L'ex Iena trasferisce in un libro l’ironia di ‘Cronache marziane’, il ‘talk shock’ che lo ha reso il personaggio televisivo dell’anno.
Sull’onda del successo di Cronache Marziane, il programma cult di Italia1 da lui condotto, che spesso e volentieri ha superato la soglia del 22% di share, Fabio Canino ha deciso di affidare la sua ‘filosofia’ ad un libro. Brevissimo, leggero, una guida all’universo marziano. Esplicativo ed esauriente il titolo: Mai più senza; sottotitolo Piccola enciclopedia del perfetto marziano (Salani Editore). Come più volte lo scatenato conduttore ha spiegato, il marziano è colui che non è mai al posto giusto nel momento giusto. Non perchè arriva in ritardo, al contrario, piuttosto è sempre in anticipo (sulle idee, sulle tendenze e via dicendo) per cui spesso viene guardato come se fosse l'abitante di un altro pianeta. In pieno stile da manuale, l’originale presentatore, ex Iena, ex Macao, ex militante di Gay Tv, spiega i principi base della marzianità, la sua personale ricetta per sopravvivere alle contraddizioni e alle frenesie di questo mondo. Condito da citazioni colte e non colte (‘O se ne va questa carta da parati o me ne vado io’, Oscar Wilde, sul letto di morte; ‘Una certa stupidità è indispensabile’, Jean Cocteau), il libro detta alcune regole base che vanno dalla organizzazione della casa (entrando nei particolari della cucina, del frigo, del bagno) a quella del giardino, dalle preferenze in campo musicale e cinematografico alle trasmissioni televisive e le serie tv che il perfetto marziano non può non conoscere (da Sex and The City a Ally Mc Beal).
Si parla poi di vite di santi (perchè ‘un santo al giorno leva il medico di torno’), di moda, di politica (i personaggi da citare assolutamente durante le conversazioni), di libri e di riviste, per poi concludere con il frasario dei vip, perle di inutilità da sfoggiare con gli amici. Ci sono oggetti, impensabili e superflui, a cui l’aspirante marziano scoprirà di non poter più rinunciare: la racchetta fulmina-insetti a batterie (si possono organizzare partite), lo sbuccia-kiwi in colori assortiti, la macchina per zucchero filato (‘ottima anche per amici in crisi amorosa, figli pestiferi di colleghi ed amici e crisi da mancanza di zuccheri’) e tanti altri ancora. Perchè scrivere questo libro? Ce lo spiega l’autore in persona: ‘Ecco il perchè di questo piccolo ma denso manuale di marzianità: una raccolta di oggetti, parole, cultura (e gossip) che il marziano frequenta con consapevole (o anche inconsapevole) leggerezza, senza snobismi e senza fanatismi, con una buona dose di astuzia per difendersi da quelli che manipolano il mondo e le coscienze imponendo dei modelli (estetici, culturali) che sono puri pregiudizi’.
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