Adriano Galliani sul destino del bomber del Milan: "E' una vicenda che si sblocca o non si sblocca nel giro di 72 ore, non di più". Intanto un attacco febbrile lo blocca e non viene convocato per il Parma
Christian Vieri, 33 anni, e Carlo Ancelotti, 46.
Domani il Milan affronta il Parma. Non proporrà il 4-4-2 come a Livorno, schiererà Shevchenko e Gilardino in attacco e in difesa dovrà fare a meno ancora di Maldini e Cafu. Lo ha detto Carlo Ancelotti alla vigilia della sfida di domani sera a San Siro. Ma il vero tormentone della conferenza stampa è stato ancora una volta Christian Vieri. Il tecnico del Milan ha risposto pacatamente a tutte le domande, sottolineando soprattutto un aspetto: "Vieri? È molto semplice. Nessuno di noi ha intenzione di scaricarlo". Smentite e assicurazioni; su tutte la frase: "Bobo è un giocatore importante, e per noi, come per la società, lo è stato fin da quando lo abbiamo acquistato. La sua condizione è sempre stata buona, non ha giocato poco per quello, ma per scelte che in diverse circostanze hanno privilegiato altri giocatori. Sarei contentissimo se proseguisse l'attività con noi, per cui per noi ogni discorso è chiuso".
Mica tanto chiuso, poi, perché Ancelotti infila: "Se poi c'è qualcosa di legato alla sua volontà il problema si porrà solo ed esclusivamente nel momento in cui lui dovesse eventualmente decidere di vivere un'altra esperienza". La morale è questa: il tecnico non può garantire a Vieri di giocare di più, ma con tutte le partite che dovrà disputare il Milan nei prossimi mesi, le occasioni non mancheranno. Chiosa infine scontata: "Da quando è con noi, e posso parlare solo di questo periodo, Vieri si è comportato da ottimo professionista".
Poi la seduta e la lista dei convocati. Con una nuova defezione. Proprio Vieri, fernato da un attacco febbrile.
Si, l'intreccio rimane ingarbugliato. E allora com fare per capirne di più? Ascoltando il parere di Adriano Galliani. "La situazione è molto semplice. Vieri sta molto bene al Milan, ma nell'anno dei Mondiali vorrebbe giocare di più - sostiene a Milan Channel l'amministratore delegato -. Lui è combattuto fra queste due sensazioni e io lo capisco". Per poi dichiarare qualcosa di molto importante: "In ogni caso questa è una vicenda che si sblocca o non si sblocca nel giro di due-tre giorni, non di più".
Galliani va giù profondo: "Tutto verrà gestito in un senso o nell'altro in un clima di amicizia e simpatia. Io mi rendo conto di quello che c'è nello stato d'animo di Bobo in questo periodo, sono cose normali che nel calcio e nella vita succedono: lui ha 33 anni, il prossimo potrebbe essere il suo ultimo Mondiale, magari ha la sensazione che se gioca poco diventa difficile andarci, tutte cose assolutamente comprensibili. Io dico solo che se Bobo rimane, continuo a pensare che farà bene nel Milan. Ci vuole solo pazienza. E anche se è stato preso di mira da qualche articolo, sarà sufficiente fare una bella doppietta perché cessi di essere nel mirino". Massima stima e fiducia, quindi.
Per la cronaca vale la pena di ricordare che non c'è stato comunque a Milanello il previsto incontro fra il numero 2 di via Turati e l'antico bomber dell'Inter.