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Adriano Celentano

Ultimo Aggiornamento: 11/11/2004 17:48
11/11/2004 17:47
 
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Presentando il nuovo album, Adriano ha annunciato un nuovo show. Intanto Pippo, furente con Cattaneo, dice addio a questa Rai


PIPPO E’ NERO…
Pippo Baudo è incazzato nero con il direttore generale della Rai, Flavio Cattaneo. Tanto che ha mandato a monte, con una lettera del suo legale, D’Amati, le trattative per un possibile ritorno a Viale Mazzini. Perché? “Ho dovuto constatare – dice il mai rassegnato Pippuzzo - la mancanza di un’effettiva volontà aziendale di dar concretamente seguito alle intenzioni manifestate. Ormai è un fatto personale: si è arrivati al punto di pretendere da me pubbliche scuse come condizione per il riconoscimento dei miei diritti. Se c’è qualcuno che deve scusarsi non sono certamente io. Ho dato percio’ incarico ai miei legali di agire giudiziariamente sia contro il dottor Flavio cattaneo, per le personali responsabilità nella vicenda che ha portato alla ingiusta rottura del mio contratto, sia nei confronti della Rai, per le sue inadempienze”.


…E CELENTANO MANDA AVVERTIMENTI
Adriano Celentano (nella foto), che esce dopodomani con il nuovo album, del quale VipLine ha parlato nei giorni scorsi, avrebbe nel cassetto anche un nuovo programma in quattro puntate per la Rai. Lo ha annunciato la moglie del Molleggiato, Claudia Mori, precisando, però, che così non va. “E ti pareva”, vien da dire. “Vanno risolti alcuni problemi legati alle clausole messe ultimamente dalla Rai sui testi. Adriano ha – continua la Mori - un’idea molto bella per la tv, ma non è uno cui puoi dire: ‘fammi leggere ciò che hai scritto’, non lo puoi cambiare. Lui non fa leggere i testi a nessuno, neanche a me”.
La messa in onda del programma è slittata per ora dal 15 febbraio al 15 marzo (lunedì Celentano avrà un incontro con il direttore di Raiuno Del Noce), e non sarà prodotto a quanto pare da Bibi Ballandi ma dallo stesso Clan
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Spiega che l'amore dura solo se è comico. Canta in lunfardo (dialetto argentino) per interpretare un inedito di Fabrizio De André. E rivela come nacque il primo rap al mondo. C'è sempre un motivo per ascoltare Celentano. Lo suggerisce anche il titolo del suo nuovo album, che s'intitola proprio così: «C'é sempre un motivo»



La sede del Clan è nel cuore di Milano, nascosta in un elegante condominio a due passi dal Tribunale, mimetizzata tra decine di studi legali. Ma quando Claudia Mori apre la porta, nessun dubbio su dove ci si trovi: poster e manifesti di Celentano dappertutto, memorabilia che farebbero impazzire i fan e i collezionisti, locandine e manifesti alle pareti. E dietro un'altra porta, in uno studio dominato da due grandi foto di Celentano con Sophia Loren e con Mina, appare lui, Adriano in carne e ossa, identico alle centinaia di "adriani" sulle pareti fermati nei tanti momenti della carriera. Seduto "molleggiatamente", Adriano ascolta in sottofondo le canzoni del suo disco (che esce nei negozi il 12 novembre ed è intitolato "C'è sempre un motivo") e conferma di essere una di quelle (rarissime) persone che misteriosamente riescono a trasmettere un'aura speciale, indefinibile eppure così concreta. Sarà anche per via dei suoi silenzi, che in questo articolo troverete solo in parte, ma che hanno contrappuntato una conversazione riservata a "Sorrisi". I silenzi che non vi abbiamo indicato, perciò, spargeteli voi dove preferite: difficilmente finirete per metterne qualcuno di troppo...
Dopo il primo imbarazzo, rotto da una domanda banale ("Come sta?"), Adriano comincia a parlare: "Sto bene. Anzi, sono un po' inquieto. È il termine giusto anche per definire il mio stato d'animo nell'incidere questo disco. Un disco, appunto, inquieto". Infatti: nelle undici canzoni che compongono l'album troverete un po' di tutto, il Celentano "classico", quello "trasgressivo", lo "sperimentale" e il "nostalgico", persino quello "jazz".
Deve essere stata divertente l'atmosfera in studio di incisione... "C'era il clima allegro di sempre" dice "perché non amo le atmosfere cupe, specialmente quando si lavora. In sala di registrazione, e dopo al mix, ascolto il parere di tutti i miei collaboratori per prendere la decisione migliore. O almeno quella che ritengo tale. Non mancano però le discussioni. Soprattutto con Gianni Bella (autore insieme con Mogol di sei canzoni del disco, ndr) e con Claudia, che sono quasi sempre coalizzati. Li ho soprannominati "la giuria". L'atmosfera è sempre la stessa, "scherzosamente attenta"".
Non è uno scherzo, invece, il fatto che su questo disco ricompaia a sorpresa "Il ragazzo della via Gluck". In una straordinaria e imprevedibile versione cantata (e arrangiata) da una regina della musica etnica, Cesaria Evora. Su come sia nata questa collaborazione, Adriano è generoso di dettagli: "Da sempre ascolto e amo la sua voce e la sua musica, che mantiene lo spirito della sua cultura. Un giorno chiesi a Claudia di rintracciarla per proporle di cantare insieme. Ma non sapevo bene cosa chiederle. Quando le parlai, dissi che mi sarebbe piaciuto cantare insieme. O un suo brano inedito o "Il ragazzo della via Gluck" arrangiato e con il testo riadattato dal suo gruppo. Volle ascoltarlo. Le piacque molto e decise per quest'ultima idea". Ecco la genesi di un capolavoro, raccontata da Adriano lentamente, mentre si accarezza il mento con le dita, un gesto, un tic, che abbiamo visto spesso in tv: "Le nostre voci per certi aspetti sono simili. Lo spirito del testo del "Ragazzo della via Gluck" è rimasto lo stesso e "purtroppo" è ancora attuale. Pensate a che cosa ha in mente di fare il sindaco di Milano (ha in progetto di costruire dei grattacieli, ndr). Sarei tentato di dedicargli anche questa canzone. L'altra fu "Un albero di trenta piani". Cesaria è venuta a Milano anche per girare insieme il videoclip alle ex acciaierie Falck di Sesto San Giovanni. Sono molto contento di aver lavorato con lei, ma soprattutto di averla conosciuta". Un'altra sorpresa è la canzone inedita di Fabrizio De André, "Lunfardia", che Adriano canta in dialetto argentino, il lunfardo, appunto: "Quando Dori Ghezzi mi propose di incidere questo pezzo scritto da Fabrizio con Roberto Ferri, rimasi molto colpito. L'ho ascoltato e mi ha emozionato, soprattutto pensando a come Fabrizio lo avrebbe interpretato. L'ho cantato una sola volta, tutto d'un fiato, e il risultato è quello che si sente sul disco. Sono contento di aver avuto questa opportunità, perché sono convinto che Fabrizio De André sia il più grande autore italiano. C'era solo il problema del dialetto lunfardo, ma Ferri mi ha consigliato la consulenza di un esperto. E così ho fatto".
In un pezzo, Adriano, lei "rappa". Si considera un po', grazie a "Prisencolinensinainciusol" (il rivoluzionario pezzo del 1973 con un testo nonsense e un solo accordo, un Mi bemolle) il papà dei rapper? "Sì" risponde senza esitazioni ""Prisencolinensinainciusol" è stato il primo rap del mondo. E non ho paura di essere smentito. Dieci anni dopo arrivarono i rapper americani. Quando lo incisi volevo comunicare . l'incomunicabilità che stava travolgendo le persone. E come ribellarci a tutto questo. Cercavo un modo per interpretarlo che fosse tra il cantato e il parlato, ma con una forte ritmica di fondo. Quasi ossessiva". E così nacque il rap: "Preparai in sala d'incisione un "loop" che ripeteva sempre lo stesso passaggio musicale e ritmico e iniziai a cantarci sopra. Immaginando un gergo che per me rappresentasse la ribellione alle convenzioni. Anche musicali. Esattamente come faccio io oggi".
Questo per la storia. Per la cronaca, invece, gli chiediamo come spiega il successo dei suoi silenzi in tv, quanto di meno spettacolare e televisivo possa esistere. O almeno sembrerebbe: "Non so spiegarmi perché piacciano. Li faccio perché io sono fatto così". E a proposito di tv, quando la rivedremo? "Non lo so". E al cinema? Tutte queste locandine appese ai muri fanno venire un po' di nostalgia del Celentano attore. Manca da così tanto tempo: ha intenzione di ricominciare? "Può darsi, ma non programmo mai niente...".
Torniamo al disco. Al quale hanno collaborato Celso Valli e Michele Canova, quest'ultimo giovanissimo produttore a cui si deve molto del successo di Tiziano Ferro. Infatti "In quale vita" sembra un remix di un pezzo dance: "Questa canzone potrebbe dare delle sorprese". Nel disco c'è una buona dose di elettronica: perché molti cantanti italiani la temono e lei no? "Il fatto è che sono rimasto uno sperimentatore. Per natura sono sempre alla ricerca di quello che ancora non c'è. In tutti i campi. Ma per rimanere nell'ambito musicale questo non vuol dire che i suoni reali, quelli non elettronici, siano superati. Ogni canzone ha il suo suono. La musica elettronica è comunque affascinante ed è sbagliato demonizzarla". Anche il singolo che ascolteremo nelle radio, e che come l'album si intitola "C'è sempre un motivo", è sorprendente. Sia per i suoni (c'è ancora Canova al mixer), sia per il modo di cantare di Celentano, che adotta uno stile di (apparente) nonchalance: "L'ho scelto come singolo proprio per la sua atipicità. È una canzone strana, senza un genere di riferimento. E credo che in questo stia gran parte della sua forza. e anche della mia". Il secondo singolo sarà invece un Celentano doc, con cori ruvidi e voce classica: "Ancora vivo", firmato Mogol-Bella. Oltre a Cesaria Evora, nel disco ci sono altri illustrissimi collaboratori: da Richard Galliano (al bandoneon in "Lunfardia") a Michael Landau, la cui chitarra è straordinaria. E oltre a Canova ci sono bellissimi arrangiamenti di Celso Valli. E ancora, due pezzi dal sapore jazz. Quanta abbondanza! Claudia Mori interviene: "Vede, in un momento difficile per la discografia, in cui tutti tirano i remi in barca, noi seguitiamo a investire nella musica. Nella grande musica". E a proposito di Claudia, viene da chiedere a Celentano quale sia il segreto che, da più di quarant'anni, tiene legata la "coppia più bella del mondo". Ma risponderà Adriano a una domanda così privata? Sorprendentemente, sì: "L'unione tra noi due si regge, oltre che sull'amore, su una base comica. Questo potrebbe essere il segreto dell'amore. Certamente lo è del nostro". Ed è da escludere che lei e Claudia torniate a cantare insieme? "No, se ne avremo voglia". Da certi impercettibili segni di impazienza si capisce che per Adriano l'incontro è finito. Così, sempre circondati dalle locandine dei film e dai manifesti dei suoi concerti in tutto il mondo, ci avviamo all'uscita. Adesso, per strada, ci sarà qualcuno che riconoscerà Celentano e gli chiederà... cosa chiede di solito la gente a Celentano? "Sempre la stessa domanda" ride lui "mi chiedono, "Adriano, quando torni in televisione e a cantare dal vivo?"". E tra le tante cose che ha realizzato, ce n'è una invece che non è riuscito a fare? "Sì, quasi tutte...". Sulla porta, resta un'ultima curiosità da soddisfare, questa: perché non le piace concedere interviste, è diffidente nei confronti della stampa? Adriano regala un ultimo sorriso: "E questa non è un'intervista?".

La versione integrale del servizio, con le foto più belle della carriera di Celentano, è pubblicata sul numero 46 di «Sorrisi» in edicola dal 9 novembre 2004

11/11/2004 21:52
 
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Scritto da: filmacchia 11/11/2004 17.47


PIPPO E’ NERO…
Pippo Baudo è incazzato nero con il direttore generale della Rai, Flavio Cattaneo. Tanto che ha mandato a monte, con una lettera del suo legale, D’Amati, le trattative per un possibile ritorno a Viale Mazzini. Perché? “Ho dovuto constatare – dice il mai rassegnato Pippuzzo - la mancanza di un’effettiva volontà aziendale di dar concretamente seguito alle intenzioni manifestate. Ormai è un fatto personale: si è arrivati al punto di pretendere da me pubbliche scuse come condizione per il riconoscimento dei miei diritti. Se c’è qualcuno che deve scusarsi non sono certamente io. Ho dato percio’ incarico ai miei legali di agire giudiziariamente sia contro il dottor Flavio cattaneo, per le personali responsabilità nella vicenda che ha portato alla ingiusta rottura del mio contratto, sia nei confronti della Rai, per le sue inadempienze”.



povero pippo [SM=x432720]



12/11/2004 02:46
 
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povero Pippo e W Celentano ke è un grande
05/12/2004 12:46
 
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Adriano Celentano attacca viale Mazzini. Il cantante rompe le trattative in corso per il nuovo show, previsto per la prossima primavera su RaiUno, bolla come "inammissibili" le condizioni poste dall'azienda (la verifica preventiva dei testi dello spettacolo) e annuncia: "Non tornerò in Rai non solo ad aprile 2005 ma per molto tempo ancora, fintanto che la Rai non mi riconoscerà la libertà di parola che ho sempre avuto".



02/02/2005 11:35
 
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Perchè non in linea con le regole Rai
Nessuna censura per Adriano Celentano ma solo alcuni spot del suo nuovo programma Rock-Politik, al via dal 19 aprile in prima serata su Raiuno, da rifare. Il ritardo nella messa in onda dello spot dipende solo, a quanto di apprende in ambienti di viale Mazzini, dalla non conformità dello spot alle regole aziendali. Innanzitutto lo spot consegnato dal Clan alla Rai era più lungo di quindici secondi rispetto ai trenta previsti.

In più la Rai ha contestato a Celentano l'assenza del logo della rete e la sua comparsa, alla fine, con una grafica diversa da quella aziendale, in cui non c'era la fascia tradizionale che contiene il rimando al prossimo appuntamento. Inoltre nello spot appariva la copertina del disco appena uscito di Celentano, C'è sempre un motivo, di cui si sente in sottofondo un brano. Alla fine la Rai ha concesso sia di conservare la lunghezza insolita sia un "lettering" leggermente diverso da quello tradizionale. Celentano però è stato costretto a rispettare la regola grafica che vuole la banda blu in basso e il logo della rete. Non solo: la copertina del disco non può comparire.

"In merito a quanto riportato dalle agenzie non posso credere che si tratti di una dichiarazione della Rai. Sono informazioni facilmente smentibili", replica Celentano. "Il nostro contratto", spiega Adriano, "è estremamente chiaro. Per quanto riguarda gli spot prevede una durata di almeno quaranta secondi e la mia totale autonomia autorale nella loro realizzazione. Così come ovviamente non c'è mai stata traccia della copertina del disco nel promo consegnato alla Rai. Comunque anche se qualcuno lo spera tanto, io non mi inc...o".

In occasione, quattro anni fa, dell ultimo programma per la Rai, 125 milioni di ca...te, Celentano aveva ottenuto nel contratto di poter usufruire di numerosi passaggi pubblicitari gratuiti anche per il suo disco, anche allora appena uscito. Stavolta invece, il disco è stato escluso dall accordo. La Rai assicura comunque che per il programma sarà fatta una campagna importante che andrà ad incrociarsi con l'altra campagna della stessa importanza dedicata al Festival di Sanremo di Paolo Bonolis.



02/02/2005 15:54
 
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Re:
Insomma si vuole fare una mega pubblicità al suo nuovo disco e lo pagano pure fior di quattrini... ma si può...



03/02/2005 23:30
 
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07/02/2005 18:58
 
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Non ha rispettato gli obblighi assunti
Adriano Celentano ha deciso di fare causa alla Rai che non ha rispettato gli "obblighi assunti". Celentano ha fatto sapere di aver "dato incarico ai propri legali di intraprendere nelle sedi più opportune ogni necessaria azione contro la Rai per tutelare i propri diritti contrattuali ed extracontrattuali" lesi, secondo il cantante, "dall'inspiegabile agire dell' azienda nel non eseguire gli obblighi assunti in merito al programma RockPolitik".

Il programma di Celentano sarebbe dovuto andare in onda dal 19 aprile per quattro puntate. A questo punto, con una causa in corso, è probabile che salti.

07/02/2005 19:32
 
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secondo me questo programma non partirà più!



09/02/2005 18:31
 
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già..ma per rifare uno spot..ci vanno tanti soldi...
e quanti ne hanno buttati via...se adesso lo devono rifare..
la gente mica lavora gratis..
18/02/2005 11:36
 
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Dopo le incomprensioni con la Rai, il nuovo show di celentano rock politik, previsto per metà aprile, slitta a ottobre.
dovremo aspettare ancora per tornare a vedere il molleggiato in tv!



19/02/2005 10:41
 
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