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Tante donne, le "favorite" come le chiamava lui, molte serate di fine gastronomia, ma poco sesso. Se avete dei dubbi sul genere di rapporti che si instaurano tra un artista e il suo impresario, leggete "Il re ed io" l'ultima biografia non autorizzata di Luciano Pavarotti, scritta dal suo ex manager Herbert Breslin. Di cattiverie, il libro ne contiene moltissime: dai capricci del cantante alla sua disperazione quando una donna che amava lo lasciò.
"La storia di Luciano Pavarotti è quella di una persona molto bella, semplice, deliziosa, che si è trasformata in un'aggressiva e infelice superstar" scrive Breslin nella prefazione al suo libro, steso insieme alla critica musicale del New York Times, Anne Midgette. Breslin dipinge il tenore come "insicuro, emozionalmente immaturo, egoista e disinteressato degli altri, anche se generoso". Non di rado ne sottolinea gli attimi di munificenza, ricordando che il cantante, entusiasta della sua auto di una nota marca svedese, gliene regalò una. Per il resto la biografia, se verosimile, tratteggia una sorta di orco-seduttore che, prima suo secondo matrimonio con Nicoletta Mantovani, aveva tante compagne, le "favorite" come lui stesso amava chiamarle, ma probabilmente poco sesso, anche perché la sua priorità era sempre stato il cibo. Ma Pavarotti ha anche un'altra passione: i mobili, tutti rigorosamente in stile neo-romano antico, con cui riempie la sua suite al Ceasar's Palace, l'albergone di Las Vegas, in Nevada, che sembra uscito da un fumetto di Asterix.
Breslin che in America trasformò Pavarotti in una vera di rock star, con cachet da capogiro e vendite di dischi miliardarie, irride anche ai capricci di "Big Luciano". Come la macchina con cui si fa scarrozzare dal dentista, perché "non è capace di andarci a piedi e da solo anche se dista soltanto un isolato dalla sua casa newyorchese" o "il ristorante mobile che si porta in tournee in Cina perché non si fida della cucina locale".
Il capitolo più cattivo della sua biografia però è senza alcun dubbio quello intitolato "La Citta' delle Donne", dedicato all'entourage femminile del cantante. Inizia raccontando la disperazione di Big Luciano, nel 1987, perché é stato appena lasciato da Madelyn Renee, una giovane soprano con cui aveva avuto una lunga relazione. "Mi ha lasciato" spiega Pavarotti al telefono, una notte, con Breslin, "adesso mi butterò dalla finestra". E finisce con una battuta della segretaria di Pavarotti, da cui Breslin si era precipitato con il cuore in gola, che tranquilla ribatte: "Come vuoi che si butti dalla finestra, non passa!".
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