Vasco Rossi

Vasco Rossi non si smentisce e, seppur indossando la toga di rigore per l'occasione, anche se con cappellino verde militare in testa, dopo aver ricevuto dalle mani del rettore il diploma di laurea, ha tenuto la sua lectio doctoralis, il suo intervento da dottore, che ha intitolato: "Una laurea per me? Non me l'aspettavo eh?!".

Durante il suo intervento, il Blasco ha detto: "Mi diverto molto a prendermi in giro, a denudarmi davanti a tutti e a confessare le mie debolezze e i miei errori. Trovo una solidarietà che mi entusiasma e mi consola. Siamo esseri inutili e imperfetti, travestiti da saggi e arroganti artefici del nostro destino. Ci raccontiamo balle tutto il giorno".

Il rettore dello Iulm di Milano, Giovanni Puglisi, nel conferire il titolo accademico al "dottor Rossi" ha detto che la laurea, ogni laurea, "costituisce il momento e l'atto finale di un percorso di vita e di studi che i giovani seguono per acquisire competenze culturali e professionali mentre il riconoscimento honoris causa taglia tutto il percorso di studi curriculari e va all'atto finale, assumendo in esso, la vita e le opere del laureando, per la loro unicità e per la loro esemplarità".

io sono una fan di vasco, per carità... ma poi non lamentiamoci della svalutazione dei titoli di studio eh?

bah...

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Scritto da: sissy86 13/05/2005 10.45
io sono una fan di vasco, per carità... ma poi non lamentiamoci della svalutazione dei titoli di studio eh?

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ahahah verissimo

booooooooooooooooooooooooooooooooooo

E’ partita da Torino, la tournee italiana di Vasco Rossi, davanti a più di settantamila spettatori. Fin dalle prime ore del mattino i fans si accalcavano davanti allo Stadio delle Alpi, per assistere alla prima di una tournee che si prevede da sold out, in ogni tappa.
I cancelli venivano aperti alle 15.00, dopo un fiume ininterrotto di gente ha varcato, fino a pochi minuti prima dell’inizio del concerto, i cancelli. Gli organizzatori, viste le miglia di persone davanti ai cancelli, hanno deciso alle 21.30 di aprire anche a chi era sprovvisto del tanto agognato biglietto. Ed ecco veder entrare generazioni, dal bambino dodicenne, alla persona pensionata, ormai tre o più generazioni sono cresciute con le canzoni del Blasco, uno striscione diceva “ mamma mi ha fatto nascere, Vasco mi ha fatto vivere”.
Vasco Rossi, da poco diventato Dottore in comunicazione , come il suo omonimo Valentino Rossi, non è solito rilasciare dichiarazioni, cosi ha deciso di dire la sua, sul prossimo referendum, con alcuni messaggi apparsi sui quattro maxi schermi, “ NO ALL’ASTENSIONISMO” “ NO ALLE DROGHE PESANTI” “ NO AI LUOGHI COMUNI” “ NO AI BENPENSANTI SUPERFICIALI E PARRUCCONI “ “ 4 SI PER UNA VITA SPERICOLATA”; un chiaro messaggio delle sue idee, che il pubblico ha recepito con una forte e chiara approvazione.
Sulle note di “Un gran bel film”, i settantamila dello Stadio salutano Vasco con un grande urlo di felicità, è l’inizio del concerto. Il blasco si presenta sul palco con cappellino verde militare, giubbottino di pelle e occhiali da sole, inizia a cantare con la solita grinta, che da sempre.. si porta dentro. Poi intona le parole di “Deviazioni”, “Dimentichiamoci questa città”, “ Cosa vuoi da me”, “ Dillo alla luna” “Portatemi dio”, una canzone dietro l’altra, senza un minuto di sosta, canzoni storiche ben suonate e ben cantate, lo Stadio ormai gremito applaude al grande show.
Poi ancora musica e luci, in un palco, non bello alla vista, ma che sa regalare grandi effetti, grazie alle miglia di luci e ai quattro maxi schermi che regalano belle immagini agli spettatori più distanti.La prima pausa dopo aver suonato ancora cinque canzoni, tra cui “cosa succede in città” e “stupendo”, pausa che si concede Vasco, ma non la sua band, che rimane sul palco e regala agli spettatori dieci minuti di solo musica.

Ed ecco riapparire Vasco, con camicia verde-azzurro, ricomincia a cantare, anche se a volte poco incitato da un pubblico stranamente freddoloso, è la volta di “ Buoni o cattivi”, “Domenica lunatica”, “ Rewind”, continua a cantare, “ corre” sul palco… e un gran bel film!
Venticinque brani, due ore e mezza di musica, questo il concerto del Blasco, ha cantato nuovi e vecchi successi, per “ Bollicine” il pubblico ha cantato per lui, “C’è chi dice no” , “Gli spari sopra”, “ Stupido Hotel”, questi e molti altri brani hanno accompagnato questa bellissima serata.
Per la conclusione del concerto Vasco ha scelto due canzoni più che storiche, leggendarie; “ Vita spericolata”, interrotta a meta dalle parole del Blasco “ voglio una vita spericolata….ma non troppo”, in ricordo di Massimo Riva, indimenticato chitarrista della band, due minuti di applausi in suo ricordo. Poi la leggenda “albachiara”, cantata dal pubblico mentre le luci dello Stadio si accendevano, lo show si finiva.
Uno spettacolo meraviglioso, non sempre si assiste a concerti cosi lunghi ed emozionanti, 2 ore e mezza di musica, un Vasco in forma, capace come sempre di infiammare la folla, di regalare spettacoli unici, perché Vasco è unico… è l’unico musicista italiano che suona SOLO negli stadi!!!!
Vasco ha dichiarato prima del concerto che dopo la tournee si prenderà un periodo di riflessione, la speranza che questo gli serva per registrare un nuovo album e organizzare una nuova stagione di concerti per il 2006.Speriamo almeno che si ripeta, nel mese di settembre, il monumentale concerto di Catanzaro, l’anno scorso erano in quattrocento mila a chiudere una tournee da record.
A margine del concerto due avvenimenti da citare, il primo vede protagonisti un gruppo di scalmanati, che per un ora gira intorno allo Stadio in cerca di cancelli da sfondare o posti dove poter scavalcare, la Polizia li segue ma non interviene; alla fine sono riusciti, almeno in trenta a scavalcare, in curva Nord.
L’altro vede protagonista la Polizia Municipale di Torino, che ha deciso, in collaborazione con le altre Forze dell’ordine, di sequestrare la merce, in particolare bevande, a chi non era in possesso di regolare licenza, un atto lecito, ma da segnalare... non capita spesso.
Anche la Guardia di Finanza ha controllato merce e licenza a decine di ambulanti, sequestrando prodotti e multando chi non era in regola.
Finalmente un po’ di controlli, per troppo tempo i concerti sono stati una miniera di soldi per gente “ non in regola”; speriamo che al prossimo grande avvenimento le forze dell’ordine si occupino anche dei “ bagarini”… grandi affari per loro martedì!


Vasco Rossi Tour 2005
10/6 Imola - Heineken Jammin’ Festival
14/6 Terni - Stadio Liberati
18/6 Cagliari – Fiera
22/6 Lecce – Stadio
25/6 Palermo – Velodromo Borsellino
29/6 Salerno – Stadio Arechi
2/7 Ancona – Stadio Del Conero
5/7 Firenze – Stadio Franchi


http://www.traspi.net/notizia.asp?IDNotizia=6918

LECCE - Al concerto di Vasco Rossi, domani a Lecce, ci sarà anche l'Anlaids. L'Associazione nazionale per la lotta contro l'Aids ha deciso, infatti, di regalare migliaia di preservativi e diffondere opuscoli per insegnare ai giovani a difendersi dall'Aids. Preservativi e opuscoli saranno distribuiti al termine del concerto.

L'iniziativa, che ha debuttato a Torino, proseguirà per tutte le tappe del tour di Vasco Rossi: saranno regalati oltre 100mila preservativi. "Quella dell'Anlaids è un'iniziativa - dice Fernando Aiuti, presidente nazionale Anlaids - rivolta ai giovani nel momento in cui si sta abbassando la guardia davanti a una terribile malattia. E' un'iniziativa che mira solo a informare, infatti, non c'è alcuna raccolta di fondi".


http://it.gay.com/view.php?ID=20396

BENE, QUESTE INIZIATIVE FANNO SEMPRE PIACERE

Fenomenale ascesa per il triplo cd antologico di Vasco Rossi £Canzoni al massimo" edito da Sony/Bmg nei negozi dal 4 luglio ad un prezzo consigliato di € 29.90.

I suoi più grandi successi dal 1977 al 1987, scalzano dalla classifica protagonisti dell'attuale stagione discografica come Coldplay e Biagio Antonacci e si posizionano al 2° posto tra i cd più venduti a sole tre settimane dall'uscita.

Le splendide canzoni raccolte nel triplo cd che raccontano la storia di una incredibile ascesa, che vede in "Siamo solo noi", "Albachiara", "Vado al massimo", "Colpa d’Alfredo", i capisaldi di una carriera che non smette di stupire.

Da Disk Jockey di provincia a neolaureato ad Honorem in Scienze della Comunicazione, Vasco Rossi è un fenomeno della musica italiana. Capace d’infiammare interi stadi con la sua musica ad alto tasso di adrenalina, descrive ai massimi livelli inquietudini e disincanti, noia e trasgressioni e perché no, l'amore senza mai essere melenso o patetico.

Vasco Rossi è un rocker dotato di una personalità particolare ed originale che ama avere una "Vita spericolata", canzone che turba la molto perbene platea del Festival di Sanremo che arriva ultima e che diventerà un inno di massa, trasformandolo in una rockstar, portavoce di una generazione "senza né santi né eroi".

http://festivalbar.leonardo.it/news/index.php?id=6059

Un Vasco Rossi inedito e privato si confessa al direttore della rivista ''Rockstar'' e nuovo direttore artistico di Radiouno Rai: esce il libro ''Qui non arrivano gli angeli'', di Massimo Cotto. Una conversazione fra amici, edita da Aliberti editore, che attraversa temi che vanno dal privato al pubblico, dal cuore alla ragione, illuminati e senza reticenze.
Parte della collana ''Incontri'' (che già conta ''Urlando contro il cielo'' di Ligabue), ''Qui non arrivano gli angeli'' ci propone un viaggio inedito nei pensieri del rocker di Zocca, recente vincitore del Premio Videoclip Italiano dell'anno per il movie-clip ''E' solo un Rock&Roll Show''. Il risultato è un dialogo intimo in cui Vasco regala al pubblico una parte di sé, di ciò che è stato e di quel che sarà: le influenze musicali, i compagni di viaggio e la solitudine, la forza devastante della composizione e la debolezza di chi si può stringere solo alla propria fragilità. Protagonista di ''Qui non arrivano gli angeli'' non è solo musica, ma anche il Vasco Rossi uomo e, suo malgrado, personaggio pubblico. Dal 16 novembre nelle librerie, il libro di Massimo Cotto nasce come ''riassunto'' di ben 20 anni di conoscenza, interviste e frequentazioni, capaci di sconfiggere, come dice Vasco, quella ''malattia gravissima che mi toglie l'80% dell'energia'': la timidezza. Con l'arrivo del Natale, ''Qui non arrivano gli angeli'' è una chicca da regalare e, soprattutto, da regalarsi. Garantiscono due grandi personaggi del panorama musicale italiano: Vasco Rossi ed il giornalista-scrittore Massimo Cotto.

"Una vera rockstar dovrebbe finire spettacolarmente piuttosto che in un ospizio per questo io mi ritirerò prima di diventare vecchio e patetico anzi... non mi ritirerò affatto. L'uomo però non è importante, può anche sparire, l'importante è che resti la sua musica". Vasco Rossi, premiato questa sera per il miglior movie-clip dell'anno ('E' solo un rock'n' roll show'), interpreta fino in fondo il ruolo di rockstar sottolineando, così come accade nel film, che per un re del rock la fine migliore è quella di morire sul palco.

Nel film infatti Vasco Rossi interpreta se stesso alle prese con una fan fanatica che al termine della storia gli punta una pistola addosso minacciando di ucciderlo.

"Il film ripercorre in pratica anche qualche tappa della mia vita -ha raccontato Rossi al termine della cerimonia- quando venivo attaccato dalla censura e quando chi mi ascoltava era costretto a farlo di nascosto. Io non sono cambiato, le canzoni sono sempre quelle quindi probabilmente -ha aggiunto- è cambiata l'aria intorno a noi. Tant'è che le mie canzoni vengono anche utilizzate per il lancio di una auto".

Per quanto riguarda il premio che segue di qualche mese la laurea honoris causa attribuitagli dall'università Iulm di Milano: "a questi riconoscimenti non ci sia abitua mai. Un premio è sempre una bella cosa ma più bello ancora è arrivare al cuore della gente". Il popolare Blasco si è quindi detto soddisfatto per la sua carriera e per quanto gli è stato attribuito confessando di aver ormai superato l'antica delusione ricevuta nel lontano '83 quando con la sua 'Vita spericolata' si classificò all'ultimo posto del Festival di Sanremo: "da Sanremo ho avuto quello che dovevo e -ha aggiunto ricordando la sua partecipazione nel 2004 in qualità di ospite- ho restituito quello che dovevo restituire, cioè il microfono. A questo punto siamo pari".

Il movie-clip premiato questa sera è stato realizzato da un'idea di Vasco Rossi con la collaborazione di Carlo Lucarelli e la regia di Stefano Salvati e la partecipazione straordinaria di Franco Nero nel ruolo di un giudice. Uscito a metà di settembre è già video di platino con 100 mila copie vendute. Il movie-clip dura 70 minuti e racchiude anche tutti i videoclip delle canzone contenute nell'album 'Buoni o cattivi'.

ma quanti anni ha vasco?

Mentre è in uscita il doppio cd live, il rocker di Zocca si confessa e parla a ruota libera della musica, dei suoi tre figli e della sua vita spericolata


LE SUE CANZONI
“Il mio linguaggio è sempre consistito nel giocare a spogliarmi completamente. Ci sono cose che non racconterei neanche, mi vergognerei a dirle normalmente… Invece in una canzone dico delle cose che sono talmente mie, talmente vere… Ho sempre puntato su una sincerità totale, a costo di dire delle cose scomode, e di scioccare un po’ perché poi alla fine il gioco è quello: s ci sciocchiamo un po’, ci svegliamo un po’ di più. Se ti provoco e provoco anche me, evitiamo che la coscienza si addormenti, la mia per prima. Io sono fondamentalmente una persona normale, piena di difetti… Però spesso sono riuscita a fare diventare pregi i difetti. Ecco, diciamo che sfrutto molto i miei difetti”.

IL TEMPO LIBERO
“Io non sono abituato a non fare niente: non ho neanche la cultura di quelli che sono nati benestanti e quindi hanno i loro passatempi, che so, andare a cavallo, c’hanno tutti i loro hobby… io non ho nessun hobby oltre alla chitarra, quindi mi trovo davvero un po’ imbarazzato. Mi rifugio molto nel leggere. Ecco leggo molto perché mi consola. Chiaramente mi diverto di più a suonare, però… leggo, ascolto buona musica e dopo comincio a ricreare un po’ le situazioni dalle quali possono venir fuori delle idee nuove”.

I FIGLI
“Ne ho tre… mi si aggiungono senza che me ne accorga. Ogni tanto sento bussare alla porta e ho paura ad aprire. A me piacciono i figli, uno vive con me e si chiama Luca. E’ il più piccolo e ha 14 anni. I due più grandi hanno già 18 anni. Sono stati concepiti più o meno nello stesso mese, vivono con le rispettive madri e io cerco di seguirli”.

Intervistato da Mimun a "Dopo TG1" il rocker di Zocca parla di politica, della sua musica, dei giovani d'oggi e della noia

ROMA, 28 gen - Ospite d'eccezione ieri sera a "Dopo TG1". Clemente Mimun incontra Vasco Rossi, mito plurigenerazionale della musica italiana che di fronte alle telecamere, rispondendo in merito alle voci di una sua possibile candidatura a deputato, confessa: «È uno scherzo. Non mi occupo di politica. Però ho la tessera del Partito Radicale da vent'anni e in casa siamo tutti Radicali. Quindi appoggio e sono solidale, sono convinto che siano importanti le battaglie, la difesa dei diritti civili. Ultimamente sento che alcuni diritti conquistati sembrano tornati ad essere messi in discussione. Sono preoccupato, ho paura dell'oscurantismo. Penso che sia giusto che ci siano dei Radicali in Parlamento e penso che sia giusto che ci sia Pannella, che considero il mio alter ego politico».

Proseguendo nell'intervista, Mimun chiede al rocker di Zocca qual è stato il momento in cui ha capito che ce l'avrebbe fatta: «Il momento in cui l'ho capito - replica Vasco - è stato quando ho cantato "Vita spericolata" a Sanremo. Lì ho capito che la canzone era straordinaria (anche se non dovrei dirlo io). Di canzoni così ne scrivi una nella vita. Pensavo: finalmente sono arrivato, anche grazie alla platea di Sanremo, al cuore della gente».

Vasco parla poi del suo rapporto con la scuola e racconta un aneddoto su un "tema libero":
«In realtà non c'era il titolo. Erano gli anni '70, in cui i professori avevano queste idee strane. Non riuscivo a trovare un titolo, continuavo a pensare. Dopo un'ora che gli altri avevano già cominciato a scrivere, ero disperato. Dalla disperazione ho cominciato a scrivere questo: sono disperato, non so cosa scrivere se non mi date un titolo. Dopo 20 anni di scuola avete ridotto la mia fantasia a un punto tale che se non mi date un titolo, non so neanche inventarlo. Pensavo di prendere 2, invece mi diede dal 9 al 10»

E i giovani d'oggi? «In un certo senso - racconta Vasco, reduce da una vittoria ai Telegatti - i ragazzi sono sempre uguali ai giovani di tutti i tempi, del passato. I giovani sono sempre pieni di energia, entusiasmo, sogni, illusioni. Chiaramente sono diversi ogni volta nel tempo, oggi non sono più uguali a quelli di vent'anni fa. Sono diversi, più che altro, negli atteggiamenti esteriori». «Di stimoli - aggiunge - ne hanno senz'altro parecchi, perché il mondo moderno è carico di stimoli di ogni tipo, ma credo che li farà diventare senz'altro più ricchi. Lo stimolo crea sempre reazione, quindi più stimoli ci sono, meglio è. La difesa nei confronti degli stimoli è sempre la nostra corteccia cerebrale. Ad un certo punto è lei che si difende da sola».

E infine una parola anche sulla: «L'ho descritta proprio in una canzone. La noia è una condizione dell'anima, non è un'entità che si trova in un posto preciso, come pensavo io quando vivevo a Zocca e credevo che fosse lì, quindi scappando l'avrei vinta. Nella canzone stessa dicevo che prima o poi l'avrei dovuta affrontare e vincere. La noia, secondo me, si vince con i progetti. Le passioni sono importanti, ma più che altro ne siamo vittime. Se ci sono le passioni, non c'è la noia».

Sempre un grande Vasco..

In America per presentare il suo docu-filmTrasferta italiana per Vasco Rossi.

Ci sarà anche il rocker di Zocca al "Los Angeles, Italia Film Fashion and Art Festival' in programma a Hollywood dal 18 al 24 febbraio. Il rocker emiliano sarà al Teatro Cinese di Hollywood il 23 febbraio per proporre, in anteprima americana, il movie-clip "E' Solo Un Rock'N'Roll Show" di Stefano Salvati. Un collage di video dei suoi concerti, basati sui brani dell'ultimo album "Buoni E Cattivi" , che si combinano in una fiction carica di adrenalina. "Un vero e proprio film musicale", dice l'attore Franco Nero, tra i promotori del festival e protagonista di un segmento del movie-clip del Blasco, "Un film che tiene insieme frammenti di vita vissuta, sognata, desiderata di Vasco Rossi trasposti nell'immaginario di una giovane fan disposta a tutto pur di realizzare il suo sogno. Un nuovo e contemporaneo modo di fare cinema".

Il film è stato trasmesso su MTV Italia a dicembre.