ma continua a stupire come quell’uomo che, parecchi anni fa, camminava sui pezzi di vetro senza ferirsi.
10/04/2006 02:35
 
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Tour nei piccoli club per Francesco De Gregori

Il grande Francesco De Gregori, dopo il successo riscosso con il suo ultimo lavoro intitolato Calypsos, uscito lo scorso 17 febbraio, è pronto a dare il via ad una serie di concerti live. Niente arene, anfiteatri o megapalcoscenici, il cantautore intende promuovere le canzoni del suo nuovo album nei piccoli club italiani.
La prima tappa del mini tour è in programma per il 22 aprile e si terrà al Buddha Rock Café di Orzinuovi, in provincia di Brescia, il 25 aprile sarà poi il turno di Parma, il concerto si terrà in Piazza Garibaldi, il 28 allo Io Street Club di Rimini ed il 29 al Mamamia di Senigallia (An).
De Gregori, non certo nuovo a questo tipo di iniziativa, salirà sui vari palcoscenici assieme ai musicisti che da alcuni anni lo affiancano sia nelle performance live che nelle registrazioni discografiche: Alessandro Svampa alla batteria, Alessandro Arianti alle tastiere, Alessandro Valle pedal steel guitar e chitarra, Lucio Bardi e Paolo Giovenchi alle chitarre e naturalmente Guido Guglielminetti, storico capobanda, al basso.
21/04/2006 16:10
 
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Dopo "Pezzi" arriva "Calypsos" e il cantautore parla di sentimenti...


Non è ancora il momento della pensione per uno dei cantautori più preziosi che l'Italia conosca, anzi. E' tempo di nuove produzioni che prendono il via dai tumulti interiori. MTV ha avuto il piacere e l'onore di incontrare Francesco De Gregori, artista simbolo della musica d'autore del BelPaese. Abbiamo parlato di "Calypsos", il suo ultimo album di inediti come sottolinea la dicitura "9 canzoni nuove" e di massimi sistemi in musica, com'era facile prevedere.
Francesco ci spiega che il nuovo lavoro nasce come ideale prosecuzione e completamento del precedente "Pezzi" uscito lo scorso anno: "Mentre lavoravo a 'Pezzi' avevo in testa delle idee, dei titoli e delle musichette che però non erano adatti a quel disco. Li ho messi da parte con l'idea di fare un altro disco subito dopo: infine è uscito 'Calypsos' con delle atmosfere sonore più acustiche, intime e raccolte. Anche nei testi è più intimo, parla più del lato umano della vita è molto meno di quello politico, toccato invece da 'Pezzi'." Il titolo del disco, invece, ha una doppia motivazione che ci spiega così, "I calypsi sono il ritmo più piacevole che io conosca. Quando ero piccolo girava una canzone che si chiama "Banana Boat", credo si trattasse di un calypso e mi è rimasto nella testa. È un ritmo molto semplice ed elementare, ma pieno di gioia e sonorità. L'aspetto mitologico, la ninfa di omero mi getta subito nella condizione di essere uno che ha fatto gli studi classici, mi sento una specie di preside, cosa che detesto!".

Sotto la nostra e sua lente di ingrandimento passano alcuni dei momenti più intensi del nuovo album - "L'angelo", "Cardiologia", "Linea della vita" e "La Casa" ad esempio - mentre c'è tempo per capire qualcosa in più di De Gregori. Godetevi questa piacevole chiacchierata...
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