La notizia, per adesso, è coperta dal massimo riserbo. Ma domani mattina, chi acquisterà i principali quotidiani italiani, troverà una novità. Una grossa pubblicità pro-gay, nel giorno del Family Day. E’ la nascità di un nuovo soggetto che, per ora, non ha nulla a che vedere con la politica. Lo spazio pubblicitario è stato pagato (un bel po’ di soldi) da un gruppo di imprenditori gay. Esatto. Gay che fanno soldi. E, tanto per puntualizzare, che pagano le tasse come tanti altri (e, sicuramente, più di certi destrorsi evasori). Del gruppo farebbe parte anche Imma Battaglia, leader dell’associazione DìGayProject, oltre che organizzatrice del Pride del 2000.
Una nota di costume. La pubblicità non si vedrà sul quotidiano Libero. Il motivo è presto spiegato. I signori della direzione, infatti, si erano detti disposti ad accettarla, ma ad un’unica condizione: che lo spazio venisse pagato il doppio del prezzo di listino. Proposta indecente, ovviamente rifiutata.